Secondo il “Global Trends 2015” rapporto diffuso oggi, nella Giornata mondiale del rifugiato, dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), il numero delle persone che scappano dalle guerre, dalle persecuzioni e dagli atti di violenza nel mondo ha raggiunto i 65,3 milioni alla fine del 2015 dove il totale si divide in 3,2 milioni di persone rimaste in attesa di decisione sulla loro richiesta d’asilo in paesi industrializzati a fine 2015, 21,3 milioni di rifugiati nel mondo e 40,8 milioni di persone che si sono viste costrette a fuggire dalle proprie abitazioni ma che si trovavano ancora all’interno dei confini del loro paese. Alla fine del 2005, l’Unhcr aveva registrato 6 persone costrette a fuggire dalla propria casa ogni minuto. Ad oggi quelle 6 persone sono diventate 24 ogni minuto. Solo 201.400 sarebbero i rifugiati che nel 2015 sono riusciti a tornare in patria.
La guerra in Siria produce il maggior numero di fughe
Questa è la prima volta che la soglia di 60 milioni è stata superata. l’Unhcr afferma che la guerra in Siria rimane la causa principale di la principale causa mondiale migrazione.
L’Alto Commissario per i rifugiati, Filippo Grandi, ha infatti affermato che “Sempre più gente viene forzata a lasciare la propria abitazione da guerre e persecuzioni ed è preoccupante di per sé, ma si moltiplicano anche i fattori che mettono a rischio i rifugiati “. Ha poi ricordato come “In mare, un numero spaventoso di rifugiati e migranti muore ogni anno. Sulla terraferma, le persone che fuggono dalle guerre trovano la loro strada sbarrata dai confini chiusi”. Secondo Grandi, ma non solo, “ La politica in alcuni paesi gravita sempre più verso restrizioni nell’accesso alle procedure d’asilo. Oggi viene messa alla prova la volontà dei paesi di collaborare non solo per i rifugiati ma anche per l’interesse umano collettivo, e ciò che deve davvero prevalere è lo spirito di unità». Concorde al pensiero di Grandi sarebbe anche Ban Ki-moon attuale segretario generale delle Nazioni Unite: “L’aumento della xenofobia e delle restrizioni in materia di accesso all’asilo sono diventati sempre più visibili in alcune regioni, dove lo spirito di condivisione delle responsabilità è stato sostituito dall’intolleranza” nonostante ciò però non sono mancate “straordinarie manifestazioni di solidarietà.
Sergio Mattarella: “L’Italia è da sempre in prima fila”
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al delegato Unhcr per il Sud Europa, Stephane Jaquemet, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato ha voluto sottolineare che “L’Italia è da tempo impegnata in prima linea, determinata a continuare a fornire un contributo convinto e costruttivo, su molteplici fronti, richiedendo con forza un impegno autenticamente corale da parte della comunità internazionale, a partire dall’Unione europea”.