L’agenzia Bloomberg ha diffuso la bozza del comunicato finale del G7 in Giappone che sarà reso noto domani al termine dei lavori.
“La politica monetaria da sola non basta”
Nel comunicato dei grandi della terra riuniti si legge: “La politica monetaria da sola non basta, non può portare a una crescita forte, sostenibile e bilanciata”. Nella nota si legge anche che il terrorismo e i rifugiati pesano sull’economia globale, complicandone gli sviluppi.
Prima dell’inizio del summit il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, in conferenza stampa col presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, ha detto che la situazione migranti in Europa è migliorata con la chiusura della rotta balcanica ed un calo dei migranti irregolari verso la Grecia che, secondo i dati Frontex, è diminuito del 90% con 60 arrivi al giorno contro i 7mila dell’ottobre scorso. Tusk ha ribadito però che sulla “rotta mediterranea” l’emergenza resta, citando i dati “degli ultimi giorni” sugli arrivi da nord Africa e Libia verso l’Italia che non sono incoraggianti. Per questo “bisogna fare di più, serve un grande lavoro e l’Ue ha bisogno del sostegno e della solidarietà del G7 e dei suoi partner”. Perché quello dell’immigrazione è un “dramma”, una sfida globale da affrontare tutti insieme. Quello che i vertici dell’Ue hanno lanciato a tutti i leader in Giappone è stato un vero e proprio appello.
Un “messaggio di buona volontà”
Tusk e Juncker hanno chiesto un segnale immediato che rappresenti un “messaggio di buona volontà” per un piano comune su cui è necessario lavorare insieme ai partner basato su tre punti: l’assistenza finanziaria, l’aiuto ai rifugiati e ai Paesi che li ospitano (i cosiddetti “host”) come Libano e Giordania. Ma anche i ricollocamenti. Tusk ha aggiunto: “Anche se penso che certo non si potrà fare un programma oggi, è importante e positivo iniziare a dare un segnale di buona volontà a dimostrazione del pieno supporto”. E ha suggerito un modello di assistenza su quello Ue e Bei che può diventare “di tutti”. Tusk ha sottolineato: “Saremmo lieti di ricevere un segnale in questa direzione”, ricordando che ci troviamo “di fronte ai numeri peggiori dalla Seconda guerra mondiale”, ad un crisi che in Europa è “drammatica” perchè ormai “quella dell’immigrazione è una crisi globale”. Tusk ha concluso dicendo che abbiamo “la responsabilità della solidarietà”, auspicando che il G7 incoraggi “i ricollocamenti in tutto il mondo”.
Il G7 oggi e domani si svolge nella penisola di Ise-Shima, nella prefettura di Mae, nel sud del Giappone, dove questa mattina, all’alba il premier Shinzo Abe ha accolto i sette grandi della terra nel tempio di Ise-Yingu, simbolo dello scintoismo e del Giappone imperiale. Accompagnati dal premier Abe e da un gruppo di monaci, i capi di Stato e governo hanno visitato a piedi alcuni edifici sacri.
Renzi ha parlato con Obama, Trudeau e Cameron
Qui i sette leader mondiali hanno simbolicamente piantato tre cipressi giapponesi, simbolo del Paese. Il premier Renzi, in particolare, ha avuto una conversazione con il presidente americano, Barack Obama, poi con il premier canadese, Justine Trudeau, e con quello inglese, David Cameron. Sempre accompagnati dal premier Shinzo Abe, nel pomeriggio, i leader del G7 hanno partecipato alla presentazione di un gruppo di automobili di varie case giapponesi a guida automatica e a celle combustibili. Il premier Renzi è salito a bordo di una vettura con il conducente che, per dimostrare la tecnologia in uso nella vettura, non ha appoggiato le mani sul volante e lo ha portato in giro per qualche minuto nel parco dell’hotel Shima Kanko.
I leader, quindi, hanno aperto il summit cominciando la prima sessione di lavoro con una colazione dedicata ai temi dell’economia mondiale e con un focus sulla crescita. Nell’incontro con i giornalisti Renzi ha definito il G7 che si sta svolgendo in Giappone, un vertice dai “risultati positivi e importanti, non per il merito del governo ma perché l’Italia nella sua interezza sta tornando solido e credibile ai tavoli internazionali”. E ha spiegato che “l’Italia ha molto bisogno di partecipare al vertice G7, come al G20, ma anche il G7 e l’Europa hanno bisogno dell’Italia, di quello sguardo diverso che portiamo, essendo noi un Paese stabile che ha fatto le riforme e che continua a farle. Un paese stabile e solido”.
Renzi: c’è “una grandissima sintonia con gli Usa”
Renzi ha assicurato che su crescita, politica economica e economia globale c’è “una grandissima sintonia con gli Usa, ma anche con altri Paesi che stanno al tavolo del G7”. La sintonia è sulla “necessità fortissima di investire e di aiutare la crescita con una politica fiscale e di stimoli. Non può bastare la politica monetaria”. E ha spiegato che “C’è la necessità di rilanciare gli investimenti e la crescita”, aggiungendo: “Cito virgolettati di altri leader, non possono bastare le politiche monetarie, ci vogliono stimoli fiscali, aiuti al ceto medio”.
In merito all’economia Renzi ha detto che al G7 “l’Italia ha portato un sguardo neokeynesiano, priorità assoluta condivisa da tutti almeno a parole”. Ma c’è stato “un marcato dissenso con la Germania, anche se ci abbiamo scherzato su”. Il premier ha spiegato: “Siamo i due alfieri che si trovano all’opposto, noi per una politica che abbia al centro il sogno europeo e una politica economica di un certo segno. I tedeschi, dal loro punto di vista, hanno qualche preoccupazione in più perché temono un atteggiamento inviso da parte dell’opinione pubblica”.
Renzi ha parlato anche del referendum di ottobre, dicendo: “La riforma costituzionale non dà alcun potere in più al presidente del Consiglio e al governo, men che meno di sciogliere le camere, che spetta al presidente della Repubblica”. Il premier ha concluso, sostenendo che in realtà la riforma “aumenta i poteri dell’opposizione e dei cittadini”. Con l’occasione Renzi ha invitato le opposizioni a “smettere di non valorizzare quello che c’è di buono; penso che c’è un tempo per gli scontri ed un tempo per aiutare il Paese a crescere”.
Il pensiero folle di due anni fa oggi è una piattaforma condivisa
E ha ricordato il caso della strategia per la crescita: “due anni fa era un pensiero folle di qualche aspirante leader, oggi diventa una piattaforma condivisa”. Il premier ha precisato che “Negli ultimi anni i governi italiani hanno speso 40 miliardi di investimenti pubblici, vale a dire la metà del 2007, quindi è evidente che se la crescita italiana non è al 2%” dipende da questa riduzione aggiungendo che l’Italia, “a forza di sgomitare in Europa sulla flessibilità, ha ottenuto di passare da 40 miliardi di investimenti del biennio 12-13 ai 58 nel biennio 14-15”.
I lavori hanno affrontato anche crisi e fattori di instabilità globale: dalla Libia alla Siria, passando per l’Iraq e l’Ucraina, dalla lotta all’Isis alla minaccia terrorismo, dalla situazione nordcoreana alle tensioni nel Mar della Cina.
In merito alla questione migranti Renzi ha detto che “Il giochino di raccontare che i problemi della sicurezza derivano dai rifugiati è una menzogna”, spiegando che “Ci sono segnali da non sottovalutare, chi ha costruito gli attentati a Parigi e Bruxelles aveva rapporti con le centrali dell’Isis in Siria, ma dobbiamo dividere la paure dalla demagogia”. Poi ha osservato che “Il migration compact ha tracciato la strada e questa è la strada da seguire”. “Senza un piano strategico per aiutare i migranti nei luoghi da cui partono non vinceremo mai la sfida africana.
Renzi: “Senza un piano come il Migration Compact non vinceremo mai”
Se fai un percorso di investimenti sul territorio, lavori con le organizzazioni internazionali su alcuni Paesi, se sosteniamo il governo Sarraj per consolidare la Libia, il numero di migranti si ridurrà di qualche settimana”. Renzi ha fatto sapere che “Senza un piano come il Migration Compact non vinceremo mai: l’Italia lo ha scritto, l’Ue l’ha incoraggiato e il G7 lo ha appoggiato, ha condiviso il percorso”, rivendicando il ruolo di un Paese, l’Italia, che grazie alla riconquistata credibilità è tornata a contare sui tavoli internazionali.
Dal Giappone Renzi ha voluto mettere in risalto lo straordinario lavoro che stanno portando avanti Marina militare e Guardia costiera italiane nel mar Mediterraneo.
Su twitter il premier, che ha postato alcune foto delle operazioni di soccorso della Marina Militare, del medico di Lampedusa, Pietro Bartolo, e del summit, ha scritto: “Avevo promesso che avrei portato al tavolo dei leader del mondo le immagini del dottore che ieri ha salvato la bambina di 9 mesi che nel naufragio ha perso la mamma, le immagini della Marina militare, di cui siamo fieri insieme con la Guardia Costiera, che ieri ha salvato 500 persone evitando un’ecatombe.
Il dramma dei migranti continua
E però il dramma continua. Il nostro lavoro di servizio, di salvare vite umane, rischia però non di essere inutile ma insufficiente”. Il premier si è riferito all’ultima tragedia avvenuta al largo della Libia, quello del barcone con 600 migranti che si è rovesciato ed affondato in mare aperto e al salvataggio di centinaia di migranti in mare operato dalla Marina militare. Il naufragio è costato la vita a cinque profughi ma il bilancio, senza l’intervento delle navi del soccorso italiano, sarebbe potuto essere enormemente più grave.
Renzi ha annunciato anche che “Il prossimo G7 si terrà il 26-27 maggio 2017. La nostra proposta è Taormina”. E ha aggiunto: “non è una polemica con altri territori. Era un dovere morale farlo al sud e in Sicilia”. “Sarà un appuntamento importante, il primo con nuovo presidente o una nuova presidente americana, dopo le elezioni francesi e prima di quelle tedesche. Dobbiamo fare le ultime verifiche tecniche ma la nostra proposta sarà Taormina” o altri luoghi ma sempre in Sicilia. Il premier ha spiegato che “La scelta di fare il prossimo G7 in Sicilia più che logistica è una scelta di politica culturale. Quale migliore terra della Sicilia che è la terra della bellezza, del volontariato, del medico Pietro Bartolo e dell’innovazione?”.
Domani Obama farà visita a Hiroshima
Il sindaco di Taormina, Eligio Giardina, ha commentato la scelta del premier dichiarando: “E’ il giusto riconoscimento per una terra, la Sicilia, che tanto sta facendo per il mondo. E per la bellezza e la cultura di Taormina”, aggiungendo che “Noi siamo pronti e qualificati anche ad affrontare questa sfida da fare tremare i polsi. Ma noi siciliani siamo abituati alle grandi sfide e spesso le vinciamo. E vinceremo anche questa”.
Il summit in corso in Giappone sarà sicuramente ricordato per la storica visita che Obama farà domani a Hiroshima, al termine dei lavori del G7. Si tratta infatti della prima visita di un presidente americano in carica.
Ancora una volta, il tavolo dei grandi della terra è rimasto orfano della Russia, uscita due anni fa dal formato G8 per la crisi ucraina.
Domani i sette leader affronteranno le questioni legate all’ambiente, al cambiamento climatico e all’energia per parlare poi, prima del pranzo finale, di salute e infrastrutture. Sempre nella giornata di domani metteranno a punto la dichiarazione finale del vertice.
A cura di Roberta d’Eramo