La Camera ha confermato la fiducia al governo sul decreto legge banche con 351 voti a favore e 180 contrari.
“Ci faremo sentire, sia fuori che dentro il palazzo!”
Questo è il 52esimo voto di fiducia chiesto dal governo. Il decreto legge contiene la riforma delle banche di credito cooperativo e la garanzia dello Stato sulle cartolarizzazioni dei crediti in sofferenza. A favore della fiducia al governo sono stati il Pd, Ap, Scelta Civica, Svp e autonomie e il gruppo Democrazia Solidale-Centro Democratico. E contrari il M5S, Sinistra italiana, Lega, Fi, Cor, Fdi. L’Aula aveva respinto la richiesta avanzata dal M5s di rinviare alla prossima settimana l’esame del decreto legge. Per il Movimento 5 Stelle oggi è stata una giornata di proteste contro il decreto banche e il ministro Boschi. Sul blog di Beppe Grillo si legge: “Oggi arriva in aula alla Camera il decreto sulle Banche di Credito Cooperativo. Un provvedimento che rappresenta un altro attacco al credito di territorio e al risparmio dei cittadini, un salvagente statale per le malefatte dei banchieri, la fregatura sull’anatocismo. Un decreto che contiene cose come queste non può consentire alcun cedimento da parte nostra. Faremo ostruzionismo e terremo inchiodata la maggioranza in aula per tutto il tempo che servirà a denunciare, in dettaglio, gli obbrobri che il governo vuole far passare con l’ennesima fiducia”. “Ci faremo sentire a partire da oggi sotto Montecitorio, sia fuori che dentro il palazzo!”.
L’Assemblea di Montecitorio ha poi esaminato gli ordini del giorno presentati al testo che sono 132, per la maggior parte dei deputati M5S, che si sono iscritti in 87 per illustrarli, annunciando dunque ostruzionismo. Quindi si è passati alle dichiarazioni di voto finale e al voto. Il Movimento 5 Stelle, durante le dichiarazioni di voto sulla fiducia, ha mostrato in aula salvadanai bianchi con un euro nero stampato, per protestare contro il governo, accusato di essere “formato da ladri di risparmi”. Nel suo intervento il deputato M5s, Daniele Pesco, ha detto: “Noi siamo contro un governo che è dalla parte dei banchieri corrotti”, “che sta ponendo la fiducia su un provvedimento che va a creare un’unione tra banche cooperative nate per fini mutualistici negando la loro stessa essenza”. Fuori dall’Aula il Movimento 5 Stelle ha continuato la protesta in piazza Montecitorio, insieme ad un gruppo di associazioni per la difesa dei consumatori. In piazza i Cinque stelle hanno chiesto le dimissioni del ministro Maria Elena Boschi e per questo hanno esibito uno striscione con l’hashtag #boschidimettiti. Per il Movimento, infatti, ci sono poi chiarissime responsabilità del ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, che appare in palese conflitto di interessi. Il membro del direttorio, Carla Ruocco, ha detto: “Non vogliamo essere rappresentati da persone che sono invischiate in questioni di bancarotta, da un governo intriso di conflitti di interesse. Noi siamo dalla parte delle piccole imprese, non siamo dalla parte dei bancarottieri e delle lobby bancarie. Per questo chiediamo le dimissioni immediate del ministro Maria Elena Boschi”.
All’ostruzionismo si è unita anche Forza Italia. In Aula il deputato Pietro Laffranco, ha detto: “Ci troviamo sempre di fronte a conflitti di interesse”. Mentre la deputata Sandra Savino ha affermato: “Il ddl che riforma il mondo della Banche di Credito Cooperativo passa per una fiducia che dimostra ancora una volta la debolezza di un Governo di regime”, sostenendo che “il premier non ha i numeri per governare, come ha recentemente ammesso, e anche su una riforma importante come quella delle Bcc preferisce ignorare il confronto e imporre la sua linea, sulla quale pesa sicuramente il conflitto di interesse del ministro Boschi che ha firmato il provvedimento”.
La vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera, Silvia Fregolent, ha detto: “Mentre i deputati del M5S proseguono le loro inutili pagliacciate, oggi in Piazza Montecitorio e in Aula, qualche giorno fa impedendo i lavori della Commissione Finanze, il Partito democratico è impegnato con tutte le sue forze a migliorare tutele e condizioni di vita dei cittadini italiani e a rafforzare e consolidare il sistema del credito cooperativo e più in generale il sistema Italia”. E ha proseguito: “Sarebbe il caso di smetterla con queste strumentalizzazioni politiche e di cominciare a parlare di contenuti. Il Dl banche, oltre a riorganizzare le Bcc, permette lo smaltimento dei crediti in sofferenza; prevede la riduzione dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale; affronta per la prima volta il tema del cosiddetto anatocismo, ossia il perverso sistema di contabilizzazione degli interessi sugli interessi. Questi sono fatti, dal M5S arrivano invece solo urla e insulti”. Mentre il capogruppo Pd in commissione Finanze, Michele Pelillo, ha sottolineato: “Questo decreto è un altro tassello importante di un mosaico da completare al più presto. Diverse norme per un unico fine: rafforzare il sistema bancario per renderlo più funzionale alla crescita dell’economia reale, tenendo sempre in maggior conto l’esigenza di tutela del cittadino nel suo rapporto con il mondo della finanza”.