Il voto finale sul ddl sulla corruzione ci sarà solo il primo aprile. Intanto Palazzo Madama ha approvato l’articolo1 del provvedimento con 160 sì, 60 no e 3 astenuti.
Contrario al provvedimento il M5S
Via libera anche ad un emendamento a firma di Forza Italia e Lega che prevede sconti di pena per chi collabora con la giustizia. Contrario al provvedimento il M5S che voleva si votasse di sabato e domenica e chiede al presidente del Senato Pietro Grasso di togliere la sua firma dal provvedimento. Ieri, in Aula, il grillino Nicola Morra, con il naso otturato da una molletta, ha perfino fatto ascoltare la voce del Papa e il suo messaggio sulla corruzione “che spuzza”. Nel corso della sua replica al Senato sul ddl anticorruzione il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha difeso il testo e sottolineato che: “in questo momento storico chi si fa corrompere tradisce il Paese”. Poi ha spiegato: “Non ci siamo limitati solo ad inasprire le pene”, sottolineando che nella legge Severino vi era, ad esempio una “forbice tra reati meno gravi e quello più grande della corruzione”. Il Guardasigilli ha aggiunto “Siamo intervenuti per registrare un dato: cosa c’è di più grave in un momento come questo che non, chi svolgendo funzioni pubbliche, produce un arricchimento improprio?”. “Siamo riusciti a rendere più congruo e funzionale sistema di repressione”. Orlando ha fatto anche un appello all’unità. “Non sconfiggeremo la corruzione se non riusciremo a dare un segnale che deve caratterizzare tutte le forze politiche”.