Landini alla “ri-conquista dei diritti cancellati”

Landini alla “ri-conquista dei diritti cancellati”

manifestazione Fiom

Una delle t-shirt preparate dal sindacato dei metalmeccanici per l’occasione

 

 

 

La Fiom è scesa in piazza, con il sostegno della Cgil, sabato, per difendere il lavoro, i diritti e la democrazia, contro il Jobs act.

Renzi peggio di Berlusconi

Sulle t-shirt, preparate dal sindacato dei metalmeccanici per l’occasione, si leggeva “ri-conquista i diritti cancellati”. I lavoratori di Fincantieri hanno aperto il corteo, dietro lo striscione “Fincantieri, giungla d’appalto”. Oltre a lavoratori, precari e studenti, in piazza c’era anche una parte del mondo politico: Stefano Fassina, Pippo Civati, Barbara Pollastrini, la presidente della commissione Antimafia Rosy Bindi, Sel con il suo leader Nichi Vendola, il magistrato ed ex leader di Rivoluzione civile Antonio Ingroia e il segretario nazionale di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero. Dal palco di piazza del Popolo, il leader della Fiom Maurizio Landini, ha dichiarato: “fa peggio di Berlusconi, sicuramente sì: Renzi ha cancellato l’articolo 18, Berlusconi di fronte alle proteste dei sindacati, alle manifestazioni che ci furono si fermò, non cancellò l’articolo 18 e prese atto che non aveva la maggioranza delle persone e in più con il sindacato si è confrontato”. E ha promesso “una nuova primavera” del lavoro e dei diritti, lanciando la sfida non solo all’esecutivo “padronale” ma anche a Confindustria. Rispondendo a Giorgio Squinzi, che da Venezia parla della manifestazione della Fiom come “politica”, Landini ha affondato: “Sì, è una manifestazione politica fatta dal sindacato”, sostenendo che da sempre “il sindacato fa politica”. Il segretario della Fiom non ha escluso alcun tipo di intervento” (anche un referendum abrogativo) contro il Jobs act, rimarcando l’obiettivo di un nuovo Statuto dei lavoratori. Poi ha dichiarato: “ci stiamo battendo non per 79.000 assunzioni, ma per la creazione di milioni di posti di lavoro”. Sempre dal palco ha rilanciato la proposta della coalizione sociale: “Uniamo ciò che il Governo divide”, mettendo insieme “associazioni, movimenti, persone”. E, chiudendo il suo intervento, Landini ha sostenuto “un nuovo modello di sviluppo, una riforma democratica del sindacato, coinvolgendo altri soggetti e allargando la rappresentanza: è quello che dobbiamo fare, è la risposta più forte ad un Governo che ha già fatto la sua coalizione sociale con Confindustria e Bce”. Nella sua unica dichiarazione Susanna Camusso ha sottolineato, invece, il carattere tutto sindacale della manifestazione, dichiarando: “In questa piazza ci sono i lavoratori metalmeccanici iscritti alla Cgil, che giustamente sono in lotta perché la legge delega sul lavoro riduce i diritti e perché vogliono rinnovare il contratto di lavoro”. Dal palco ha parlato anche il costituzionalista Stefano Rodotà.

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