Mattarella celebra il 25 aprile: “E’ sempre tempo di Resistenza”

Mattarella celebra il 25 aprile: “E’ sempre tempo di Resistenza”

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Per la cerimonia del 71simo anniversario della liberazione dell’Italia dal fascismo, a Roma questa mattina come tradizione, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, insieme al presidente del Senato, Pietro Grasso e al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha deposto una corona d’alloro all’Altare della Patria. Poi Mattarella ha passato in rassegna il picchetto d’onore delle Forze Armate, schierato ai piedi dell’Altare della Patria.

Mattarella: “Non ci può essere pace soltanto per alcuni”

Al termine della cerimonia il Capo dello Stato è volato a Varallo Sesia, in provincia di Vercelli, tra le prime zone liberate dal nazifascismo nel giugno del 1944. Nel suo discorso il presidente della Repubblica ha detto: “E’ sempre tempo di Resistenza. E’ tempo di Resistenza perché guerre e violenze crudeli si manifestano ai confini d’Europa, in Mediterraneo, in Medio Oriente. E, ovunque sia tempo di martirio, di tirannia, di tragedie umanitarie che accompagnano i conflitti, lì vanno affermati i valori della Resistenza. Non ci può essere pace soltanto per alcuni e miseria, fame, guerre, per altri: queste travolgerebbero anche la pace di chi pensa di averla conseguita per sempre.  Settant’anni di pace ci sono stati consegnati dai nostri padri. A noi spetta il compito di continuare, di allargare il sentiero della concordia dentro l’Unione Europea e ovunque l’Europa può far sentire la sua voce e sviluppare la sua iniziativa”.

Su Facebook, il leader della Lega, Matteo Salvini, ha scritto: “Renzi, Boldrini e Mattarella in piazza per il 25 aprile. Ipocriti. Sfruttando il sacrificio di chi diede la vita per cacciare dall’Italia l’occupante straniero nel nome della Libertà, oggi sono complici e finanziatori di una nuova e violenta occupazione straniera, servi di una Unione Europea che ci sta rubando lavoro, diritti, sicurezza e speranza nel futuro”.

A Roma e a Milano le celebrazioni sono sfociate in momenti di tensione. A Torino, scritte contro lo sgombero dei rom e la A di anarchia cerchiata in rosso, sono comparse sul monumento ai partigiani della Barca. A Venezia, il Patriarca, Francesco Moraglia,  in occasione della festa di San Marco, patrono della città, che coincide con il 25 aprile giorno della liberazione, ha detto che il Vangelo, a cominciare da quello di San Marco, invita ad “uno sforzo” che “non è solo impegno teologico” ma anche una spinta ad “includere tutti, non escludere nessuno, evitando ogni scarto e cercando di superare ogni barriera e muro”.

 

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