Arriva il fondo per le banche

Arriva il fondo per le banche

Il premier Matteo Renzi e il ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan.

Il premier Matteo Renzi, a Verona per la 50esima edizione del Vinitaly, ieri, a proposito dei provvedimenti in arrivo, aveva già annunciato che questa sarebbe stata “la settimana giusta” per il piano banche del governo.

In una riunione al Mef sono stati illustrati i dettagli del piano

Dopo una riunione, protrattasi per quasi due ore, tenuta al Mef con gli amministratori delegati delle principali banche italiane, definita “interlocutoria”, sono stati illustrati i dettagli del meccanismo che il governo sta mettendo in atto. Il governo, infatti,  ha promosso un fondo per il settore bancario, con risorse private,  che si chiama “Atlante” (secondo la mitologia greca Atlante è il Titano condannato da Zeus a reggere l’intera volta celeste) che, come ha affermato il premier Matteo Renzi, “affronta i problemi con risorse proprie senza chiedere soldi pubblici”. Il fondo, costituito appunto con risorse private, è stato lanciato dalla Sgr Quaestio di Alessandro Penati, Cariplo e aperto ad altri investitori per fare da rete di sicurezza agli aumenti di capitale e risolvere il problema delle sofferenze. Nel comunicato emesso ieri in serata, Quaestio ha rilevato come Atlante abbia “l’obiettivo di eliminare l’elevato sconto al quale il mercato valuta le istituzioni finanziarie italiane per via dello stock di sofferenze quadruplicato dal 2007 a causa della severità della recessione; dei tempi lunghi di recupero dei crediti, molto al di sopra della media europea; dei massicci aumenti di capitale richiesti dalle svalutazioni; dell’incertezza circa la capacità di alcuni istituti di completare con successo gli aumenti richiesti dall’Autorità di Vigilanza”. Quaestio ha anche sottolineato che  il fondo ha “raggiunto un importante numero di adesioni” da parte di banche, fondazioni e altri e vedrà la Cdp con una quota limitata. Il fondo avrà una dotazione di 5 miliardi di euro aumentabili fino a 6 miliardi.

Pier Carlo Padoan.

Renzi e il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan hanno annunciato che il governo non può fornire un aiuto pubblico per non incorrere nella violazione della normativa Ue sugli aiuti di Stato ma che agevolerà la nascita del fondo con norme “di accompagnamento”, in modo da velocizzare il recupero crediti, inserendole nel dl banche che affronterà anche il tema indennizzi. Saranno così varate misure per rendere più semplici e veloci le procedure concorsuali in modo da ridurre e rendere più prevedibili e rapidi i tempi di rientro.

Il Governo sta “per chiudere la partita” sui rimborsi

Il  viceministro all’Economia, Enrico Morando, lo aveva anticipato ieri, in mattinata, al convegno sulla tutela dei consumatori nelle crisi bancarie, organizzato alla Camera da Sinistra italiana, dichiarando che il Governo sta per emanare un decreto legge “per chiudere la partita” sui rimborsi legati alle quattro banche in risoluzione e l’intero comparto del credito.

Visto che il fondo poggerà su risorse private, Bruxelles non richiederà un’autorizzazione preventiva ma comunque esaminerà con attenzione i dettagli del meccanismo per vedere se vi sia violazione della normativa.

Ieri, quindi nella sede di Via XX Settembre del ministero sono arrivati, prima gli ad di Unicredit e Intesa Sanpaolo, poi, verso le 18.00, è stato il turno delle altre banche: Bnl, Bper, Banco Popolare, Bpm, Creval, Credem e Popolare Sondrio. Il vertice ha chiarito i dettagli del nuovo meccanismo sia sul fronte del prezzo delle quote che sul valore delle sofferenze oltre che sull’impatto sul proprio capitale di una eventuale partecipazione all’operazione. Ora si dovrà stabilire quali saranno i soggetti che effettivamente parteciperanno al fondo. In prima fila ci sono Popolare Vicenza e Veneto Banca ma non solo. L’obiettivo, oltre a quello di mettere in sicurezza le due banche venete, è anche cercare di arginare l’arrivo dei fondi stranieri capaci di mettere sul piatto risorse per rilevare le sofferenze e quindi ricapitalizzare le banche aggiudicandosi il controllo come sta tentando di fare Apollo con Carige. Il sistema delle fondazioni dovrebbe assicurare circa 500 milioni di euro, mantenendo quindi la sua quota limitata, per non alimentare i dubbi di Bruxelles.

Il Commissario europeo per la concorrenza, Margrethe Vestager.

Un portavoce della Commissione Ue ha detto che sul progetto del fondo Atlante per le banche, la Commissione ha solo “informazioni preliminari” e quindi ancora “non è in grado di valutarlo”, ma è “in contatto con il Governo italiano”. La Commissione ha spiegato che per quanto riguarda gli aiuti di Stato, “la procedura è chiara: se una misura coinvolge aiuti statali, lo Stato deve notificarli alla Commissione affinché li valuti prima dell’attuazione”. Ma “in questo caso specifico, l’Italia non ha notificato la misura per farla valutare in base alle regole degli aiuti di Stato”. Quindi, “in questa fase, la Commissione non è nella posizione di commentare” su un eventuale aiuto statale.

Nonostante quanto annunciato dal premier Renzi il nuovo decreto banche potrebbe arrivare sul tavolo del consiglio dei ministri non prima della prossima settimana. Non sarà questa, dunque,  la settimana utile. Il presidente del Consiglio, infatti, è impegnato oggi e domani nella missione in Iran, mentre nei giorni successivi e fino a domenica il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, sarà a Washington per la riunione del Fondo monetario internazionale. Mentre da lunedì 18 aprile, ogni giorno potrebbe essere buono.

 

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