Meloni rilancia le primarie. Ma è tardi

Meloni rilancia le primarie. Ma è tardi

 

La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.

 

Uno scenario molto frazionato quello del centrodestra a Roma,

Tosi: “Oggi conta che uno il sindaco lo sappia fare”

in cui tutti sono contro tutti. Di conseguenza un grande affollamento di candidati: quattro, Giorgia Meloni, Alfio Marchini, Guido Bertolaso e Francesco Storace,  che potrebbero diventare cinque se decidesse di candidarsi anche Flavio Tosi (sette se si considerano anche Di Stefano, MSI, e  Maurizio Iorio, Casapound). Nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio, infatti, l’attuale il sindaco di Verona, il cui secondo mandato sta per scadere, ha affermato: “Sto pensando di candidarmi a sindaco di Roma. Oggi non conta di dov’è il sindaco conta che uno il sindaco lo sappia fare. Come dice Berlusconi serve un uomo del fare” e, del resto, “sono segretario di un movimento che si chiama Fare!”. E ha aggiunto: “Non ho ancora deciso di candidarmi ma è una sfida interessante, la valuteremo”.

Il senatore di Forza Italia e vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, intervistato da  “Intelligonews”, ha dichiarato: “Confermo e dico che è tutto un regolamento di conti per fare a gara a chi si prende i voti: tutto tranne che impegnarsi per la Capitale e questo lo trovo offensivo per Roma; tranne qualche accenno di Storace, non ho sentito una parola sulla città”. E ha dato un suggerimento per risolvere il problema: “Bisognerà ricomporsi, se quelli che stanno sbagliando si rendono conto di essersi infilati in un vicolo cieco. Del resto, prendere un punto in più per la propria lista ma perdere la corsa al Campidoglio non mi pare un gran vantaggio”.

Ad aggrovigliare ancora di più la situazione sono le mille dichiarazioni che ogni giorno vengono diffuse. Le novità di oggi sono la dichiarazione del ministro della Sanità, Beatrice Lorenzin, che ha annunciato: “Noi di Ncd faremo la lista civica Roma Popolare in appoggio ad Alfio Marchini e quindi non ci sarà il simbolo di Ncd alle elezioni”. E ha aggiunto: “Nella lista civica facciamo una chiamata ai migliori, perché questa città ha bisogno che tutti quelli che hanno una professione e delle competenze, e che non si sono applicati a risolvere i problemi della città, capiscano che questo è il loro momento. Devono aprirsi alla società civile e chiediamo a queste persone un aiuto per rimettere in piedi Roma nei prossimi dieci anni. Dobbiamo fare una squadra dei migliori e anche chi ha attività professionali impegnative deve dedicare un pezzo della sua vita a rimettere in piedi la nostra città: saranno dieci anni di sfida per ridare dignità ai romani, perché non esiste la bacchetta magica ed è questo il tempo che ci vuole. Basta promesse e slogan, bisogna andare sull’impegno”. L’altra dichiarazione è stata quella della leader di Fdi, Giorgia Meloni, che, ospite della trasmissione televisiva Agorà, in onda su Rai 3, ha rilanciato l’ipotesi di primarie del centrodestra. Meloni ha detto: “Credo che le primarie sarebbero state la scelta migliore e ancora oggi sarei disposta a farle ma il problema sono i tempi: se mi dicono che si fanno in due settimane sono d’accordo”. La candidata sindaco ha spiegato di aver “chiesto per prima le primarie, ma non si sono fatte perché i miei alleati, e non solo Berlusconi, hanno pensato si perdesse un sacco di tempo”. Poi, rispondendo a chi le chiedeva se voterebbe per Roberto Giachetti (Pd) o Virginia Raggi (M5S), ha risposto: “Non temo né Raggi né Giachetti ma, se non arrivassi al ballottaggio voterei Raggi”. Poi su Twitter ha scritto:  “Escludo di non arrivare al ballottaggio, il problema non si pone”. Meloni ha messo in chiaro che il suo obiettivo “non è la leadership del centrodestra ma la vittoria di Roma” e ribadisce di essersi candidata perchè “Bertolaso non funzionava”.

Commentando la dichiarazione di Giorgia Meloni oggi l’imprenditore candidato sindaco di Roma, Alfio Marchini, ha detto: “Mi infastidisce che, ogni volta, io venga tirato per la giacca in un teatrino che non mi interessa, non mi appartiene e che guardo come spettatore neanche troppo divertito”,  ribadendo che “di questo balletto ne ho fin sopra ai capelli. Decidano loro, facciano loro”, ha aggiunto, spiegando: “Noi andiamo avanti su un cammino limpido e puntuale. Lo abbiamo detto tre anni fa e l’abbiamo dimostrato in due anni di opposizione costruttiva che noi siamo con i romani, né con il centrodestra né con il centrosinistra che non esiste più”.

Il leader de La Destra e candidato sindaco di Roma, Francesco Storace, ha detto: “Nel centrodestra, dopo aver fatto naufragare le primarie, i candidati farebbero bene a riflettere sulla mia proposta. Basta trascurare per qualche ora la Tv…”. Storace aveva proposto ai candidati sindaco Giorgia Meloni, Guido Bertolaso e Alfio Marchini un incontro per trovare una “strada unitaria” per la sfida Campidoglio.

Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi è sicuro che l’ex numero uno della Protezione Civile possa ottenere un risultato migliore di Giorgia Meloni, convinto com’è che la presidente di Fratelli d’Italia possa scontare una continuità con Alemanno nonostante lei stessa abbia preso le distanze rivendicando come nel suo “partito non ci siano indagati”.

Dunque per ora nè l’appello di Giorgia Meloni alle  primarie, nè quello di Francesco Storace ad un incontro tra i candidati, ha avuto risposta. Marchini ha  chiuso all’ipotesi di primarie e Bertolaso ha commentato: “Chiederle ora è ridicolo, che facciamo ricominciamo da capo?”. L’ex capo della protezione civile, infatti, domani,  con Forza Italia, avrà di nuovo i gazebo in tutti i municipi, questa volta  per consultare i romani sul programma.

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