In un tweet il premier inglese David Cameron scrive: “Non sarà possibile tenere il consiglio
Hollande: “Si troverà un compromesso”
dei ministri oggi”, rinviando così la riunione di governo, durante la quale si sarebbe dovuta formalizzare la data di svolgimento del referendum sulla permanenza o meno del Regno Unito nel Club dei 28. Cameron infatti è stato costretto a restare a Bruxelles, dopo lo spostamento alla cena di lavoro, della possibile definizione dell’accordo fra Londra e l’Ue. Il presidente francese Francois Hollande ed i primi ministri del Belgio, Charles Michel, e Repubblica Ceca, Bohuslav Sobotka, si sono suddivisi la guida dei negoziati sui tre diversi temi in discussione per raggiungere l’accordo con la Gran Bretagna. Hollande intervistato in diretta da Bruxelles, dichiara: “Si troverà un compromesso, lo spero. Faccio tutto il necessario per trattenere la Gran Bretagna nell’Europa”. Un portavoce del Consiglio europeo dice: “Ci sono alcuni progressi, abbiamo chiuso alcune questioni ma ce ne sono ancora alcune in sospeso. Pensiamo che ci sia una buona possibilità di chiudere il negoziato alla fine della cena che verosimilmente comincerà alle 20”. E mentre a Bruxelles si discute ad oltranza un accordo fra il premier David Cameron e gli altri leader Ue, in Gran Bretagna, secondo un ultimo sondaggio diffuso ma solo di 2 punti, secondo un ultimo sondaggio diffuso resta in vantaggio il fronte euroscettico. La rilevazione, condotta dall’istituto Tns fra l’11 e il 15 febbraio, accredita un 38% di favorevoli alla Brexit, contro un 36% di filo-europei. Il 7% dichiara di non avere intenzione di votare, mentre resta un 23% d’indecisi, largamente determinante.