In una lunga intervista al “Corriere della sera”,
“Il partito della Nazione? Già c’è”
l’ex premier Massimo D’Alema ha attaccato la dirigenza Dem e Matteo Renzi. Questa alcune delle dichiarazioni più forti. D’Alema ha dichiarato: “Sta crescendo un enorme malessere alla sinistra del Pd che si traduce in astensionismo, disaffezione, nuove liste, nuovi gruppi. Nessuno può escludere che alla fine qualcuno riesca a trasformare questo malessere in un nuovo partito”. “Il Pd è finito in mano a un gruppetto di persone arroganti e autoreferenziali. Dei fondatori non sanno che farsene”. “Si tende a trasformare il Pd nel partito del capo. Chi non si allinea viene brutalmente spinto fuori”. Poi l’affondo: “Renzi ha reciso una parte fondamentale delle radici del Pd. Ha soffocato lo spirito dell’Ulivo. Anche la sua riforma elettorale si ispira a quella di Berlusconi”. “Il Pd non ce la fa più a tenere insieme il campo di forze del centrosinistra. E dubito che riuscirà a compensare le masse di voti perse a sinistra alleandosi con il mondo berlusconiano”. “Loro non vogliono tenere insieme il centrosinistra, vogliono sbarazzarsene. Mi fanno ridere quelli che lanciano l’allarme sul partito della Nazione; il partito della Nazione è già accaduto”. “Il Pd versa in una condizione gravissima, e la classe dirigente reagisce insultando e calunniando con metodi staliniani”, dichiara D’Alema. “Bassolino denuncia un mercimonio. Produce video che lo provano. E il presidente del partito, con il vicesegretario, rispondono che il ricorso è respinto perché in ritardo? Ma qui siamo oltre l’arroganza. Siamo alla stupidità”, aggiunge l’ex premier, secondo cui per le primarie “bisogna scrivere nuove regole, e intanto rispettare quelle che già ci sono”. Quanto a Giachetti? “si è fotografato su Internet mentre traina un risciò su cui è seduto Renzi. Questa non può essere l’immagine del sindaco di Roma, neanche per scherzo”.
L’ex premier ha parlato anche a SkyTg24. E anche in questo caso non sono mancate le accuse. D’Alema ha detto: “Bisogna compiere un lavoro di ricostruzione del centrosinistra, non di creazione di un partitino alla sinistra del PD. È una battaglia politica e culturale che passa sia all’interno che all’esterno del PD, perché molti hanno deciso di andarsene. Ci sono diverse personalità intorno a cui si può ricreare il centrosinistra in alternativa a Renzi. Quando si arriverà al congresso del PD questo risulterà alla luce del sole”. Poi ha spiegato: “In quasi tutte le città in cui si va al voto stanno venendo fuori candidature e liste, nell’ambito del centrosinistra, fuori o in polemica con il Pd, questo è un fatto. Questo fatto testimonia che l’unità del centrosinistra non c’è più, è in crisi. Una parte dei parlamentari che formavano la coalizione elettorale del Pd sono all’opposizione, viceversa una parte significativa dei parlamentari del centrodestra sono al governo. Qualcosa è successo”.
Intanto l’ex segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, al suo arrivo all’hotel Donini di Perugia, per la convention della minoranza Pd, ha detto: “Qui si respira un bel profumino di Ulivo. Il centrosinistra è geloso dei suoi valori e delle sue tradizioni, di vincere con i suoi valori”. Poi ha aggiunto: “un centrosinistra capace di portare i suoi valori nella modernità”. La convention si svolge a San Martino in Campo, dove Prodi riunì i suoi ministri. E a chi gli domanda se a Renzi non piace, Bersani risponde: “Ognuno ha i propri gusti”.