Il presidente di Anas, Gianni Vittorio Armani.
E’ partita questa mattina l’operazione eseguita da oltre 250 uomini
“Un marciume diffuso”
della Guardia di Finanza nei confronti di 19 soggetti tra dirigenti, funzionari dell’Anas e imprenditori titolari di appalti di opere pubbliche di primaria importanza. Si tratta della seconda tranche dell’inchiesta scattata ad ottobre dell’anno scorso sulle mazzette pagate dagli imprenditori destinatari degli appalti ai funzionari dell’Anas. I provvedimenti che sono scattati oggi partono delle ammissioni della dirigente Antonella Accroglianò, soprannominata “dama nera”. Nell’inchiesta sono coinvolti anche un avvocato e un politico, Marco Martinelli, attuale parlamentare di Forza Italia, al quale è stato notificato un avviso di garanzia. Il gip di Roma, nel provvedimento con cui ha disposto gli arresti, ha parlato di “Un marciume diffuso all’interno di uno degli enti pubblici più in vista nel settore economico degli appalti”. Il gip ha reputato che la situazione è stata resa ancor più “sconvolgente dalla facilità d’intervento degli appartenenti all’organizzazione”. Il presidente di Anas, Gianni Vittorio Armani, in merito agli arresti, ha dichiarato: “erano attesi. Vogliamo ringraziare pubblicamente la Procura di Roma per l’aiuto fondamentale che sta dando al nuovo vertice di Anas nel fare chiarezza sul passato, mettere ordine e tutelare la parte sana dell’Azienda, che è costituita dalla stragrande maggioranza dei dipendenti”.
