Il premier Matteo Renzi oggi è tornato in Italia dalla missione istituzionale a Teheran dove ha incontrato il presidente iraniano Hassan Rouhani. Renzi è il primo leader occidentale a recarsi in Iran dopo la fine delle sanzioni. Congedandosi dalla missione, su Facebook, il premier ha scritto: “Molte aziende italiane giocheranno un ruolo cruciale nel rilancio dell’economia iraniana”.
Ai padiglioni di Rho Fiera, nel pomeriggio, il premier è stato accolto dal presidente di Federlegnoarredo, Roberto Snaidero, per il Salone del Mobile di Milano. Nel suo intervento Renzi ha detto: “Quando pensiamo che la giustizia dovrebbe funzionare meglio pensiamo una cosa vera, come quando diciamo che la pubblica amministrazione dovrebbe sprecare meno. Noi stiamo lavorando per ridurre questi problemi”. “Con la riforma di ieri rendiamo più semplice il Paese, ma queste riforme devono collegarsi a un punto chiaro: smettiamo di parlare male del nostro paese”.
Renzi: “Il mondo ci chiede made in Italy, qualità e bellezza”
“Non continuiamo a fare polemiche e a raccontare all’estero che l’Italia è piena di problemi. L’Italia per 20 anni ha raccontato nel mondo che siamo un paese pieno di problemi. E’ vero, ma io voglio cambiare queste cose. Il mondo ci chiede made in Italy, qualità e bellezza”. “In termini di export” del mobile “stiamo tirando. Ecco perché facciamo misure per far tirare il mercato interno, come gli 80 euro. L’export va”. “Del governo potete parlar male, di me potete parlar male ma la prima riforma è smettere di parlar male dell’Italia. La lotta politica non può arrivare a prendere in ostaggio il Paese e le prospettive del Paese”. “Costi quel che costi lavoriamo per rimettere in piedi la speranza e l’orgoglio di essere italiani. Quando si parla dell’Italia siamo tutti impegnati a far sì che il Paese recuperi posizioni. Nel mondo lo stiamo facendo, in Italia ci stiamo provando”.
Tornato a Palazzo Chigi Renzi ha realizzato un’altra diretta Twitter e Facebook per il #Matteorisponde. Nella diretta il premier ha detto: “Già l’altra volta ho sottolineato l’importanza di stringere un pò sulle deleghe, di accelerare sulle deleghe, spero nelle prossime settimane di potervi dare qualche data più precisa per poter essere operativi sulle deleghe della buona scuola”. Replicando a chi gli ricordava che la minoranza Pd vuol mettere mano alla legge elettorale, il premier ha risposto: “Io no”.
“Nelle prossime settimane presenteremo i progetti per la Campania”
Poi ha annunciato: “In uno dei prossimi #Matteorisponde ci sarà il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Spero che nelle prossime settimane presenteremo i progetti per la Campania. E’ molto importante evidenziare che la gara è partita per le ecoballe: con 450 milioni di euro e toglieremo quell’autentica vergogna. Non parleremo mai più di terra dei fuochi perché riusciremo a rimettere a posto quell’area grazie al presidente della Regione e al governo”. Rispondendo a una domanda sul fondo per le sofferenze delle banche Renzi ha detto: “Atlante sarà la soluzione, lo vedremo nelle prossime ore e settimane”. Nel corso della diretta Twitter e Facebook Renzi ha affrontato anche l’argomento Libia: “La Libia non solo non l’abbandoniamo ma ieri Gentiloni si è recato a Tripoli, ha portato viveri e aiuti farmaceutici, ha incontrato Al Serraj e ha assicurato tutto l’impegno italiano per sostenere la Libia. Credo sia un segno evidente di quel che stiamo facendo”.
Poi ha cambiato argomento: “La riforma è un gigantesco passo avanti, porta l’Italia nel futuro, è una delle grandi belle notizie di questa settimana, anzi di questi due anni. Son tutti colpiti che le stiamo facendo, sono talmente abituati al fatto che la politica non riesca a fare la sua parte che ora sono stupiti che la politica risolva questioni ferme da troppi anni”. E sul rischio che il referendum sulla riforma costituzionale si trasformi in una consultazione pro o contro Renzi, il premier ha detto: “Il rischio c’è ma la riforma costituzionale deve essere votata sul Senato, sulle regioni, sul funzionamento della democrazia e non su di me. Poi io è chiaro che devo trarre le conseguenze se non ce la facciamo e vada a casa”. “Io penso che i numeri per vincere il referendum sulle riforme ce li abbiamo, credo che il referendum d’ottobre lo vinciamo”.
Intanto il capogruppo di Fi alla Camera Renato Brunetta, in merito alla raccolta delle firme per il referendum sulle riforme, ha confermato che “C’è un accordo tra tutti i gruppi parlamentari d’opposizione per raccogliere insieme le firme”.