I segretari generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa, lanciano la campagna per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego,
“Il Governo la smetta con le provocazioni”
“se dalla politica non verranno risposte”. I sindacati sottolineano che “I servizi pubblici continuano a deteriorarsi quando invece dovrebbero dare una spinta decisiva alla ripresa economica e offrire risposte valide contro la marea montante del malcontento sociale”. E rivendicano per i lavoratori pubblici “un rinnovo dignitoso, che dopo sei anni di paralisi totale, per noi significa 150 euro di aumento medio con produttività e riconoscimento professionale, altro che l’equivalente di una mancia come vorrebbe il Governo”. I sindacati, infatti, considerano del tutto insufficienti le risorse indicate in legge di stabilità per la contrattazione pubblica. E affermano “Il Governo la smetta con le provocazioni e apra il tavolo. Fare un nuovo contratto vuol dire investire nelle professionalità, nell’innovazione organizzativa, nella qualità dei servizi”. Poi avvertono: “Se per far arrivare il messaggio servirà andare allo sciopero generale, noi siamo pronti”. E spiegano: “prima faremo una mobilitazione forte e capillare sia a livello nazionale che territoriale, cercheremo il confronto con la società civile, punteremo a creare alleanze sociali partendo dai bisogni delle persone. Perché non si tratta solo di garantire ai lavoratori pubblici retribuzioni adeguate ed esigibilità dei diritti, ma di tenere insieme la valorizzazione delle professionalità e il diritto dei cittadini a un’amministrazione pubblica sostenibile negli assetti, trasparente nell’uso delle risorse ed efficace nel dare risposte alla comunità”.