Si è tenuta a Pisa, nel palazzo del Cnr, il tempio della tecnologia made in Italy, questa mattina, la celebrazione per i 30 anni della prima connessione web italiana, da quando, il 30 aprile 1986 per la prima volta, partì un segnale dal Centro universitario per il calcolo elettronico di Pisa alla volta della stazione di Roaring Creek, in Pennsylvania (l’Italia fu il quarto paese europeo a collegarsi). In realtà il progetto era stato avviato nel 1970. Negli Usa infatti la prima rete di pc era nata nel ’69.
Nel ’74 nasce internet come noi lo conosciamo
Qualche anno dopo, nel ’74, è divenuta l’internet come noi lo conosciamo e nel ’79 il ministero della Difesa Usa ha deciso di estendere la rete in Europa. Da allora il Paese che, come ha ricordato Renzi, “era quarto e ora ha molto da recuperare”, ha accumulato ritardi su ritardi.
La celebrazione è avvenuta alla presenza del ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, Stefania Giannini, mentre il premier Matteo Renzi ha partecipato in videocollegamento. La presenza del premier a Pisa era stata annunciata nei giorni scorsi. Ieri è stato lo stesso capo del governo ad annunciare in chat su #matteorisponde che non si sarebbe recato in Toscana per l’evento ma che avrebbe tenuto un collegamento video.
L’Internet day è stato organizzato dal Digital champion Riccardo Luna
L’Internet day è stato organizzato dal Digital champion, consulente di Renzi sul digitale, Riccardo Luna, che ha lanciato una petizione su Charge.org perche “governo, imprese e Rai collaborino al fine di colmare questo divario di competenze” digitali.
L’area è stata blindata da centinaia di poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa e le principali strade d’accesso sono state chiuse al traffico. Centri sociali, sindacati di base e collettivi universitari, hanno promosso un corteo di manifestanti a cui poi ha aderito anche l’associazione vittime del salva banche. La protesta degli antagonisti era centrata sulla mancanza di lavoro e case, contro le politiche del governo. Durante il corteo, infatti, sono stati scanditi slogan contro il governo e il Pd. Momenti di tensione tra manifestanti e polizia si sono verificati quando il corteo ha raggiunto la recinzione dell’area della ricerca del Cnr, dopo che il corteo, composto da oltre 500 persone molte delle quali giunte anche da fuori città, aveva attraversato le principali vie del centro senza disordini.
I manifestanti si sono avvicinati minacciosamente al cordone di poliziotti schierati a protezione, gridando: “Vogliamo entrare al Cnr”. Gli agenti in un primo momento hanno allontanato i giovani in testa al corteo. Poi i manifestanti hanno cercato di forzare il blocco e gli agenti hanno sferrato un paio di cariche di alleggerimento. I manifestanti hanno reagito con un fitto lancio di oggetti e ortaggi. La situazione è poi tornata alla normalità.
Da parte sua Matteo Renzi in video-collegamento da Roma ha sottolineato: “Mi scuso per non essere a Pisa, tra qualche minuto arriverà qui il vicepresidente degli Stati Uniti ed è giusto che lo accogliessi qui nella sede del governo. Mi spiace anche per gli scontri, sono abbastanza incomprensibili”. E ha aggiunto: “Non ha proprio senso litigare” su queste cose, “anzi c’è bisogno di coinvolgere tutti. Stiamo discutendo di come Internet possa aiutare il Paese a creare competitività, assurdo litigare”.
Renzi: internet “serve a creare più democrazia”
Internet, ha insistito, “serve a creare più democrazia e partecipazione in Italia. Non possiamo permettere che ci siano cittadini di serie A e serie B, sarebbe inaccettabile, quindi dobbiamo dare accesso a chi non ha accesso agli strumenti digitali”. E Internet “è uno straordinario strumento che allarga i diritti”. Renzi ha sottolineato: “L’Italia deve essere all’avanguardia, non ci accontentiamo aver ridotto la disoccupazione. Il futuro dell’occupazione è nella rete”. Il premier ha detto: “Siamo in presenza di una rivoluzione, l’Italia questa rivoluzione la vuole vivere e non subire, la vuole governare”, “è arrivato il momento in cui l’Italia prende la bandiera e si mette in prima fila. Non c’è alcun contrasto con il passato”.
E ancora: “E’ una sfida che non ha un colore politico, è una sfida di tutta Italia. Il futuro è di chi arriva prima. Voglio che l’Italia sia in prima fila”. Per Renzi “la prima cosa è che il governo semplifichi”. Spid, il sistema pubblico d’identità digitale che con un pin unico permette di accedere ai servizi della pubblica, “è il primo passo”. Il presidente del Consiglio ha sottolineato: “Siamo partiti e possiamo fare anche meglio”.
Il premier il 7 aprile, in occasione della presentazione dei piani dell’Enel nella fibra, aveva annunciato che in occasione del compleanno del web italiano sarebbe partita l’assegnazione dei contributi pubblici. Invece il premier ha spiegato che il bando “sarà oggi al consiglio dei Ministri, anche se non c’è bisogno”.