Rossi: “Mi candido alla segreteria del Pd”

Rossi: “Mi candido alla segreteria del Pd”

 

Il governatore della Regione Toscana, candidato alla segreteria del Pd, Enrico Rossi.

 

Il governatore della Toscana, Enrico Rossi, dopo aver annunciato a più riprese

“Una proposta politica alternativa che non è contro nessuno”

il suo intento di candidarsi per la segreteria del Pd alle prossime primarie, oggi scioglie ogni riserva, dichiarando: “Stasera a Pontedera che è casa mia, annuncio ufficialmente che mi candiderò alla segreteria nazionale del Pd e quindi lavorerò per raccogliere le firme necessarie per farlo”. Il bersaniano Enrico Rossi è il primo avversario dichiarato di Matteo Renzi, per la guida del Pd e ha spiegato: “Credo che in un partito ci si debba stare anche rispettandone la disciplina ed è per questo che dopo mesi di incontri e occasioni in cui ho espresso le mie idee ho sentito il dovere di candidarmi e di provare a superare certe divisioni mettendo in campo una proposta politica alternativa ma che non è contro nessuno”. La sua candidatura,  ha detto, ha l’obiettivo di “uscire dagli schemi attuali dell’essere con Renzi o anti-Renzi e di avere come interlocutore la sinistra del partito pur riconoscendo la spinta innovativa del premier”. Il governatore ha promesso: “La mia sarà una candidatura alternativa a Renzi ma con l’ambizione di superare la dinamica tra renziani e antirenziani. Per questo mi definisco convintamente rossiano”.

Enrico Rossi  non ha mai nascosto di non apprezzare il partito della nazione promosso da Renzi e di temere la perdita d’identità del Pd. E per questo ha affermato: “Il Pd deve essere un partito forte, di centrosinistra, ancorato ai suoi valori. Attenzione ad annacquarci troppo perchè più ti sposti verso destra, più perdi il tuo elettorato vero, di riferimento, quello che ha scommesso su di te, quello che ha scommesso anche su Renzi perché diventasse segretario e poi adesso vede in Renzi una speranza perché pure di sinistra questo governo di cose ne ha fatte”.  Su Facebook, oggi, il governatore ha anche chiesto che sulle Unioni civili il Partito Democratico rimanga coerente “come è stato capace di fare finora, senza rifiutare il confronto e senza opporsi a soluzioni di compromesso, ma evitando lo stralcio delle adozioni che produrrebbe una legge parziale e lesiva di diritti e discriminatoria”. Dichiarando anche:  “L’ipotesi della fiducia del governo sulla legge sulle unioni civili che prevede l’accordo con NCD di Angelino Alfano escludendo quindi l’adozione del figlio del partner nelle coppie omosessuali, mi pare rinunciataria e sbagliata” e ” un atteggiamento rinunciatario darebbe l’idea di un PD che si lascia paralizzare in tatticismi e oscure logiche politiche o, peggio, che resta vittima di pressioni di ambienti religiosi e conservatori”.

Il governatore ha concluso: “Quello che mi sento di assicurare fin da ora è che non farò danni al Pd, perché penso che in un partito plurale come il nostro si possa esprimere le proprie opinioni anche senza dover poi portare via il pallone con il quale si gioca”.

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