L’uomo col cappello è “Faysal Cheffou”

L’uomo col cappello è “Faysal Cheffou”

 

Il premier belga, Charles Michel.

Il governo belga ha abbassato il livello di allerta, nonostante il clima da assedio che si vive a Bruxelles, fatto di esplosioni, arresti e paura. Il sito web del premier belga, Charles Michel, è stato oscurato da un gruppo di pirati informatici che lo ha accusato di aver fallito e di essere un “incosciente” ad aver abbassato il livello di allerta. All’aeroporto di  Zaventem, nel weekend di Pasqua, ci sono circa 600 voli in partenza e in arrivo. Quest’anno l’ aeroporto, danneggiato dalle esplosioni, è stato chiuso ai passeggeri dal giorno dei tragici attentati. E la direzione aeroportuale ha dichiarato che rimarrà inattivo almeno fino a martedì 29 marzo. Il movimento all’interno è dato solo dal personale del servizio di manutenzione o delle forze dell’ordine. Per timore di sicurezza la cantante Mariah Carey ha annullato il concerto previsto nella capitale belga.

Un’unica trama degli attacchi, dal Belgio alla Francia

Questa mattina è scoppiato un nuovo allarme, nel quartiere residenziale di Bascule, per un pacco sospetto. La polizia ha transennato la zona, bloccato la circolazione dei mezzi pubblici e allertato gli artificieri. Poco dopo è scattato un altro allarme a Schaerbeek, dove alcuni cittadini hanno segnalato la presenza di un uomo che ha lanciato uno zaino su un tram alla fermata Thomas, nei pressi della stazione ferroviaria Gare du Nord e successivamente si è dato alla fuga. Le case attorno alla fermata sono state evacuate e la polizia ha isolato sei binari della stazione.

I blitz si sono susseguiti e tra giovedì notte e oggi sono state arrestate nove persone solo nella regione di Bruxelles. Venerdì un sospetto è stato arrestato alla fermata dell’autobus di Schaerbeek, tra la gente. L’uomo, che ha cercato di prendere in ostaggio una donna e suo figlio per farsi scudo, è stato bloccato con dei colpi alle gambe. Secondo le notizie divulgate dai media belgi, l’uomo aveva uno zaino contenente materiale esplosivo che è stato  messo in sicurezza da un robot sminatore.

La notte scorsa nel Belgio orientale, a Liegi, è stato fermato un altro uomo, la cui identità non è stata rivelata. Si tratta del presunto responsabile di tre esplosioni avvenute a poca distanza l’una dall’altra. In base a quanto riferiscono i media locali, le tre esplosioni hanno provocando due feriti lievi.

Con il passare delle ore e il progredire delle indagini si sta venendo a definire un’ unica trama degli attacchi, che dal Belgio si estende alla Francia. Trama che presto potrebbe arrivare al capitolo finale, come ha detto il presidente francese, Francois Hollande: “la cellula terroristica che ha colpito negli attentati di Parigi e Bruxelles sta per essere “annientata”, anche se potrebbero essercene altre”.

Il presidente francese, Francois Hollande.

Oggi è stato anche identificato il terzo componente del commando, che ha agito, insieme ai fratelli kamikaze Khalid e Ibrahim El Bakraoui, nell’attentato dell’aeroporto di Zaventem dello scorso martedì 22 marzo. Si tratta di Faysal Cheffou, l’uomo col cappello nero e la giacca chiara che appare nelle immagini delle videocamere di sorveglianza dello scalo. L’ufficio della procura non ha ancora confermato l’identificazione dell’uomo con il cappello nero, anche se il quotidiano belga Le Soir riferisce che fonti della polizia lo hanno indicato come “molto probabile”.  Le Soir ha spiegato che l’uomo è stato fermato giovedì scorso e, dopo un lungo interrogatorio, venerdì, ne è stato convalidato l’arresto. L’identificazione del terzo uomo è avvenuta grazie alla testimonianza del tassista che martedì scorso aveva accompagnato il commando all’aeroporto di  Zaventem. Il tassista, che era rimasto colpito dal fatto che i tre non gli avessero permesso di toccare le valigie, ha riconosciuto l’uomo dal cappello nero durante un cosiddetto “confronto all’americana”,  in cui ha potuto individuarlo tra altre persone sospettate. Il quotidiano ha scritto anche  che le telecamere di sorveglianza all’aeroporto e in Place Meiser  lo hanno ripreso mentre fuggiva. Secondo il quotidiano Derniere Heure, Cheffou è un giornalista indipendente che, attraverso alcuni video postati in rete, ha denunciato i maltrattamenti subiti dai migranti musulmani in un centro di detenzione per clandestini.  E’ emerso anche che la polizia municipale del quartiere di Ixelles lo avesse sanzionato a più riprese per averlo scoperto a fare propaganda radicale islamica presso i richiedenti asilo e i “sans papiers”  radunati da mesi nel parco Maximilien nei pressi dell’ufficio stranieri della capitale belga.

Gli attentatori sono quasi tutti amici o parenti

Al vaglio degli agenti, oggi, c’è anche il ritrovamento del corpo senza vita di una guardia di sicurezza della centrale nucleare di Charleroi, a 50 chilometri dalla Capitale belga. La guardia è stata trovata priva di documenti e del badge necessario per l’ingresso nella centrale, che l’amministrazione della centrale ha immediatamente disattivato. In base a quanto rivelato, la guardia stava portando fuori il cane quando è stato colpito alla testa da un proiettile. Il furto del badge ha allertato gli investigatori perchè giovedì scorso è emerso che tra gli obiettivi dei due fratelli El Bakraoui, ci potessero essere anche attacchi ad alcuni siti nucleari del Paese.

Dalle indagini finora è emerso che gli attentatori di Parigi e Bruxelles sono quasi tutti amici o parenti, coperti da una rete di quartiere che va più o meno da Molenbeek a Schaerbeek. La polizia cerca ancora Naim Al Hamed, Abrini e il secondo uomo della metro di Maalbeek, che ha dato l’ultimo saluto a uno dei fratelli El Bakraoui, assicurandosi che portasse a termine il piano.

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama.

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, oggi, ha dedicato il consueto discorso settimanale, alla lotta per sconfiggere l’Isis, rivolgendo prima di tutto un pensiero ai belgi e alle famiglie delle vittime degli attacchi di Bruxelles, tra cui ci sono almeno due americani. Obama ha detto: “Il Belgio è un amico e un alleato degli Stati Uniti. E quando si tratta dei nostri amici, l’America copre loro le spalle. Specialmente nella lotta alla piaga del terrorismo”. Intanto la Cnn, citando fonti americane, ha rivelato che uno dei due fratelli che si sono fatti esplodere negli attacchi di Bruxelles lo scorso 22 marzo, Ibrahim El Bakraoui, figurava su una lista dell’antiterrorismo americano fin da prima degli attacchi a Parigi dello scorso 13 novembre e suo fratello Khalid, che si è fatto esplodere nella metropolitana di Bruxelles, vi è stato aggiunto poco dopo.

Ieri una commissione parlamentare composta da tre ministri del governo belga ha dovuto spiegare come è stato possibile che Ibrahim El Bakraoui, ex carcerato, sia sfuggito alla polizia belga. E che, quando fu intercettato in Turchia, mentre cercava di andare in Siria, e rispedito in Olanda, le autorità belghe hanno ignorato il suo profilo da terrorista e non lo hanno arrestato.

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