L’Aula di Montecitorio dice sì alle riforme costituzionali approvando il ddl sul nuovo Senato con 357 sì e 125 no. Il testo ora torna a Palazzo Madama in terza lettura.
Un Paese “più semplice e giusto”
Soddisfatto il premier Matteo Renzi che parla di un Paese che ora è “più semplice e giusto” mentre il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, al termine della votazione del ddl che modifica il bicameralismo perfetto dichiara: “Abbiamo fatto un passo in avanti importante e abbiamo messo un altro tassello”. Su Twitter, invece, il leader di Ncd Angelino Alfano scrive: “Alla Camera ok a leggi più veloci e meno parlamentari. Abbiamo fatto quel che abbiamo sempre detto. #avanticosì”. Delle riforme la minoranza Dem critica contenuto e metodo utilizzato e Pier Luigi Bersani avverte: “Il Patto del non c’è più, non si dica che non si tocca niente. O si modifica in modo sensato l’Italicum o io non voto più sì sulla legge elettorale e di conseguenza sulle riforme perchè il combinato disposto crea una situazione insostenibile per la democrazia”. Forza Italia vota no alle riforme ma in 17 scrivono al Cav criticando le scelte sul provvedimento e dichiarando: “Voteremo contro non per disciplina di gruppo ma per affetto e lealtà nei tuoi confronti” mentre Renato Brunetta commenta: “Di fronte alla notizia che Renzi non ha la maggioranza in Parlamento guardo con tolleranza queste sensibilità diverse” emerse in FI, che sono “ingiustificabili” dopo un “anno sofferto di Patto del Nazareno. E Raffaele Fitto afferma: “Oggi benvenuti tutti all’opposizione”. Il Movimento cinque stelle rimane fuori dall’Aula al momento del voto mentre il deputato M5S Danilo Toninelli, unico presente del suo gruppo al voto, ha dichiarato: “E’ davvero doloroso per me essere qui oggi ma lo faccio con l’orgoglio di chi ha il compito di testimoniare la contrarietà al tentativo di rovinare la Costituzione imposto con metodi fascisti”. Sel, protesta mostrando la Costituzione e Nichi Vendola dichiara: “La Costituzione è il fondamento della vita democratica. E stravolgerla con la logica dei colpi di mano nella direzione sbagliata è grave. Questa cosiddetta riforma serve a dare sempre più potere a chi il potere ce l’ha, e a rendere il popolo sempre più una comparsa sulla scena della vita pubblica”.