Un’ operazione della Digos ha fermato in un centro di accoglienza
Un’azione “intensa e veemente di proselitismo”
a Campomarino, in Molise, un giovane Imam somalo di 22 anni richiedente asilo. Da due mesi era tenuto sotto osservazione dalla polizia. Le indagini e le intercettazioni ambientali, hanno consentito agli agenti di Campobasso di verificare che il giovane somalo inneggiando all’Isis, ad Al Qaeda e ad Al Shabab, invitava gli altri ospiti del Centro di accoglienza ad azioni violente da realizzare nell’ambito della Jihad. Il procuratore capo di Campobasso, Armando D’Alterio, l’ha definita un’azione “intensa e veemente di proselitismo” contro l’occidente. Il giovane Imam, esaltava anche gli attentati terroristici di Parigi e il martirio, invitando gli altri ospiti del centro di accoglienza ad unirsi alla Jihad e a seguirlo prima a Roma e poi in Siria. Gli agenti hanno registrato con una telecamera nascosta nella sua stanza, l’uomo, mentre visionava diversi video nei quali erano presentate immagini di attentati. Nella conversazione intercettata tra due soggetti residenti all’interno del Centro per rifugiati il giovane avrebbe detto: “La guerra ancora continua, Charlie Ebdo era solo il precedente di quello che sta succedendo adesso”, e poi “c’è una strada più semplice, quella di attrezzarsi e farsi saltare in aria, che è la via più semplice”. Secondo gli uomini dell’Antiterorrismo e della Digos della Polizia che hanno condotto le indagini, il somalo era un soggetto pericoloso, una figura che in poco tempo aveva avviato un’attività di proselitismo e si era imposta all’interno del centro che lo ospitava con posizioni dominanti e radicali. Agli altri ospiti della strutture l’uomo diceva di appartenere ad Al Shabaab, il movimento terrorista somalo. In alcune intercettazioni ambientali si ascolta: “In questo mese si organizza il mercato della Jihad, ed il Profeta in questo mese prepara i soldati contro gli idolatri e combatte contro i nemici di Dio. Approfittate quindi di questo mese, correte per essere i primi. Dio ha ordinato di uccidere i suoi nemici e fate la Jihad in suo nome, predicate la religione e la Sharia e castigate il peccatore”. Assunto il ruolo di guida spirituale, al termine dei riti, l’imam effettuava anche una preghiera in favore dello Stato islamico e per i combattenti che si immolano per la causa. D’Alterio ha spiegato: “Si tratta di un soggetto estremamente veemente e anche abbastanza pronto ad affrontare dei rischi. Tuttavia non è sicuramente un tipo non controllato, non è un pazzoide: fino ad adesso si è trattenuto in attesa di sviluppi, ha atteso degli ordini dall’alto, aspettava solo quelli. Avrebbe proceduto se avesse avuto degli ordini dall’alto”. L’arresto è scattato anche in considerazione del fatto che al giovane somalo era stato negato lo status di rifugiato e, dunque, di qui a breve avrebbe lasciato la struttura di Campomarino. Data la sua pericolosità, dunque, si è deciso di bloccarlo ed evitare che potesse far perdere le sue tracce. D’Alterio ha detto: “Abbiamo un riscontro tecnico preciso circa la possibilità che stesse organizzando un attentato a Roma”. Gli inquirenti, infatti, hanno accertato che oggi il ragazzo sarebbe fuggito dalla struttura che lo accoglieva, probabilmente per andare a Roma dove progettava un attentato alla ,.
Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, al termine del question time alla Camera, ha dichiarato: “Il rischio zero non esiste ma l’arresto a Campobasso dimostra che il sistema di prevenzione funziona. Non dobbiamo distrarci ed il nostro grazie sincero va al lavoro svolto dalle forze dell’ordine”. E ha aggiunto: “Noi abbiamo un monitoraggio molto severo e attrezzato dal punto di vista tecnico di tutti i centri e i luoghi dove si può fare proselitismo e dove può avvenire teoricamente il reclutamento”.
Il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, non si è fatto sfuggire l’occasione per dichiarare: “Renzi complice! Se fossi al suo posto, controlli a tappeto ed espulsioni di massa. Gli italiani sono a rischio per colpa di Renzi e Mattarella”.