È da Tor Sapienza che il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, ha iniziato la campagna
Uno dei campi rom più grandi della Capitale
di ascolto in vista delle amministrative romane. Si tratta del quartiere alla periferia di Roma dove nel marzo dell’anno scorso i cittadini hanno incendiato cassonetti e lanciato sassi contro le finestre di un centro di accoglienza per immigrati. Dalla piazza del quartiere, dove è stato accolto calorosamente, Salvini ha replicato a chi gli chiedeva delle frasi del candidato sindaco Guido Bertolaso, poi rettificate nei giorni scorsi, secondo il quale “con i rom non vanno utilizzate le ruspe perché sono una categoria vessata”. Salvini dice: “I veri vessati sono i romani non i rom. Chi vuole governare con la Lega deve chiudere i campi rom”. E sottolinea: “Questa è una realtà che in una città normale non esisterebbe. Il candidato del centrodestra questo campo lo chiude”. Salvini si è spostato in via Salviati dove si trova uno dei campi rom più grandi della Capitale. Il leader del Carroccio sale su un palco allestito in mezzo al campo rom per un comizio e su un lenzuolo bianco legge la scritta: “Matteo Salvini, prima gli italiani. Pace e amore”. Il capo del campo rom cerca di spiegare che anche loro sono italiani. E dice “Noi non siamo criminali, state mettendo i poveri contro i poveri. State esagerando”. Salvini, che per salire sul palco è passato in mezzo alla spazzatura, ai ferri vecchi e alle roulotte, dice: “Ma non puoi vivere così, a Milano la stragrande maggioranza dei rom vive nelle case. L’ha comprata, l’ha affittata. E perché a Milano lo fanno e qua no?”. Nessuna risposta.