L’Aula della Camera ha dato il via libera al ddl sulla prescrizione con 274 sì, 26 no e 121 astenuti. Il testo va ora in Senato.
Un aumento”irragionevole” dei tempi
Ncd, dopo aver contrastato l’articolo 1 del testo, che prevede tra l’altro l’aumento della metà del tempo della prescrizione per il reato di corruzione, decide alla fine di astenersi in attesa di possibili modifiche al Senato. Il deputato Ncd Alessandro Pagano dichiara: “Ncd chiede in modo convinto l’abrogazione dell’art. 1” e qualora la maggioranza insistesse nel difenderlo, Ncd “sarebbe pronta a trarne le conseguenze per il voto finale”. Sui dubbi avanzati da Ncd, il ministro della Giustizia Andrea Orlando, intervenendo in Aula alla Camera durante l’esame del ddl, pur aprendo a limature difende il provvedimento dichiarando: “Respingo l’accusa che sia un aumento irragionevole” dei tempi di prescrizione. “questo è un provvedimento che può essere letto e definito autonomamente, va coordinato con altri, con l’assetto che daremo al processo penale, in questo c’è un margine di lavoro e di affinamento che credo sia assolutamente necessario e razionale”. Ma, sottolinea il Guardasigilli, “sull’impostazione della prescrizione così come è non credo si possa tornare indietro. Sulla definizione di una specificità di alcuni reati che hanno come presupposto un patto che in qualche modo li secreta per molto tempo”, come la corruzione, “non credo si possa tornare indietro. Sul come, su quali tipi di strumenti sono più idonei a riconoscere questa specificità, ci può essere una discussione”. Poi conclude: “Ma vorrei essere chiaro: il disvalore sociale di un illecito deve essere rappresentato dalla pena non dalla prescrizione”.