Il Tar del Lazio, con una sentenza con la quale ha ha rigettato il ricorso della lista Sinistra per Roma Fassina Sindaco, ha deciso. E ha confermato l’esclusione delle due liste che lo appoggiano alle elezioni amministrative del 5 giugno.
Il motivo è la mancanza della data nei moduli
È stato così confermato dal Tribunale amministrativo il giudizio della Commissione elettorale. Il motivo è la mancanza della data nei moduli di autenticazione delle firme per la candidatura. Nella sentenza infatti si legge che per il Tar “le firme sui modelli di accettazione della candidatura a cariche elettive e di presentazione delle liste devono essere autenticate nel rispetto, previsto a pena di nullità, di tutte le formalità stabilite dalla legge. Tra gli elementi essenziali costitutivi della procedura di autenticazione, va correttamente configurata anche la data della sottoscrizione del pubblico ufficiale procedente”.
Il candidato sindaco di Roma Si-Sel, Stefano Fassina, ha dichiarato: “Apprendiamo con rammarico la sentenza del Tar del Lazio che esclude le nostre liste dalla competizione elettorale a Roma. Non ci fermiamo qui. Siamo convinti delle nostre ragioni e ricorreremo al Consiglio di Stato”. La sentenza del Tar era in larga parte attesa e potrebbe cambiare molto nella campagna per la capitale. Secondo i sondaggi si tratta di un pacchetto di consensi di sinistra del 5-6% cui possono ambire soprattutto Virginia Raggi dielM5S e Roberto Giachetti del Pd.
Fassina: “Martedì ci riuniremo per l’indicazione di voto”
Fassina ha spiegato: “Non siamo un partito strutturato, siamo un movimento in costruzione. Mi assumo la responsabilità politica di quanto successo, non dobbiamo disperdere il patrimonio raccolto. Martedì ci riuniremo con tutti i candidati consiglieri e discuteremo e faremo una scelta per l’indicazione di voto”.
Ospite questa sera della trasmissione televisiva “Bersaglio Mobile” l’ex candidato sindaco di Roma ha detto: “Il fatto grave prodotto è che oggi la qualità della democrazia sarà impoverita, perché mancherà un riferimento importante su alcuni temi”. Fassina ha ancora spiegato: “su alcuni moduli mancava una data. Siamo stati largamente dei principianti”. Poi rispondendo alla domanda se vi sia una cultura del sospetto, ha negato, dichiarando: “Assolutamente no, chiedo scusa ai nostri candidati e a quella fetta di Roma che crede in noi. Abbiamo ancora speranza, ma rimarremo in campo”. E ha concluso: “La partita non è definitivamente chiusa”. “Vogliamo andare avanti con grande determinazione”.
A cura di Roberta d’Eramo