Oggi il leader della Lega, Matteo Salvini, ha presentato i risultati
“La gente ci chiede di stare uniti”
delle “primarie leghiste” sul candidato sindaco di Roma del centrodestra, dopo la possibilità di voto offerta ai romani, durante il weekend, presso i 41 gazebo allestiti nelle maggiori piazze della Capitale. Durante l’annunciata conferenza stampa alla Camera, dopo la raccolta delle indicazioni sul nome del candidato, Salvini ha detto: “A metà dello spoglio nessun candidato arriva alla maggioranza. Non dico tutti sullo stesso piano, ma ci sono poche percentuali di differenza”. E ha spiegato: “A metà dello spoglio, finora Marchini ha ottenuto 1400 voti, 1300 la Pivetti, 1250 Storace, 1050 Bertolaso, 950 altri”. Poi ha aggiunto: “Giorgia Meloni ha preso 400 voti”, risultando prima nella categoria “altri”. Dopo Meloni, tra gli altri, vale a dire i candidati sotto quota mille preferenze, che in tutto ha totalizzato 950 voti, hanno preso voti “Sbai, Saltamartini e Rampelli”. A questo punto Salvini ha dichiarato: “Fermiamoci. Io sono pronto a un passo indietro. E vediamo se non è il caso di coinvolgere tutti i cittadini in una giornata di partecipazione”. Poi ha spiegato: “Così oggi perdiamo, la gente ci chiede di andare uniti. Io vi chiedo di fare uno sforzo: un passo avanti e uno indietro. Con 4-5 candidati non si va avanti, la gente ci chiede di stare uniti”. E ha aggiunto: “Così il centrodestra perde e fa il più grande regalo possibile a Matteo Renzi. Il centrodestra, diviso, perde” mentre “io voglio presentarmi alle elezioni non per partecipare ma per vincere”. “Faccio un appello e chiedo sia a Berlusconi che a Meloni, sia a tutti i 4 candidati” più votati alle primarie di mettersi “attorno a un tavolo. Se ognuno resta sul suo binario quel binario è morto”. Salvini ha ribadito che una “corsa solitaria perde”, sottolineando l’importanza dello strumento delle primarie di coalizione come “strumento per fare sintesi”.
Già ieri, incontrando i giornalisti a Milano, Salvini, aveva spiegato l’importanza della consultazione popolare. E, a proposito della candidatura di Bertolaso, aveva dichiarato: “Se Bertolaso non entusiasma Salvini non è un problema, se Bertolaso non entusiasma neanche i romani bisogna porsi il problema”, aggiungendo: “se la politica esce dai palazzi e dagli uffici e ascolta la gente, il centrodestra può trarne solo una lezione positiva. Le candidature a tavolino non ci interessano, io offrirò agli alleati questo apporto di 10.000 e rotti idee gratis da parte dei cittadini romani sulle cose da fare e i nomi delle persone”.
Oggi, dopo la lettura dei risultati sulla posizione di Guido Bertolaso (arrivato quarto dopo Marchini, Pivetti e Storace), Salvini ha comunque osservato: “Onestamente pensavo che prendesse meno consensi. Prendo atto che c’è gente che ritiene che possa fare il sindaco”.
Intanto i gazebo romani di Salvini hanno fatto imbestialire Silvio Berlusconi che ai suoi avrebbe dichiarato: “Matteo sta diventando inaffidabile”. E se i comitati Noi con Salvini parlano di un grandissimo successo delle consultazioni, Fratelli d’Italia, che ha mandato suoi militanti a monitorare alcuni gazebo, dice che le stesse persone hanno votato una volta in ogni seggio, e moltissimi sono sarebbero stati voti di extracomunitari e cinesi. Il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri su twitter ha addirittura scritto: “file di cinesi in coda per votare la Pivetti”. “Cinesi all’opera. Nel 2013 in coda ai gazebo per Marino Pd, ora in coda ai gazebo Lega”.
In un’intervista a Repubblica, qualche giorno fa, Giorgia Meloni era già passata al contrattacco, dopo lo strappo del leader leghista che aveva abbandonato la candidatura Bertolaso e indetto le consultazioni nella Capitale. Giorgia Meloni aveva detto: “Salvini vuole ascoltare i romani? Bene. Ma perché da solo e solo a Roma e aveva parlato di “fuoco amico”. Poi aveva spiegato: “Sono disponibilissima a primarie aperte con gli alleati. Ma i gazebo da soli sembrano solo un modo per prendere tempo. Salvini dovrebbe essere più chiaro perché insieme a me e Berlusconi ha sottoscritto una lettera con cui si chiedeva a Guido di accettare la candidatura. Non poteva rifletterci meglio?”.
Dunque la tensione è alta e se a Milano il centrodestra è riuscito a ricompattarsi (Ncd e Cl compresi) intorno alla candidatura di Parisi, a Roma sembra che l’obiettivo della Lega sia fare confusione per riaprire i giochi.