Domenica intervista a Matteo Renzi

Domenica intervista a Matteo Renzi

 

La conduttrice televisiva, Barbara D’Urso e il premier, Matteo Renzi.

 

Domenica 6 marzo il premier Matteo Renzi è stato ospite di Barbara D’Urso

Si tratta della quarta partecipazione per Renzi

nel programma televisivo in onda su Canale 5,  “Domenica Live”. Negli ultimi tempi i personaggi politici sono sempre più spesso protagonisti dei programmi televisivi. E se la presenza di Matteo Salvini, sabato 5 marzo, a “C’è posta per te” di Maria De Filippi ha scatenato una grande polemica, lo ha fatto ancora di più quella del premier  nel salotto di “Domenica Live”. Renzi ha  segnato così la sua quarta partecipazione nel videosalotto  di Barbara d’Urso e la sua terza da Presidente del Consiglio. L’atmosfera era perfetta per un’intervista tappetino. Ad accogliere il premier c’era la musica di Ennio Morricone, per onorare l’Oscar italiano portato a casa per la colonna sonora dell’ultimo film di Quentin Tarantino. Renzi ha detto:  “Che bello l’Oscar a Morricone, che bello per l’Italia”. E ha colto subito l’occasione per lusingare il suo governo: “Abbiamo liberato risorse per un miliardo di euro per la cultura e nei prossimi due anni li spenderemo in tutti gli edifici culturali”.

Si è passati subito a parlare dell’omicidio stradale. Renzi ha spiegato che “Questa è una cosa che deve far contenti tutti gli italiani. Fino a quattro giorni fa chi guidava ubriaco o drogato e uccideva qualcuno prendeva una pena irrisoria. Io ho dovuto fare i conti con questa realtà quando ero sindaco. Mercoledì prossimo firmerò questa legge insieme all’associazione delle vittime. Questa è una legge di civiltà per tutti gli italiani”.

Il premier ha parlato poi delle Unioni Civili. E ha detto che “Questa non è ancora legge. Siamo certi che verrà approvata anche alla Camera. La mia preoccupazione era che se ne continuasse a parlare e poi ci sarebbe stato l’ennesimo rinvio. Le critiche ci sono, chi fa politica deve prendersele. Ma noi pur di farla passare abbiamo messo la fiducia. Significa rischiare l’osso del collo, perchè se perdi devi dimetterti. Che paura possono fare due persone che si vogliono bene e che si amano? Se ci sarà bisogno metteremo la fiducia anche alla Camera. Spero che entro maggio possa diventare un’altra legge da firmare”. Barbara d’Urso è intervenuto per spiegare al suo pubblico, a grandi linee, cosa significa stepchild adoption e ha chiesto a Renzi di rivolgersi alla comunità LGBT, che invece protesta. Il premier ha affermato: “Io penso che questo sia un bel compromesso. Sai quanti bambini sono ancora fermi in orfanotrofio? Adesso portiamo a casa le unioni civili, poi pensiamo alle adozioni. Dobbiamo abituarci all’idea di fare un pezzettino alla volta. Poi partirà la discussione su tutte quelle famiglie che vogliono avere un figlio e non ci riescono. Un pezzettino alla volta. Io sono contento che dopo tanti anni di chiacchiere, finalmente le cose avvengono”.

Si è arrivati a parlare della situazione in Libia. E Renzi ha sottolineato: “Io voglio essere molto chiaro. Quando si parla di guerra bisogna andarci coi piedi di piombo. Questo non è un videogioco, io sento molto questa responsabilità. Quando l’Italia deve fare la sua parte, è chiaro che lo fa. Ma questa non è la situazione attuale. I francesi ebbero la bella idea di fare un intervento senza pensare alle conseguenze sul lungo termine. Alla fine siamo in una situazione di stallo da ormai quattro anni. Oggi la missione militare italiana in Libia non è all’ordine del giorno. Se c’è la necessità di intervenire, l’Italia non si tirerà indietro, ma adesso non c’è bisogno. In Libia l’ipotesi dei 5 mila uomini non c’è”. A proposito della morte dei due operai italiani della ditta Bonatti e al rientro degli altri due, poi, il premier ha dichiarato: “Da parte nostra ci sarà tutto il sostegno necessario alle famiglie delle vittime e ai due italiani rapiti in Libia, che sono rientrati e hanno saputo solo stamattina della sorte dei due colleghi”. Renzi ha aggiunto: “Adesso che la vicenda dei quattro italiani morti si è conclusa, dobbiamo capire anche le varie responsabilità. Dovremmo capire perché i quattro uomini poi rapiti sono entrati in Libia quando c’era un esplicito divieto di entrarci da parte nostra. C’è stata un’operazione di intervento, probabilmente dei cantieri da visitare. E’ ancora da chiarire. La vicenda è molto delicata”. Al premier ha risposto il presidente della Bonatti, Paolo Ghirelli, che ha detto: “Ovviamente noi eravamo in Libia per un ruolo ben preciso che avevamo e abbiamo tuttora all’interno degli impianti della Mellitha Oil and Gas. Sono 8 mesi che collaboriamo a stretto contatto con l’unità crisi della Farnesina. Abbiamo adempiuto a tutti gli obblighi di legge”.

Infine si è parlato di banche. Renzi ha dichiarato: “Gli italiani si possono fidare delle banche. In passato, facendo un clamoroso errore, l’Italia sulle  banche non è intervenuta per aiutarle a mettersi in regola. Mentre la Spagna è intervenuta, la Germania è intervenuta”. E ha spiegato: “L’economia è andata in crisi e questo si è riflettuto sulle banche. Questo porta ai crediti deteriorati. Le banche italiane, su cui in passato lo Stato non è intervenuto, possono stare tranquille. In Italia però ci sono troppe banche e troppi banchieri: questo poteva andare bene trent’anni fa, ma con le nuove regole europee questo non può continuare, bisogna metterle insieme, unirle. Noi abbiamo oltre 300 mila persone che lavorano in banca, questo non vuol dire che questi rischiano il posto di lavoro, ma la riduzione del numero dei banchieri e delle filiali sarà inevitabile. Meno banche e più soldi. Chi è stato truffato riavrà i soldi fino all’ultimo centesimo. Ma chi ci speculava sopra è un discorso diverso”. Tutto filava così bene che naturalmente la conduttrice non ha voluto sottoporre il premier a domande noiose come “Boschi” o  “Banca Etruria”.

Sono state numerosissime le critiche alla trasmissione arrivate dai social network, in particolar modo da Twitter, dove si è scatenata una vera e propria rivolta. Ecco alcuni dei commenti apparsi in rete: “Un premier in tv annuncia solitamente riforme, Renzi da Barbara D’Urso annuncia la pubblicità”; “Renzi parla di politica estera con la D’Urso. Poi hanno pianto insieme”; “Renzi non risponde al Parlamento e preferisce rispondere alla D’urso. Quest’uomo è un pericolo per la democrazia”; “Barbara d’Urso schiera pure Renzi che io la settimana prossima porto Papa Francesco a #domenicain e tu muta”; “Oddio non so se sono peggio le faccette di Renzi o della D’Urso”. A lasciare più di tutto i telespettatori sconvolti, però, è stato il tono confidenziale tra i due. Dalla rete hanno scritto:  “Barbara d’Urso che dà del tu a Renzi come se fosse un suo amico di merende”.

E perchè no. Renzi è avanti, è moderno. E questa è proprio la moderna politica dell’autorappresentazione. Tutto normale. La carte stampata parla sempre delle cose che non vanno, della cattiva politica, diffondendo così sfiducia, che noia! Nei talk show d’approfondimento c’è sempre gente che insulta, che maleducazione! Nei telegiornali c’è poco spazio e troppe notizie da comunicare, non sono adatti a chi ha bisogno di autoproclamarsi. Meglio i posti dove ci si può dilungare. Ma soprattutto dove non c’è nessuno che controbatta. Così i luoghi preferiti da Renzi, dove il premier può celebrare tutto il suo operato, sono i salotti. E quelli di Bruno Vespa o di Barbara D’Urso, che non sa come elogiare il suo ospite illustre, sono perfetti!

 

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