Sembrava che i fari fossero puntati solo sulle primarie Pd di Roma,
Il video è stato girato da telecamere nascoste
dove il centrosinistra si era impegnato a ripartire, dopo l’esperienza Ignazio Marino. Così, quelle di domenica 6 marzo a Napoli, erano quasi passate in secondo piano. Anzi l’affluenza alle urne più alta che a Roma aveva addirittura lusingato il Pd napoletano. Invece no. Stavolta a scuotere il Pd, all’indomani delle primarie vinte dalla deputata Pd, Valeria Valente, contro Antonio Bassolino (sconfitto per soli 452 voti su oltre trentamila), Marco Sarracino e Antonio Marfella, è stato un video realizzato e pubblicato ieri dai giornalisti di Fanpage.it, che domenica si erano appostati in quattro seggi cruciali: a Scampia, San Giovanni a Teduccio e Piscinola. Il video è stato girato con l’ausilio di telecamere nascoste, durante le operazioni di voto. Le telecamere hanno ripreso consiglieri comunali e municipali all’esterno dei seggi, pronti a fornire ai votanti il denaro necessario per esprimere la preferenza (il regolamento Pd prevedeva il pagamento di almeno 1 euro). E’ stato documentato il passaggio della lista dei votanti da uno scrutatore a un uomo seduto in un’auto ferma davanti a un seggio e sono stati ripresi personaggi pronti a indirizzare verso un preciso candidato poi risultato vincitore, Valeria Valente, la preferenza di alcuni votanti.
Le reazioni al video, che si è diffuso viralmente nel web (anche grazie all’invito del M5s a guardare le riprese sulle bacheche di attivisti ed eletti 5 Stelle), sono state immediate. In moltissimi messaggi giunti sui social dopo la pubblicazione della video-inchiesta, i sostenitori dell’ex governatore Antonio Bassolino gli chiedono di presentare un ricorso. Soprattutto dopo la dichiarazione del presidente della Commissione di garanzia sulle primarie, Giovanni Iacone, il quale stamane ha spiegato che l’organismo, convocato per domani pomeriggio, prenderebbe in esame il video di Fanpage.it solo se venisse presentato un ricorso.
Tra le persone che distribuiscono il denaro, documentate dal video, si riconosce anche il consigliere comunale del Pd ed ex bassoliniano Antonio Borriello. In queste primarie Borriello ha firmato la candidatura di Bassolino per poi voltargli le spalle, sostenendo Valeria Valente nella sua zona d’elezione, San Giovanni a Teduccio, dove la candidata ha vinto nettamente, surclassando Bassolino. Borriello ha commentato: “L’ho fatto per non essere scortese come partito. Faceva freddo, erano venuti lì, non avevano l’euro e così gliel’ho dato io, ma l’ho fatto davanti a tutti, mica di nascosto”.
Antonio Bassolino, che oggi era a Roma, in un convegno sul Mezzogiorno con Borgomeo, Abete e De Mita, ha dichiarato: “Sono disgustato dalle immagini del video di Fanpage.it ed anche dalle ridicole interpretazioni che ne sono state date. Questo mercimonio è una ferita profonda per tutti quelli che hanno creduto nelle primarie come libera partecipazione democratica”. Più tardi su Facebook l’ex governatore ha annunciato la volontà di fare ricorso, affermando: “Rispettare la libertà e la dignità delle persone è un requisito irrinunciabile della democrazia. Per questo ho presentato un ricorso sui gravi episodi avvenuti nelle primarie di domenica”.
Il segretario del Pd di Napoli, Venanzio Carpentieri, dopo aver preso visione del video ha commentato: “Credo si sia trattato di episodi da condannare senza mezzi termini ma isolati e che non hanno influito sulla regolarità complessiva del voto”.
Lo sconfitto Marco Sarracino ha affermato: “Spiace constatare, come emergerebbe da un video pubblicato da Fanpage.it, che una bella giornata di partecipazione democratica possa essere macchiata, ancora una volta, da comportamenti quanto meno inopportuni da parte di alcuni esponenti del partito”. E ha proseguito: “Dal video sembra che la pessima abitudine di dare soldi a persone che si accingono a votare, che in passato è stata tirata in ballo per gli extracomunitari, continua a sopravvivere anche nei confronti di cittadini napoletani al 100%. Il partito non può limitarsi a dire che si tratta di casi isolati, ma deve fare chiarezza su questi episodi che non possono essere tollerati, a prescindere dal se abbiano inciso o meno sul risultato finale delle primarie. Mi sono candidato anche per dare un segnale ai nostri elettori delusi sul piano della legalità e della correttezza dei comportamenti”.
Anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha commentato le immagini, dichiarando: “È uno squallore, così si squalifica la politica. È una vergogna”. De Magistris ha affermato: “La mia candidatura a sindaco di cinque anni fa nacque dopo quello scandalo. In questi anni il Pd ha avuto l’occasione di cancellare quelle pagine vergognose e invece questo video si commenta da solo”.
Il governatore De Luca ha fatto invece ricorso al dialetto definendo “babbarie”, cose di poco conto, gli episodi registrati.
Il candidato sindaco di Roma del centrosinistra Roberto Giachetti, ospite della trasmissione televisiva “Otto e Mezzo” su la7, in merito alle presunte irregolarità ai seggi delle Primarie del Pd a Napoli, ha dichiarato: “Se c’è qualcosa da accertare spero sia fatto subito, innanzitutto dal Partito Democratico e se necessario anche dalla magistratura”.
Il M5s ha trovato l’occasione per passare all’attacco del Pd sulle primarie. Infatti, dopo le provocazioni dei dem sulla cosiddetta “M5Spy”, ovvero la storia delle mail dei parlamentari grillini violate e del presunto server parallelo, vicenda già finita sulla stampa nell’ottobre 2014 e che oggi ha visto il senatore dem, Stefano Esposito, presentare un’interrogazione ad hoc, a Milano Casaleggio sta preparando la battaglia legale forte del fatto che non ci sarebbero i presupposti per un intervento ispettivo della Camera perchè la piattaforma dove giravano le cosiddette mail hackerate dei parlamentari M5S sarebbe esterna a Montecitorio.
Subito Carlo Sibilia ha coniato su Twitter l’hashtag “#brogliprimariePd” e ha invita a guardare il video sulle bacheche di attivisti ed eletti 5 Stelle.
Il deputato Gianluca Vacca ha tirato in ballo il presidente del Pd Matteo Orfini e in un tweet ha chiesto: “Su questo video nulla da dichiarare? #UneuroUnvoto”.
Sul suo blog Beppe Grillo non ha perso tempo e ha affermato: “Dopo la Gomorra Pd di Casavatore questo fine settimana si sono consumati brogli e compravendita di voti”: “Invitiamo i cittadini a rivolgersi alle autorità giudiziarie e denunciare senza timore i brogli piddini ormai conclamati”. Beppe Grillo scrive anche su Twitter: “Perché il Pd non parla sui brogli e la compravendita voti di Napoli? Tacere significa essere e rimanere complici”. Grillo ha definito Matteo Orfini “il presidenteminkia” e ha dichiarato che a Napoli “il Pd è da commissariare e per decenza e per rispetto dei cittadini non dovrebbe proprio presentarsi alle elezioni. Sarebbe ora di una bella pausa di riflessione, magari su Marte”.
Roberto Fico dal blog chiede a Valeria Valente se “sta già andando in Procura a denunciare le irregolarità fuori ai seggi?” e se “può fare chiarezza immediatamente su ciò che è accaduto ieri a Napoli durante le primarie del Pd che l’hanno vista vincitrice?”. “Se la Valente o i vertici del Pd non intervengono, invito i cittadini che hanno partecipato alla consultazione a rivolgersi all’Autorità giudiziaria”.
Ai microfoni di Rtl 102.5 il vicepresidente della Camera e deputato napoletano M5S Luigi Di Maio, dice:
Infine la candidata sindaco di Roma del M5s, Virginia Raggi, ha dichiarato: “La trovo una cosa vergognosa. È l’emblema di quanto la democrazia sia assente dal Pd: pagare qualcuno perché voti un’altra persona è il segno di un partito che deve fare i bagagli ed andar via”.
La polemica naturalmente si è riflessa sugli equilibri interni al Pd, tanto che oggi il presidente del Pd, Matteo Orfini, ha annunciato che “a fronte della discussione sviluppatasi in queste ore all’interno del Partito, ritengo sia necessario che il tema venga affrontato senza indugio e in maniera esplicita nelle sedi opportune. Per questo motivo, in accordo con il segretario nazionale, Matteo Renzi, ho deciso di convocare la Direzione del Pd il prossimo 21 marzo”.
Intanto la procura di Napoli ha aperto un fascicolo sulle circostanze emerse dal video di Fanpage.it. A quanto si è appreso, per ora, si tratta di un’indagine conoscitiva in cui non si formulano ipotesi di reato. Il fascicolo è affidato alla seconda sezione, che si occupa di reati contro la pubblica amministrazione, coordinata dal procuratore aggiunto Alfonso D’Avino.