Il Senato vota la fiducia alla legge di Stabilità

Il Senato vota la fiducia alla legge di Stabilità

 

 

Il presidente della commissione Bilancio Giorgio Tonini

 

Il Senato ha votato la fiducia al governo sulla legge di stabilità: 164 voti favorevoli, 116 contrari, 2 astenuti.

Approvate molte micro-misure

Si sono astenuti Gaetano Quagliariello e Carlo Giovanardi. Tra le modifiche introdotte in commissione Bilancio del Senato alla legge di Stabilità è stato previsto che, “in sede di prima applicazione”, e quindi per il solo 2016, le prime rate del canone Rai saranno “cumulativamente addebitate nella prima fattura successiva al 1 luglio”. Ciò per concedere i “tempi tecnici necessari all’adeguamento dei sistemi di fatturazione”. Per effetto delle modifiche apportate allo stop alla Tasi introdotte in commissione Bilancio in Senato sale di circa 78 milioni la compensazione per i Comuni. Nel parere sul maxiemendamento, la commissione chiede di sostituire i circa 3,66 miliardi previsti inizialmente come dotazione aggiuntiva del fondo di solidarietà comunale, con circa 3,74 miliardi. Passa da circa 82 milioni a poco più di 85 anche la compensazione per i sindaci di Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta. Approvate molte micro-misure. Rimangono ancora alcuni nodi che saranno affrontati nel passaggio alla Camera. Tra gli altri, le risorse per il Sud e l’incremento dei fondi alla sicurezza dopo gli attentati di Parigi, due misure su cui il governo ha preannunciato ampia disponibilità. Proprio in merito a ciò il presidente dei senatori del Partito democratico, Luigi Zanda, ha dichiarato di “aspettare le misure presentate con fiducia e con la piena solidarietà di tutto il Parlamento”. E ha  sottolineato: “Dobbiamo sostenere con misure adeguate l’essenziale missione democratica dei nostri apparati di sicurezza”. Secondo Zanda la legge di stabilità appena approvata “concilia il rispetto dei parametri europei a un’impostazione decisamente espansiva”. Il presidente della commissione Bilancio, Giorgio Tonini, parlando in Aula ha spiegato che il maxiemendamento presenta “la piena corrispondenza del testo al documento approvato dalla commissione. E’ stata così confermata e consolidata la prassi che sta diventando convenzione costituzionale in particolare in questo ramo del Parlamento. Cioè la prassi per la quale il governo vota la fiducia sul testo approvato dalla commissione Bilancio, quindi non su un testo esclusivamente governativo”.  Il viceministro dell’Economia, Enrico Morando, nella replica del governo al termine della discussione generale, ha sostenuto che la legge di stabilità è “effettivamente espansiva”, spiegando che “A legislazione vigente il deficit risulterebbe all’1,8% del Pil, mentre con la manovra l’indebitamento passa al 2,2% e, qualora venisse riconosciuta la clausola immigrazione, passerebbe dal 2,2% al 2,4%”. Morando ha quindi definito l’attuale “una manovra di svolta rispetto alle precedenti” perché ribalta “il rapporto tra i due termini del patto stabilità”: ora “facciamo una manovra espansiva col vincolo di rispettare le regole Ue”.

 

 

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