Il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, in apertura del suo intervento davanti alla plenaria dell’Europarlamento,
“Sforzi fatti per un obiettivo comune”
dice che la crisi dei migranti è “la sfida più grande” per l’Ue e “può distruggere conquiste come la libera circolazione del trattato di Schengen” e “Può scatenare “scosse telluriche” negli equilibri dell’Unione. Il presidente della commissione Ue, Jean Claude Juncker, ha dichiarato che la Commissione “applicherà la flessibilità” alle spese per i rifugiati perché “siamo di fronte ad una situazione di eccezionalità” ma tale flessibilità sarà “applicata paese per paese”, “per gli sforzi fatti per un obiettivo comune” e “non potrà essere applicata” ai Paesi che “non riescono a dimostrare i costi enormi” per la crisi dei migranti. Juncker ha precisato che “anche tra i grandi paesi c’è chi non fa sforzi sufficienti” e che “Il divario tra le promesse e la realtà deve essere colmato, altrimenti perdiamo la nostra credibilità”. Il presidente della commissione Ue ha ricordato che rispetto all’impegno preso il 22 settembre “mancano ancora 2,3 miliardi” da parte dei governi che “tutti insieme hanno messo finora 483 milioni”. L’Italia nella legge di Stabilità, che oscilla tra i 26,5 mld ed i 29,6 mld di euro, ha inserito la richiesta di flessibilità puntando a ottenere uno 0,2% sul deficit dal capitolo migranti, circa 3 miliardi. La cifra oscilla in quanto la stima più prudenziale non tiene conto della cosiddetta “Clausola migranti”.