Gli impegni di questa settimana, il premier Renzi, li aveva già anticipati nella sua e-news, annunciando di fatto la sua presenza al Vinitaly. Il presidente del Consiglio aveva detto: “Molte le occasioni di valorizzare l’Italia che vogliamo rilanciare, come a Verona il Vinitaly: ci sarò lunedì per un dialogo con Jack Ma, il fondatore di Alibaba, il più grande “negozio” del mondo, e noi abbiamo molto bisogno di valorizzare il nostro vino”.
Renzi: “L’Italia riparte”
Questa mattina, in partenza per il Veneto, il premier aveva twittato: “Giornata storica oggi per le riforme costituzionali. Ma prima a Verona: aziende, JobsAct, Vinitaly 2016. Grinta e coraggio, l’Italia riparte”. La “giornata storica” di Renzi è cominciata allo stabilimento di Calzedonia a Villafranca, nella bassa veronese. Nel suo breve intervento il premier ha detto: “Vi hanno raccontato per anni che il futuro era un casino, una minaccia, un problema. Io non dico che va tutto bene ma che noi italiani abbiamo la forza per affrontare i problemi e siamo nelle condizioni di andarci a prendere il futuro, di andarlo a prendere alla grande”. “Stiamo cercando di far ripartire il Paese e di far sì che finalmente il domani non sia visto come una minaccia: non siamo solo il Paese dei ricordi e dei musei ma dell’innovazione e della laboriosità. Siano nelle condizioni di portare il futuro di questi brand non solo in Italia ma nel mondo con coraggio e determinazione”. E ha aggiunto. “Da rappresentante del governo pro tempore, perché le istituzioni sono di tutti e non solo di qualcuno, dico che l’Italia è più forte di come la raccontano”.
Poi ad Aia, la grande azienda di Bruno Veronesi, Renzi ha precisato: “Siamo in prima linea perché la burocrazia possa essere finalmente aggredita”. “L’Italia riparte se tutti noi smettiamo di lamentarci. Intendiamoci, molte cose vanno cambiate in particolare nella burocrazia che è il nostro più grande avversario, come abbiamo fatto dando tempi stretti alla conferenza dei servizi. E il governo sta attentissimo anche a quelle che sembrano piccole cose, ai problemi dei Comuni”.
Infine a Vinitaly per il confronto con Jack Ma, il fondatore del colosso dell’ecommerce cinese, Alibaba. Durante il colloquio il premier ha ricordato che a settembre sarà in Cina per il G20 e ha annunciato: “Faremo una missione ufficiale in Cina molto seria e molto corposa, magari a novembre. Una missione ufficiale come Paese aperta a tutte le realtà dell’agroalimentare”. Nei padiglioni di Verona Fiere, il premier ha osservato: “Questo anniversario è bello tondo e come tutti gli anniversari tondi ci spinge a valorizzare le cose straordinarie che sono state fatte”.
“Il nostro vino è meglio di quello francese”
E ha proseguito: “Diciamola tutta, la pagina più bella del Vinitaly va ancora scritta come sanno gli imprenditori e le imprenditrici del vino, il momento del ricordo è molto suggestivo, ci sono un sacco di bei momenti da celebrare ma poi bisogna guardare avanti”. Sempre rivolto all’ospite cinese, Renzi ha detto: “Il nostro vino è meglio di quello francese. Quando l’ho detto a Hollande mi ha risposto “però il mio è più caro”. Game, set, match a lui…”. E ha aggiunto: “Qui ci sono imprenditori molto bravi. Quando assaggi il loro vino ti inebri. Però è mancata una strategia comune come Paese”.
Il premier ha fatto un riferimento alla riforma costituzionale che “attribuisce allo Stato centrale e non alle Regioni la promozione turistica e del made in Italy nel mondo. Non è più possibile andare con il singolo ufficio della singola Regione a parlare all’estero”. E ha spiegato: “Vi hanno raccontato che la riforma riguarda solo i senatori ma riguarda anche queste cose”. “Rispetto ai francesi ci manca una promozione che non sia affidata a mille rivoli diversi”. “Noi adesso ci siamo, e il fatto che ci creda gente come Jack Ma, che ha creato Alibaba, la realtà più importante nel settore dell’e-commerce, è una grande opportunità per voi. Al lavoro perchè il futuro è meglio del passato, però bisogna crederci”. Il premier ha sottolineato che “lo Stato ci crede, il ministro Martina è in prima fila in questa direzione. Credo che le prossime sfide che abbiamo di fronte vedranno questo paese tornare a fare squadra anche sulle questioni dell’agroalimentare.
Il nostro obiettivo per il 2020 è raggiungere i 50 miliardi di expo nell’agroalimentare. Eravamo a circa 30 mld di export di prodotti agroalimentari ora siamo a 36,9 mld”. Renzi ha ricordato: “Ero già venuto qua nel 2014, eravamo a 4,9 miliardi di export sul vino, avevamo detto che saremmo cresciuti e infatti siamo a circa 5,4 miliardi, il 10 per cento in più in due anni. L’obiettivo per il vino è di arrivare a 7,5 miliardi di export nel 2020”. Secondo il premier “Vinitaly ha tutte le condizioni per essere una realtà straordinaria anche nel futuro. Noi ci stiamo lavorando. Per quanto riguarda l’agroalimentare anche gli accordi internazionali con America e Cina vanno nella direzione di un nostro sviluppo. Quindi senza tregua avanti tutta. Questo è un settore che produce e garantisce posti di lavoro”.