Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è in tour elettorale per sostenere i candidati del Pd impegnati nei ballottaggi.
Renzi attende il ballottaggio lontano dalle grandi città
Oggi ha visitato lo stabilimento della Coca Cola a Marcianise, città dove il suo candidato, grande favorito, Antonello Velardi, che è appena sotto la soglia del 50%, sfiderà domenica 19 giugno, Dario Abbate, del centrodestra. Coca Cola Hbc, l’imbottigliatore della Coca Cola ha presentato a Marcianise un nuovo stabilimento di cogenerazione con un investimento di due milioni di euro.
Quello della buona industria è un ritornello che il premier ripete spesso e volentieri. Il giorno della verità a Roma, Milano, Torino e Napoli, si avvicina e per il premier, i fatti lo hanno dimostrato, è meglio tenersi lontano dalle grandi città che danno problemi, per parlare, invece, di volta in volta, di quella parte d’Italia che dimostra di farcela. Facendo leva sull’emergenza ambientale che si registra nell’area delle province di Napoli e Caserta, Renzi ha detto: “E’ fondamentale che la politica italiana e campana si prenda impegni perché questo territorio ha tutto per essere, come dice De Luca la terra dei fiori, qualcuno altro dice la terra dei cuochi, chiamatelo come vi pare ma l’importante che torni a respirare”. “I politici non facciano i furbi e diano delle scadenze per gli impegni che hanno preso per agevolare gli investimenti”.
La mattinata del premier non è iniziata da qui ma dal sito di stoccaggio delle ecoballe di Taverna del Re a Giugliano (Napoli) dove Renzi si è recato, accompagnato dal governatore De Luca e dove sono in atto i lavori, iniziati il 30 maggio, per la rimozione delle ecoballe. Si tratta di un’area grande quanto 320 campi di calcio. E qui Renzi è andato giù con i proclami per uno spot governativo in piena regola. Il premier ha dichiarato: “La Terra dei fuochi da qui a due anni, al massimo tre, sarà libera dalle ecoballe”. E su Twitter ha scritto: “Via le ecoballe dalla Terra dei Fuochi. Via la camorra da gestione rifiuti. Finalmente si fa sul serio #lavoltabuona”.
Renzi: “La terra dei Fuochi è una vergogna nazionale, uno scandalo”
Poi, su Facebook ha scritto: “Stamattina in Campania per confermare la nostra attenzione a questa regione decisiva per il futuro del Paese”. “Prima siamo entrati tra Giugliano e Villa Literno nel sito di Taverna del Re in cui sono custodite le ecoballe. Una vergogna nazionale, uno scandalo. Con il nostro Governo e con l’impegno della Regione Campania e dell’Anac di Cantone finalmente è partita la rimozione. La terra dei fuochi dovrà diventare solo un ricordo: abbiamo iniziato a smantellare questa area grande più di 300 campi da calcio”. “Vogliamo cancellare lo scandalo e vergogna della Terra dei fuochi, restituiremo alla Campania la bellezza del luogo. Ci dicevano che era impossibile cambiare le cose in Italia, stiamo dimostrando che non è così”. “E’un impegno che ci siamo presi e che è realtà. E’ bello vedere le gru che portano finalmente via quelle schifezze”.
Eccellenza nascosta da una mancanza di attenzione della politica
La mattinata del presidente del Consiglio è proseguita con la visita all’altra grande industria di Marcianise, la Getra, azienda leader nella costruzione di trasformatori di grande potenza, che opera nel campo dell’efficienza energetica nel sistema di trasporto, transizione e distribuzione dell’energia elettrica, fondata da Marco Zigon. Ad accompagnarlo, oltre al governatore Vincenzo De Luca, il candidato sindaco a Marcianise, Antonello Velardi, il segretario regionale del Pd, Assunta Tartaglione, l’eurodeputato Pina Picierno, Teresa Armato, il sottosegretario alla Giustizia, Gennaro Migliore, e il presidente regionale degli Industriali, Costanzo Jannotti Pecci.
Renzi: “Noi non nascondiamo difficoltà che vogliamo estirpare”
Anche qui altri proclami: “Per troppo tempo tutto ciò che è qualità, innovazione, eccellenza nel mezzogiorno è stato scientificamente mascherato e nascosto da una mancanza di attenzione della politica nazionale, dall’incapacità di riuscire a mostrare realtà forti e autorevoli perché tutto era ed è ancora sommerso da aspetti negativi che andranno eliminati”. “Abbiamo voluto iniziare dalla Terra dei fuochi, perchè noi non nascondiamo difficoltà che vogliamo estirpare con le buone o le cattive maniere. Bisogna creare un clima per agevolare gli investimenti, c’è una grande necessità di aprire il nostro territorio a imprese che portano posti di lavoro ma nello stesso tempo si deve investire in ecosostenibilità. La Terra dei fuochi nei prossimi tre anni sarà finalmente libera dalle ecoballe. Sono stato poco fa con il presidente Vincenzo De Luca a Villa Literno e ho assistito alla rimozione delle ecoballe, era la nostra promessa. Questo territorio deve tornare a respirare. Le gru stanno rimuovendo le ecoballe. Stiamo togliendo questa schifezza”.
Se l’Italia non sceglie l’innovazione non starà nella parte dei vincenti
E ha aggiunto: “L’Italia è ad un bivio, o sceglie la strada della innovazione o non starà nella parte dei vincenti, io voglio che torni ad essere nella parte dei vincenti. Le riforme sono solo il primo tempo”. “Se fai le riforme in Italia hai possibilità di recuperare all’estero e se recuperi credibilità puoi dare segnale di fiducia all’economia”. “Altro che invenzioni strampalate di chi propone diamo soldi a tutti anche se non lavorando diamo a tutti un lavoro ed il sogno di cambiare completamente le cose”. “Crediamo nella Campania, vogliamo che in nessuna parte del mondo sia più chiamata Terra dei Fuochi, vogliamo cancellare questo scandalo. E’ vero che l’hanno fatta altri ma nella vita capita di doversi assumere la responsabilità per colpa di altri. Noi restituiremo alla provincia di Caserta la sua bellezza”. “C’è un sud che non si lamenta soltanto ma prova a reagire, a innovare, a competere nel mondo. La politica seria è quella di chi prova a cambiare, non quella che sa solo urlare e dire no. Ecco perché il nostro Governo sarà sempre e comunque dalla parte di chi ci crede e prova a costruire il futuro, non solo ad aspettarlo”.
De Luca: “E’ qui il Sud che combatte con rigore e non si lamenta”
Il governatore Vincenzo De Luca ha riconosciuto una “Straordinaria attenzione del Governo verso la Campania. E’ qui il Sud che combatte con rigore e non si lamenta, qui l’altro Sud. Basta finanziamenti a pioggia”. E ha promesso: “Miglioreremo le infrastrutture”, perchè “bisogna attrarre investimenti in Campania”. Anche De Luca è tornato sulla Terra dei Fuochi: “La cancelleremo, costi quel che costi. Il Sud deve tornare ad essere un luogo avanzato d’Italia”.
Nonostante l’impegno su Bagnoli e Terra dei Fuochi il Pd ha perso Napoli
In quest’ultima tornata elettorale il Pd, in 24 capoluoghi ha perso circa 200mila voti. Nessun sindaco dem è stato riconfermato al primo turno. Le uniche significative vittorie sono arrivate a Cagliari con Massimo Zedda (che non è del Pd) e a Salerno dove a vincere non è stato il Pd ma Vincenzo De Luca. E, nonostante ciò che ha affermato Renzi, e cioè che il voto delle comunali non fosse un giudizio sul Pd, il Pd non ha perso terreno per incapacità amministrativa ma perché gli elettori hanno voluto mandare un segnale di insoddisfazione a Matteo Renzi e al suo governo. Nonostante l’impegno di Renzi su Bagnoli e Terra dei Fuochi, il Pd ha perso la città di Napoli. E l’unico provvedimento che il segretario del partito ha ritenuto di dover prendere è stato quello di istituire per il Pd napoletano un commissario, non un funzionario di partito ma una figura-simbolo, come Cantone.
Un totale scollamento del Pd dall’elettorato
I dem a Napoli sono scesi all’11% per motivi precisi. L’alleanza con Verdini è stata rigettata dall’elettorato dem. Lo scontro con Antonio Bassolino alle primarie (giunto fino al punto di mettergli contro il suo discepolo politico Valeria Valente), che poteva invece essere coinvolto nella scelta di un candidato competitivo, è stato un altro errore. E poi da una parte esiste un forte disagio sociale diffuso, soprattutto al Sud e nelle periferie delle grandi città, con un elettorato che non si identifica più in valori di riferimento consolidati. E dall’altra un totale scollamento con il Pd che si è trasformato in una sorta di comitato elettorale, pronto ad accettare sostegni a seconda delle necessità. Infine da molto tempo all’interno del partito si chiede che Renzi operi una scelta tra uno dei due ruoli che riveste o da segretario o da capo del governo. A questa complessa situazione Renzi ha risposto recandosi in Campania solo dove ci sono elezioni, rifiutando sempre di confrontarsi con quelli contrari alla sua linea. Lo ha dimostrato più che altrove il caso di Napoli dove il premier ha imposto un commissario per Bagnoli, facendo fuori le istituzioni rappresentative e il controllo dei cittadini e citando il sindaco solo per affermare come, insieme al presidente della Puglia, Michele Emiliano, fosse l’unico amministratore con il quale “mancano accordi”.
De Magistris: “I responsabili dello scempio di Bagnoli appartengono al Pd”
Davanti al commissariamento di Bagnoli il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, in un video, aveva sottolineato che Renzi “non può non sapere che la tutela del paesaggio, la pianificazione urbanistica, le scelte per il territorio sono materie che appartengono alla città, agli abitanti, ai rappresentanti democraticamente eletti”. Il sindaco aveva difeso il ricorso dell’amministrazione alla giustizia amministrativa “senza il quale non si sarebbero smascherate commistioni opache e torbide, non ci sarebbe stata la modifica legislativa sulla società di scopo e il Paese non avrebbe parlato dello scempio che volete costruire all’interno di una cabina di regia con stanze chiuse con tanto puzzo di compromesso morale”. Anzi, aveva denunciato il fatto che “i principali responsabili dello scempio di Bagnoli sono persone che appartengono al suo partito, a una classe politica che ha perpetrato un incredibile sperpero di denaro pubblico e che ha causato un disastro ambientale”. Infine aveva accusato: “Bagnoli versa da tanti anni in una situazione di difficoltà per colpa delle gestioni di Comune e Regione guidate prima e dopo da Bassolino e di una giunta comunale che ci ha preceduto di cui era assessore la sua attuale candidata sindaco Valeria Valente che non ebbe nemmeno un sussulto di dignità per costituirsi parte civile nel processo per disastro ambientale e per cui ci sono ancora tante famiglie che chiedono giustizia”.
De Magistris: “Difendo Napoli se qualcuno vuole metterle le mani addosso”
In un’intervista all’Huffington post di pochi giorni fa de Magistris aveva dichiarato: “Io mi limito a difendere la città se qualcuno vuole metterle le mani addosso, come ha fatto Renzi con la bonifica di Bagnoli”. “Non ho nulla da rimproverarmi. Noi abbiamo prevenuto rischi, ci siamo mossi come magistrati con l’ordinanza del 2013 “chi inquina paga”. Se oggi si parla di bonifica dopo 20 anni è per merito nostro. Tra i soggetti più responsabili dell’inquinamento c’è la società Fintecna, controllata da Cassa depositi e prestiti. Il governo ha impugnato la nostra ordinanza ma gli è andata male, siamo noi che li abbiamo costretti a uscire dalla latitanza”. “Il governo si è mosso su Bagnoli grazie al nostro impulso, ma il commissariamento è un abuso di potere che noi non riconosciamo, che viola le leggi e la Costituzione”. “Io voglio fare il sindaco di Napoli per altri 5 anni. Certo, la nostra è una esperienza in antitesi al liberismo, c’è una cultura politica alternativa che parte dal basso. Quando vinceremo Napoli sarà ancora più di oggi una soggettività politica autonoma che dimostra come esista un sud senza il cappello in mano”.
De Magistris: “Aspettiamo il 20 giugno per iniziare una fase nuova”
Oggi de Magistris ha commentato la visita del Presidente del Consiglio a Marcianise. E ha affermato: “Aspettiamo il 20 giugno per poi iniziare una fase nuova, non dobbiamo fare polemiche, in questo momento ci interessa convincere tutti i napoletani a votare per Luigi de Magistris per la continuità, il buon governo, l’autonomia, le mani pulite e la libertà”. E ha spiegato: “Il nostro progetto, dal 20 giugno, sarà ancora più forte a livello nazionale e internazionale, saremo ancora più credibili, forti, autorevoli e presenti in tutti i luoghi istituzionali in cui Napoli farà sentire la sua opinione con dignità e nel rispetto degli altri, quindi anche presso il Governo e il presidente del Consiglio”.