Ieri, nella prima giornata del vertice europeo i 28 Paesi dell’Unione
Renzi: “Nell’accordo c’è un esplicito riferimento ai valori fondanti dell’Europa”
hanno preparato con difficoltà una posizione comune sulla controproposta da fare alla Turchia. I capi di stato e di governo europeo considerano cruciale l’accordo con Ankara per bloccare il flusso di migranti e rifugiati verso l’Europa. Il punto fondamentale per poter attuare il rimpatrio di tutti i migranti e richiedenti asilo arrivati in Grecia, era la trattativa sulle modifiche normative chieste alla Turchia per garantire alle altre nazionalità di richiedenti asilo la stessa protezione che già offre ai siriani. Pesava poi il veto di Nicosia all’apertura di nuovi capitoli per l’adesione della Turchia all’Unione, in attesa che Ankara non riconosca i passaporti ciprioti e non permetta a navi e aerei del Paese Ue di usare i suoi porti ed aeroporti. L’ultima versione della dichiarazione Ue-Turchia circolata non prevedeva ancora l’apertura di capitoli negoziali, ma solo un lavoro preparatorio, restando invece la liberalizzazione dei visti entro fine giugno, un punto molto caro al presidente turco Recep Tayyip Erdogan.
Il negoziato con Ankara è ripreso questa mattina, poco prima delle 9, con la riunione tra il premier turco Ahmet Davutoglu ed i responsabili europei (il presidente del Consiglio Donald Tusk, il presidente della Commissione Jean Claude Juncker ed il premier olandese Mark Rutte, detentore della presidenza di turno). Al suo arrivo all’incontro con i leader Ue Tusk, Juncker e Rutte, il premier turco Ahment Davutoglu, ha detto: “Sono tornato a Bruxelles per un nuovo vertice: tutti questi eventi dimostrano che le relazioni Ue-Turchia e l’adesione della Turchia all’Ue sono importanti non solo per i rapporti tra Ue e Turchia ma per tutte le questioni internazionali”. E ha aggiunto: “Oggi continueremo le consultazioni e sono sicuro che raggiungeremo i nostri obiettivi di aiutare i rifugiati e di rafforzare le relazioni Ue-Turchia”. Davutoglu ha poi ricordato che la Turchia ha già “accolto 2,7 milioni di rifugiati senza assistenza significativa di nessuno”.
Oggi il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha messo sul tavolo dei 28 Paesi dell’Unione una proposta rivista, frutto del negoziato, chiedendo ai leader di adottarla senza apportare cambiamenti. Secondo la bozza, i rimpatri in Turchia dei migranti arrivati illegalmente in Europa prenderanno il via dal 20 marzo mentre si prevede un’accelerazione dei primi 3 miliardi di euro ad Ankara e l’apertura del capitolo negoziale 33 (quello che riguarda il budget) per l’adesione della Turchia all’Ue. Solo Ungheria e Slovacchia si sono dette non disponibili al piano di ricollocamenti dei rifugiati bloccati in Grecia.
Il premier Ahmet Davutoglu ha celebrato l’accordo Ue-Turchia parlando di “giornata storica” e affermando che “l’Ue e Turchia hanno lo stesso destino, le stesse visioni e le stesse caratteristiche”. E, invitando ad una collaborazione strategica sulla crisi siriana, ha detto: “Non c’è futuro per la Turchia senza l’Ue e non c’è futuro per l’Ue senza la Turchia”.
Al termine del vertice Ue il premier Matteo Renzi ha detto che “L’accordo raggiunto al Consiglio Ue rispetta i paletti che anche noi, non solo noi, avevamo messo: c’è un esplicito riferimento ai diritti umani, alla libertà di stampa e quei valori fondanti dell’Europa”. E ha aggiunto che “Ora il tema è far seguire alle parole i fatti. Come Italia auspichiamo che tutto vada per il meglio. Se solo, grazie a quest’accordo, riuscissimo a salvare un solo bambino, avremmo fatto solo il nostro dovere”. Il presidente del Consiglio ha spiegato che “Nelle conclusioni raggiunte oggi dal Consiglio Ue c’è un esplicito riferimento alla Libia e all’Africa”. E ha aggiunto
“Questo è uno dei grandi temi di novità proposto negli ultimi due anni con l’azione del governo e delle istituzioni italiane. Abbiamo rimesso l’Africa al centro.
Intanto oggi le autorità turche hanno fermato, in una maxi-operazione marittima e terrestre, 1.734 migranti irregolari che volevano raggiungere l’isola greca di Lesbo. Nei blitz sono stati anche arrestati 16 presunti scafisti. L’operazione è stata compiuta dalla guardia costiera nelle acque territoriali turche nell’Egeo e dalla gendarmeria nei pressi della località di Dikili, nella provincia di Smirne, punto di partenza privilegiato nella rotta dei migranti per Lesbo.