Renzi: “sono straorgoglioso”

Renzi: “sono straorgoglioso”

 

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi.

 

Oggi il presidente del Consiglio,  Matteo Renzi, è salito sul palco

“C’era un disegno politico di non fare nessuna legge”

della Scuola di formazione politica del Pd, tracciando un breve bilancio sui risultati ottenuti dal governo e dal partito in questi due anni, prima che a prendere la parola fosse il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi. Sulle Unioni civili il capo del governo, pur ricordando che “anche tra di noi ci sono opinioni diverse”, ha sostenuto:  “io sono davvero straorgoglioso” del primo via libera alla legge da parte del Senato. E ha spiegato: “c’era un disegno politico di non fare nessuna legge sulle unioni civili, di fare la melina, il catenaccio per portare a casa il risultato dello zero a zero” e allora “serve un colpo per vincere e vi dico che se avessimo fatto ancora zero a zero sui diritti sarebbe stato da vergognarsi”. Il premier è apparso visibilmente soddisfatto e noncurante delle polemiche dopo i voti di fiducia del gruppo Ala del senatore Denis Verdini. Da una parte ci sono i partiti di opposizione, da Forza Italia a Sinistra Italiana, che, dopo il cambio di maggioranza, hanno chiesto al premier di recarsi al Quirinale. Dall’altra c’è la minoranza Dem con Gianni Cuperlo che ha chiesto  a Renzi se sia sua intenzione “trasformare la maggioranza transitoria ed eccezionale” che si è creata sul voto per le unioni civili “in una maggioranza politica stabile per il governo”. Cuperlo ha avvertito che se questo accadesse “si romperebbe il rapporto di fiducia nei confronti del partito”. O con Roberto Speranza, che, giudicando “molto grave” il sostegno del gruppo Ala, ha dichiarato:  “Non si può più stare zitti ed è il momento che si faccia una discussione vera sull’identità del Partito Democratico”. Se il clima all’interno partito è molto teso, Verdini ha preferito tenersi lontano dalle polemiche. E ha affermato: “Stupisce la battaglia scaturita all’interno del Partito Democratico dopo il nostro sostegno ad una legge di civiltà attesa da anni. Un sostegno per altro già espresso con il voto alla riforma costituzionale. Su entrambi i provvedimenti siamo stati determinanti”.

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