La Casa Bianca rende noto che il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama,
Un “altro passo” nell’epoca dell’informazione
ha firmato una legge che estende la protezione della privacy “non solo ai cittadini americani ma anche a quelli stranieri” dei Paesi alleati, che potranno fare causa al governo degli Stati Uniti se i loro dati saranno svelati in modo illegale. Lo ha fatto dopo il recente imbarazzo causato dalle ultime rivelazioni di Wikileaks, che ha reso pubbliche delle registrazioni della National Security Agency (Nsa) in cui sono state intercettate le conversazioni di Silvio Berlusconi con Angela Merkel, Nicholas Sarkosy e altri leader europei e di suoi collaboratori, pubblicate in Italia dalla Repubblica e L’Espresso. Wikileaks aveva già diffuso documenti sullo spionaggio americano nei confronti dell’ex premier italiano nell’ambito del cosiddetto “Cablegate”, del novembre 2010 (in quell’occasione vennero pubblicati documenti con informazioni confidenziali inviate dalle ambasciate americane di tutto il mondo al dipartimento di Stato, in cui Berlusconi era stato definito un leader “inefficace” che pensava troppo alle feste ed il “portavoce di Putin in Europa”. Giudizi poco lusinghieri erano stati riservati anche ad altri leader come Sarkozy, definito “imperatore nudo”, e alla Merkel, che “evita il rischio e raramente è creativa). E poi tre anni dopo con il “Datagate”, quando la talpa dei servizi Edward Snowden diffuse documenti sullo spionaggio americano ai danni di ben 35 leader stranieri (in cui fu messo sotto controllo persino con il cellulare della Merkel). L’amministrazione Obama fu costretta allora ad ammettere gli eccessi e ad avviare una riforma delle regole firmando, lo scorso giugno, il Freedom Act, che ha chiuso l’epoca delle intercettazioni libere inaugurata dopo gli attentati dell’11 settembre 2001, vietando alla Nsa di raccogliere informazioni di massa. La legge, però, valeva solo per le comunicazioni all’interno degli Stati Uniti. Mentre per le intercettazioni all’estero Obama aveva imposto soltanto una stretta sorveglianza della Casa Bianca. Evidentemente non è stato sufficiente. Ora, con la firma di questa nuova legge, il presidente degli Stati Uniti ha voluto mandare un ulteriore segnale, anche per rassicurare il mondo del business, forse anche in vista della firma del Ttip, l’accordo sul libero scambio tra Ue e Usa. Obama ha definito questa legge, che protegge i dati dei cittadini, una misura chiave per tutelare i dati dei consumatori che contribuirà a portare affari in Usa. Per il presidente si tratta di un “altro passo” nell’epoca dell’informazione per “garantire che anche se proteggiamo la sicurezza del popolo americano, siamo pure consapevoli della privacy che amiamo così tanto!”.