Ignazio Marino è decaduto dalla carica di sindaco di Roma. Il prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca,
Renzi: Marino “ha perso il contatto con la sua città”
è il commissario straordinario individuato per guidare Roma. L’avventura Marino è finita ma i commenti no. Il premier Matteo Renzi ci tiene a far capire che ha già voltato pagina e, in un’intervista a Bruno Vespa, dice: “Marino non è vittima di una congiura di palazzo, ma un sindaco che ha perso il contatto con la sua città, con la sua gente”. E ha aggiunto “Al Pd interessa Roma, non le ambizioni di un singolo, anche se sindaco”. Poi conclude: “E per questo faremo di tutto per fare del Giubileo con Roma ciò che è stato l’Expo per Milano. Questa pagina si è chiusa, ora basta polemiche, tutti al lavoro”. Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, più preoccupato del “Giubileo alle porte”, che del dramma consumatosi in Campidoglio, commenta: “Roma ha bisogno di un’amministrazione, della guida che merita, perché è una città che merita moltissimo, specialmente in vista del Giubileo che è alle porte. Ci auguriamo che Roma possa procedere a testa alta e con grande efficienza”, esprimendo l’auspicio che la capitale possa “prepararsi bene e vivere bene questo grande evento che porterà tanti pellegrini. Spero che questo si possa realizzare e ci possa essere una soluzione adeguata il più presto possibile”. Il senatore del Pd ed ex assessore ai Trasporti di Roma, Stefano Esposito, poi, cogliendo al volo la notizia di Ignazio Marino indagato, si sfoga e commenta su Twitter: “Ho dato la mia lealtà ad un bugiardo. Vergogna”. Stando a quanto si legge su “Repubblica”, infatti, Marino, il 28 ottobre scorso, avrebbe ricevuto un avviso di garanzia. I pm gli contestano i reati di peculato e concorso in falso in atto pubblico. Ma Marino risponde alla notizia: “La comunicazione delle indagini è un atto dovuto per svolgere le indagini. Io sono convinto di aver spiegato bene le mie ragioni e la mia trasparenza”. Il “Corriere della Sera” scrive anche che Marino sarebbe finito nel registro degli indagati anche per l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato nel procedimento avviato sulla “Image onlus”, fondata nel 2005 per fornire aiuti sanitari in Honduras e nel Congo. Come Esposito anche il commissario del Pd romano, Matteo Orfini, accusa Marino di essere bugiardo, dicendo che al sindaco era stata data la disponibilità di un confronto in assemblea capitolina, aggiungendo: “Di fronte al fallimento di questa giornata il protagonista deve guardare ai propri errori e non scaricare responsabilità su quelli che gli stanno intorno”. Su tutta la vicenda aleggia il monito del “sindaco marziano” pronunciato ieri in conferenza stampa: “Si può uccidere una squadra ma non si possono fermare le idee”.