Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, partecipando ad un convegno a Firenze sui fondi sociali europei, affronta il tema delle ferie dei ragazzi.
Studenti privati di tutele adeguate
Poletti dice: “Un mese di vacanza va bene. Ma non c’è un obbligo di farne tre. Magari uno potrebbe essere passato a fare formazione. Una discussione che va affrontata”. Secondo il ministro occorre cominciare a pensare che una relazione con il lavoro “è una cosa che vale la pena di fare”, un modo anche “per garantire una formazione”. Favorevole ad affrontare la questione è il il Moge, il movimento dei genitori, che ritiene “condivisibile” l’intervento del ministro Poletti, argomentando: “Siamo il Paese con le vacanze più lunghe d’Europa e questo non fa bene ai nostri figli”. Ma l’opinione di Poletti sulle vacanze scolastiche non convince il Codacons, che si dichiara perplesso sulla possibilità di ridurre le ferie a un mese. Il Presidente dell’associazione di consumatori Carlo Rienzi, infatti, afferma: “Quello che non convince affatto è il riferimento del ministro all’impegno lavorativo per i ragazzi nel periodo di vacanza. Per i giovani trovare lavoro non è certo una passeggiata e a causa della crisi economica che perdura nel nostro paese è diventata sempre più una impresa ardua”. Il portavoce nazionale della Rete degli Studenti Medi Alberto Irone definisce addirittura “deliranti” le dichiarazioni del ministro Poletti. E spiega: “Oggi le studentesse e gli studenti che lavorano vengono sfruttati in ogni modo possibile e privati di qualsivoglia diritto. A partire dall’abbassamento dell’apprendistato a 15 anni, gli stage estivi e senza una revisione migliorativa dell’alternanza scuola lavoro, il Governo non sta facendo altro che privare ulteriormente gli studenti dei propri diritti e di tutele adeguate”.