Sono partiti, oggi, i lavori del vertice Ue a cui partecipa anche il presidente del Consiglio, Matteo Renzi.
“Oggi è in gioco la credibilità del Consiglio europeo”
I temi sul tavolo dei 28 membri sono: l’immigrazione, con un focus sugli aiuti ai Paesi Terzi più esposti alla pressione dei profughi dalla Siria, una discussione sulla revisione del regolamento di Dublino e le guardie di frontiera Ue. La cena sarà invece dedicata alla crisi in Siria e Turchia, con il report del primo vicepresidente Frans Timmermans dopo la sua missione ad Ankara. Nell’incontro pre-vertice con il presidente della Commissione Jean Claude Juncker, il presidente dell’Europarlamento, Martin Schulz, ha ricordato che Parlamento e Commissione Ue hanno fatto a tempo di record quanto era stato richiesto loro dall’ultimo vertice del 23 settembre votando “in pochissimo tempo” il budget per far fronte alla crisi dei rifugiati. Schulz ha aggiunto: ora “tocca al Consiglio” agire, e “spero farà ulteriori progressi”, per rispettare gli impegni presi, e denunciando invece gli stati membri che accusano “l’Ue che non sta lavorando”. A poche ore dall’apertura del Consiglio, il presidente della Commissione Jean Claude Juncker, ha ribadito le critiche più volte mosse agli Stati membri per il loro scarso impegno, dichiarando: “E’ tempo di passare dalle parole ai fatti: gli Stati membri devono fare quello che hanno promesso in termini di dispiegamento di nuovo staff e nuove risorse sul fronte dei migranti. Ci sono dei grandi ritardi. Oggi è in gioco la credibilità del Consiglio europeo”. Per quanto riguarda un’intesa con la Turchia sulla migrazione, per Juncker “ci sono buone ‘chance’ di successo”. Infine, incalzato sulla riforma del Trattato di Dublino, Juncker ha assicurato che la Commissione “stringerà i tempi”, rispetto alla data prevista del marzo 2016. Al loro arrivo al vertice europeo i premier di alcuni Paesi si sono detti disposti a far fronte al problema dei rifugiati. Il belga, Charles Michel, ha dichiarato: “Noi siamo solidali, siamo pronti a prendere 30 rifugiati nell’ambito di questo primo progetto pilota”, criticando però il fatto che “l’operatività degli hotspot non è ancora ovvia, mentre noi vogliamo che questi siano effettivi e concreti” perché “essere umani ma essere severi è un po’ quello che facciamo in Belgio”. Il premier del Lussemburgo, Xavier Bettel, ha affermato: “Dobbiamo aiutare tutti i Paesi che si trovano di fronte ad un flusso massiccio di profughi. La Turchia è anche candidata ad entrare in Ue, non iniziamo a negoziare ora, ma vediamo come aiutare in modo concreto i Paesi che si trovano di fronte ad un afflusso massiccio. E’ nell’interesse di tutti, del loro e del nostro”. Mentre il greco Alexis Tsipras ha detto: “La Grecia è pronta a cooperare con la Turchia sulla base del diritto internazionale e del processo di accesso” nell’Ue per risolvere la crisi dei rifugiati. “E’ anche giunto il momento di prendere iniziative politiche coraggiose per risolvere la crisi in Siria”.