Oggi il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk,
Tusk: “Sulla proposta turca non ci siamo ancora”
in visita a Nicosia, ha spiegato, in merito alla crisi dei migranti, che la proposta turca “Per essere accettata dai 28, deve essere ancora riequilibrata, ma non ci siamo ancora”. Tusk ha aggiunto che “Rafforzare la cooperazione con la Turchia sull’immigrazione è importante ma non dovrebbe e non sarà l’unico pilastro della strategia comune Ue”.
Intanto, questa mattina, navi militari europee hanno localizzato, al largo della Libia, otto gommoni di migranti, partiti probabilmente da Zuarah a ovest di Tripoli. Due di questi, con a bordo 200-240 persone, sono stati recuperati da navi italiane che fanno parte dell’operazione della Marina italiana “Mare Sicuro”. Grazie a queste operazioni sono state tratte in salvo circa 600 persone che, tra stanotte e domani, saranno condotte verso l’Italia.
Lunedì scorso in Grecia, nel campo di Idomeni, di fronte alle frontiere chiuse, la disperazione ha indotto migliaia di migranti ad aggirare il blocco e cercare nuove vie d’ingresso in Macedonia per proseguire il loro viaggio. Nonostante i tentativi della polizia greca di fermarli, in tantissimi si sono riversati verso il fiume Suva Reka (Fiume Secco), a pochi km da Idomeni, in corrispondenza del villaggio di Moin presso Gevgelija, primo centro abitato in territorio macedone. Le tv internazionali hanno mostrato le immagini drammatiche di uomini, donne, vecchi, bambini mentre affrontavano le acque impetuose del fiume in piena. In tre sono annegati. Oggi su Twitter è stato aperto un hashtag dal titolo “Marchofhope” (Marcia della speranza) che ha pubblicato queste immagini.
Nel pomeriggio di lunedì, polizia ed esercito macedoni hanno fermato, nei boschi a ridosso della frontiera, migliaia di migranti che sono riusciti a entrare in Macedonia. Per ora sono controllati a vista dalle forze di sicurezza macedoni, ma presto saranno rimandati in Grecia.