In un attacco suicida in un parco pubblico di Lahore, nel Pakistan centrale, gremito di famiglie che celebravano la Pasqua, sono state uccise in serata almeno 69 persone, in stragrande maggioranza donne e bambini della minoranza cristiana. La fortissima esplosione è avvenuta vicino ad un ingresso del Gulshan-i-Iqbal Park situato nell’area di Iqbal Town, un popolare ritrovo domenicale, particolarmente affollato oggi, in occasione della festività cristiana. Il kamikaze si è fatto esplodere vicino alle altalene, in mezzo alla folla. Oltre 300 i feriti. Il responsabile dell’ong Life for All Pakistan, Xavier P. William, che si occupa di diritti delle minoranze religiose, ha detto che almeno 51 vittime e 157 feriti appartevano alla comunità cristiana.
Yousafzai: “un crimine insensato”
La polizia ha confermato l’uso di sfere metalliche nell’esplosivo per aumentare l’effetto letale. Al momento della strage c’era una grande folla nel parco pubblico, che è uno dei più grandi di Lahore, e non c’era alcun servizio d’ordine a protezione dei numerosi ingressi. La premio Nobel per la pace, Malala Yousafzai, ha scritto su Twitter: “Sono sconvolta da un crimine insensato che ha colpito gente innocente”. Il movimento Jamatul Ahrar, scissosi dal Tehrek-e-Taliban Pakistan (TTP), ha rivendicato l’attentato. Il suo portavoce, Ihsanullah Ihsan, ha affermato che “obiettivo dell’attentatore suicida è stata la comunità cristiana nella roccaforte della Lega musulmana pachistana-Nawaz al governo”. Il 15 marzo dello scorso anno due kamikaze, sempre del Tehrek-e-Taliban Pakistan (TTP) Jamat-ul-Ahrar, avevano causato 17 morti facendosi esplodere a Lahore all’ingresso di due chiese vicine fra loro, la cattolica St.John’s Church e la cristiana.