L’ad dell’Eni, Claudio Descalzi, in audizione al Parlamento, ha dichiarato: “Sono fiero di vivere in quella che alcuni definiscono una pattumiera: è casa mia ed è la più bella e pulita al mondo”, aggiungendo: “Chi dice che l’Eni è una pattumiera venga a dirmelo in faccia”.
“Abbiamo la coscienza a posto”
Scendendo nello specifico della vicenda Val d’Agri, Descalzi ha ribadito di “voler andare fino in fondo” per dimostrare la correttezza dell’Eni. “Teniamo ferma la produzione per due o tre anni? non mi interessa, voglio andare fino in fondo. Abbiamo e ho la coscienza a posto”. L’Eni dimostra di voler passare al contrattacco: ha deciso “di chiedere al più presto al Tribunale del Riesame una rivalutazione del provvedimento di sequestro” di due vasche del Centro Oli e del pozzo di reiniezione “Costa Molina 2”, a Montemurro (Potenza).
La compagnia vuole anche un incidente probatorio che dimostri la “correttezza delle modalità di operatività dell’impianto e in particolare della mancanza di pericolosità delle acque reiniettate”. Sulle trattative con il fondo per la vendita di una quota di Versalis, Descalzi ha spiegato: “Non so se si chiuderà con Sk, ma se non ci sono le garanzie finanziarie neanche morti, non si chiude” il negoziato economico finanziario durerà ancora “3-4 settimane”. E ha aggiunto “O si fa bene o non si fa e se non si fa cercheremo di rifare la gara”. Nel caso non si trovasse un acquirente, poi, l’Eni terrebbe la società, ma “1,5 miliardi da investire non li abbiamo”. Ai parlamentari che chiedevano di un eventuale interessamento di Cdp per Versalis, Descalzi ha risposto. “Non so quali sono le strategie di Cdp sulla chimica, non so se sono interessati: sanno che siamo disposti a darne una percentuale, ma non ho mai avuto discorsi diretti con Cdp su questo”.