Hillary Clinton ha stravinto su Bernie Sanders in South Carolina,
”Da oggi la campagna si sposta a livello nazionale”
grazie alla pioggia di voti degli afroamericani. Hillary ha fatto meglio di Barack Obama nel 2008. Allora Obama aveva attirato il 78% dei voti degli afroamericani. Hillary lo ha superato, conquistando l’84%. Il senatore del Vermont , Sanders , si è congratulato con l’ex segretario di stato, ma ha anche avvertito che ”la campagna è agli inizi. La nostra rivoluzione politica sta crescendo stato per stato”. Anche il candidato repubblicano alla Casa Bianca Guarda, Donald Trump, ha guardato al risultato del South Carolina e ha dichiarato che alle elezioni generali ”Probabilmente sarà una sfida fra me e Hillary”. Ora Hillary può guardare con maggiore ottimismo al voto negli altri stati del sud, dove gli afroamericnai rappresentano la maggioranza dei democratici, e, salendo sul palco per ringraziare i suoi sostenitori in South Carolina, ha affermato: ”Da oggi la campagna si sposta a livello nazionale”. Poi, riferendosi al muro che Donald Trump vuole costruire al confine con il Messico, ha dichiarato: ”Altro che costruire muri, dobbiamo abbattere le barriere, abbatterle tutte”. ”Non dobbiamo far tornare l’America grande, l’America già lo è. Quello che dobbiamo fare è unirla”. Clinton ha detto: ”Avete inviato un messaggio: in America quando siamo uniti non ci sono barriere troppo grandi, barriere che non possono essere abbattute. Ci batteremo per ogni voto. Non diamo nulla e nessuno per scontato”. Dal palco Hillary ha ripercorso quindi quelle che a suo avviso sono le battaglie più importanti da combattere. Dire no all’aumento indiscriminato dei farmaci, uno dei suoi cavalli di battaglia dopo lo scandalo del farmaco salvavita aumentato in un giorno del 1.500%. Assicurare all’America e agli americani un aumento dei salari. Difendere l’economia dagli eccessi di Wall Street, con riforme stringenti e perseguendo se necessario anche gli amministratori delegati. Riformare il sistema di giustizia. Ora Hillary punta al Supertuesday del prossimo 1 marzo, quando si voterà in 11 stati americani.