Questa mattina i presidenti dei gruppi parlamentari del MoVimento 5 Stelle del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, Nunzia Catalfo e Michele Dell’Orco, sono stati ricevuti dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Quirinale.
L’incontro era stato chiesto per parlare di riforme costituzionali
Il colloquio si è concluso dopo circa quaranta minuti. Il motivo per cui in origine era stato richiesto l’incontro con il Capo dello Stato era parlare di riforme costituzionali.
Al termine dell’incontro i due capigruppo hanno detto: “Per Mattarella, Ala e Verdini sono maggioranza aggiuntiva ma non sostitutiva. Il capo dello Stato ci ha detto che se dovesse divenire sostitutiva interverrebbe in qualche modo”. Questa affermazione, dopo l’incontro, è stata ulteriormente precisata dal Quirinale: sul tema della composizione della maggioranza si sottolinea come il Presidente non abbia finora ravvisato alcun profilo di incostituzionalità, e nel caso in cui ciò avvenisse lui ne terrà conto. I capigruppo del M5s hanno riferito che “Sulla questione delle intercettazioni Mattarella ha detto che rispetta la magistratura, ovviamente. Ed ha riconosciuto che la corruzione è uno dei problemi dell’Italia “. Catalfo ha anche spiegato che in merito alla richiesta avanzata nelle scorse settimane al Quirinale dai parlamentari Cinque stelle per posticipare il voto sulla riforma costituzionale all’esito delle mozioni di sfiducia presentate contro il governo, il capo dello Stato “ci ha detto che non ha ritenuto opportuno intervenire”.
Mattarella ha riconosciuto che il M5s è uno dei gruppi che lavorano di più
Nonostante il motivo per cui in origine era stato richiesto l’incontro con il presidente della Repubblica fosse parlare delle riforme costituzionali, i due capigruppo hanno spiegato di non averne parlato nello specifico. Ma al Capo dello Stato i Cinque stelle hanno ricordato: “Noi abbiamo depositato le firme per il referendum e ci impegneremo in questi mesi per impedire che queste riforme vadano in porto, perché sono riforme che i cittadini non vogliono”. Infine i due presidenti hanno riferito che Mattarella “ha riconosciuto un merito al Movimento 5 Stelle, quello di essere uno dei gruppi che lavorano di più in commissione e in aula”. In una nota i Cinque Stelle hanno poi aggiunto: “Per noi resta comunque grave che il governo goda dell’appoggio dell’impresentabile Denis Verdini, anche perché si tratta di un sostegno continuo e in alcuni casi decisivo per le sorti dello stesso esecutivo”.
Intanto il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, è in missione, oggi e domani, a Londra alla guida di una delegazione del Comitato di vigilanza sull’attività di documentazione di Montecitorio che ha in agenda una serie di incontri con rappresentanti di governo e deputati di maggioranza e di opposizione a Westminster. Di Maio, replicando indirettamente a qualche polemica, ha sottolineato che si tratta di “Una missione istituzionale”, spiegando di non voler “sovrapporre” questo piano con il suo ruolo di dirigente del Movimento 5 Stelle. E ha insistito: “L’obiettivo della missione è approfondire il tema del controllo parlamentare”, “Apprendere le buone pratiche” del modello britannico sul fronte del controllo parlamentare e “portarle in Italia”, dalla “verifica sui risultati” prodotti dalle leggi e dall’attività di governo, al “coinvolgimento dei cittadini con strumenti di democrazia partecipata”, online e non. Il programma stilato dagli uffici della Camera prevede in futuro anche confronti con i modelli tedesco e francese a Berlino e Parigi.
Di Maio: “Forse nel 2017 ci libereremo del governo Renzi”
Di Maio, rispondendo a Londra a una sollecitazione dei giornalisti italiani, a margine della missione istituzionale, a proposito del voto nel 2017, ha detto: “Spero di sì, credo proprio che accadrà. Sono contento che manchi un anno e forse che ci libereremo del governo Renzi”. Alla domanda se intenda candidarsi alla guida di un futuro governo, Di Maio ha poi risposto: “Lo decideranno i nostri iscritti. Ci sarà una consultazione sia per i candidati nelle liste per il Parlamento, sia per la squadra di governo”.
Anche il segretario della Lega, Matteo Salvini, stamattina è tornato ad attaccare il governo. A margine di una iniziativa di campagna elettorale al Colosseo, a Roma, ha replicato al presidente del Consiglio che ieri ha definito una “sceneggiata” le mozioni di sfiducia al governo presentate dalle opposizioni in Senato. Salvini ha detto che Renzi è “imbarazzante”. “Renzi pensi alla legge Fornero e agli studi di settore. E’ veramente imbarazzante essere rappresentati nel mondo da un soggetto così”. E ha aggiunto “Stanno vincendo quelli che pur di mantenere la poltrona venderebbero anche la mamma, gente che pur di salvare lo stipendio ha cambiato 18 partiti. Ma me ne frega poco: la fiducia a Renzi la stanno togliendo gli italiani giorno dopo giorno nelle strade e nelle città. Poi il Senato e la Camera facciano quello che vogliono”.