La relazione del presidente del Consiglio Matteo Renzi è stata approvata oggi dalla direzione del Partito democratico. La relazione ha proposto di non modificare l’Italicum
Salvini e Landini? “soprammobili da talk tv”
nella terza lettura alla Camera. Confermato dunque il testo della legge elettorale con 120 sì, nessun voto contrario e nessun astenuto. Come promesso nessuna delle aree della minoranza, in dissenso dal segretario, ha partecipato al voto, che è stato unanime. Alla Direzione del Pd Renzi ha detto: “Sostenere che in democrazia non debba esserci chi decide è pericoloso; sostenere che nessuno debba decidere è un concetto più anarchico che democratico, è frutto di una malattia del dibattito che giudico pericoloso”. E ha aggiunto: “Non c’è la dittatura o la democratura, come qualcuno ha avuto il coraggio di dire, nel modello che portiamo avanti, ma il modello che potremmo definire come la democrazia decidente, come l’ha chiamata Violante e su cui Calamandrei ha scritto pagine straordinarie”. Poi ha spiegato: “Democrazia è quel modello di organizzazione in cui si consente in libertà a qualcuno di decidere non con i blocchi e i veti, certo con i pesi e contrappesi”. Il premier ha parlato dei suoi antagonisti: “Grillo sceglie di non stare alla discussione sulle riforme: ci abbiamo provato più volte, abbiamo fatto un tavolo con loro, accogliendo alcune richieste come la riduzione delle soglie e il premio di maggioranza alla lista e non alla coalizione” e affermando: “Abbiamo fatto uno sforzo di ascolto anche con loro ma continuiamo a inanellare una serie di rifiuti. Con più coerenza del centrodestra, continuano a tirarsi fuori, per caratterizzarsi contro a prescindere, vedremo se avranno ragione nei fatti”. Per quanto riguarda “Salvini e Landini, in modo molto diverso, sono due fenomeni televisivi. Ma se la politica non ha attinenza con la realtà e smette di essere vita quotidiana produce personaggi che sono solamente soprammobili da talk tv”. E ha concluso: “Essere di sinistra non è solo difendere un simbolo, ma una persona, ne abbiamo giù discusso in merito all’art. 18, ricordando i dati sull’aumento dei contratti a tempo indeterminato e spiegando: “Non sono numeri, è la condizione di vita della singola persona”.