Si è dimesso il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, dopo la pubblicazione dell’intercettazione, agli atti dell’inchiesta della magistratura di Potenza, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, sullo smaltimento dei rifiuti legati alle estrazioni petrolifere. Guidi parlò al telefono al compagno, Gianluca Gemelli, di un emendamento che il governo stava per inserire nella Legge di Stabilità relativo ai lavori per il centro oli della Total in contrada “Tempa rossa”, a Corleto Perticara (Potenza), per cui Gemelli, alla guida di due società del settore petrolifero, aveva interesse.
Il benestare del ministro Maria Elena Boschi
Nella telefonata Guidi fece riferimento anche al benestare del ministro Maria Elena Boschi. Dopo il colloquio, Gemelli telefonò al dirigente di una società petrolifera per informarlo della “buona notizia” circa l’emendamento che avrebbe sbloccato Tempa rossa.
Pronti i commenti delle varie parti politiche. Il capogruppo M5S alla Camera, Michele Dell’Orco e il capogruppo M5S al Senato, Nunzia Catalfo, hanno dichiarato: “Scandalo “Tempa Rossa” a Potenza si dimettano i Ministri Guidi e Boschi la misura è colma si devono vergognare a andare a casa subito”. “Ora si capisce il perché il Pd ed il governo tifano per l’astensione sul referendum delle trivelle che intacca gli interessi delle compagnie petrolifere, il fidanzato della Guidi indagato dalla Procura concordava con l’amata emendamenti a favore degli impianti “Tempa Rossa” di Total legati al deleterio provvedimento “Sblocca Italia” e la Guidi chiedeva a sua volta l’avallo della Boschi”. E hanno aggiunto: “Guarda caso il progetto è quello “Tempa Rossa” contro il quale il Movimento 5 Stelle si batte da oltre due anni”. “La miglior risposta a queste indecenze oltre alle dimissioni di Guidi e Boschi è andare tutti a votare domenica 17 aprile e votare sì contro le trivellazioni marine”.
Il membro del Comitato di Presidenza di Forza Italia, Alessandro Cattaneo, in una nota, ha dichiarato: “Se ciò che stiamo leggendo in queste ore sul Ministro Guidi e sulle sue chiamate con il compagno, all’interno delle quali il Ministro lo rassicura sull’inserimento di emendamenti nel dicembre 2014 che a quanto pare favorivano nettamente le sue aziende, fosse vero, sarebbe chiaro a tutti che siamo di fronte ad un caso sul quale il Governo non può non fare chiarezza. Sempre garantisti, ma di fronte a certe parole e fatti non si può che restare sorpresi ed agire di conseguenza. Le intercettazioni sul Ministro Guidi sono sconcertanti”.
Anche se in Israele il leader della Lega, Matteo Salvini, non ha fatto mancare il suo commento. E ha detto: ”Ennesimo conflitto di interessi del governo Renzi al cui confronto Berlusconi era una verginella”. E ha sottolineato “la responsabilità di Renzi”.
Arresti domiciliari per cinque dipendenti Eni
L’inchiesta della magistratura di Potenza questa mattina ha portato agli arresti domiciliari di cinque dipendenti dell’Eni perché ritenuti responsabili, a vario titolo, di “attività organizzate per il traffico e lo smaltimento illecito di rifiuti” al centro oli di Viggiano (Potenza). Gemelli è indagato per concorso in corruzione e per millantato credito. La prima accusa si riferisce all’affitto di alcune case a Corleto Perticara (Potenza) per i dipendenti delle società di Gemelli. La seconda alla promessa di “vantaggi patrimoniali” per Gemelli, il quale avrebbe garantito, grazie al suo rapporto col ministro, i lavori nella costruzione del centro oli.