Una giornata convulsa quella di ieri, dopo lo strappo con il segretario federale della Lega, per il sindaco ribelle di Verona Flavio Tosi che non ha ceduto sui punti cardine della sua battaglia.
Le condizioni per la pace
E ieri sera Matteo Salvini, ha deciso per la sua espulsione dal Carroccio, dichiarando: “Dispiace che da settimane Flavio Tosi abbia scelto di mettere in difficoltà la Lega e il governatore di una delle regioni più efficienti d’Europa. Ho provato mediazioni di ogni tipo ma purtroppo, ricevendo solo dei no, sono costretto a prendere atto delle decisioni di Tosi e quindi della sua decadenza da militante e da segretario della Liga Veneta – Lega Nord”. Tosi alle 12 di ieri aveva inviato una mail dettando le sue condizioni per la pace accettando di non presentare la sua lista a patto che facesse altrettanto il candidato governatore del Veneto Luca Zaia. In più il sindaco di Verona imponeva tra le condizioni la cancellazione del commissario Giampaolo Dozzo, nominato proprio da Salvini per gestire le elezioni regionali. Sui motivi della sua cacciata dal Carroccio, Flavio Tosi, in una conferenza stampa a Verona, ha dichiarato: “Secondo me Salvini voleva il controllo dittatoriale della Lega Nord, e di questo si assume la responsabilità. Il governatore Luca Zaia ha affermato: “Ho assistito alle discussioni nell’ultimo consiglio federale e ne sono rimasto sinceramente stupito”. Secondo Zaia “al di là delle frasi di rito è ovvio che è un momento doloroso, perché siamo davanti ad un militante storico e ad un segretario che se ne va”.