Nel giorno in cui il governo ha posto la fiducia alla Camera sul ddl Unioni civili, che dovrebbe avere l’approvazione finale tra domani e giovedì, è scoppiato il caso Marchini.
Marchini: “Sono favorevole al riconoscimento dei diritti civili”
In un Forum con l’Ansa il candidato sindaco di Roma, Alfio Marchini, oggi ha trattato molti temi tra cui quello della sicurezza in città, del pagamento dell’Imu anche per il Vaticano e ha parlato di una squadra di altissimo livello per il Campidoglio in cui ci saranno donne. Ma quel che ha fatto discutere è stata l’affermazione senza mezzi termini dell’imprenditore sulle unioni gay. Marchini ha affermato: “Sono favorevole al riconoscimento di tutti i diritti civili nel rispetto delle leggi. Ma non le celebrerò”. E ha precisato: “Non ho nulla contro il riconoscimento dei diritti civili, ma non è compito del sindaco fare queste cose”.
Pronta la reazione della prima firmataria del ddl, Monica Cirinnà, che ha dichiarato: “Alfio Marchini vuole essere un sindaco che non rispetta la legge, un bel biglietto da visita. Le unioni civili, una volta approvate definitivamente dal Parlamento non sono derogabili per scelta politica. Se Marchini, come ha annunciato, non celebrerà le unioni civili tra persone dello stesso sesso non soltanto andrà contro i diritti dei cittadini romani, ma anche contro una legge dello Stato con tutte le conseguenze civili e penali”.
Boschi: “Mi auguro che i sindaci diano il buon esempio”
In serata, al termine del cdm, è arrivata anche la replica del ministro per i rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi che ha difeso la decisione di blindare la Cirinnà, spiegando che la fiducia “ha significato politico perché per questo governo questa legge è un elemento prioritario della propria agenda che è incentrata non solo sulle riforme strutturali ma anche sui diritti”. “Siamo ad un passo dal traguardo storico”. E sul rifiuto espresso da Alfio Marchini ai matrimoni gay ha risposto: “Ogni sindaco è chiamato ad applicare la legge, se il Parlamento mercoledì deciderà di approvare la legge sulle unioni civili, mi auguro che i sindaci, primi cittadini, diano il buon esempio e rispettino la legge”.
Della vedova: “Nessuna logica”
La posizione espressa dal candidato sindaco sulle unioni gay ha scatenato polemiche da più parti. Paola Binetti di Area popolare ha apprezzato il “segnale di discontinuità” che Marchini ha lanciato rispetto all’ex sindaco di Roma, Ignazio Marino. Il presidente dei deputati Pd alla Camera, Ettore Rosato, ha detto: “Marchini non si preoccupi di dover celebrare le unioni civili. Ci pensiamo noi”. Anche il sottosegretario agli Affari esteri Benedetto Della vedova, si è detto contrario alla dichiarazione di Marchini e addirittura lo ha giudicato “ipocrita perché non c’è nessuna logica nel sostenere, di non avere “nulla contro il riconoscimento dei diritti civili”, ma di non volere da sindaco celebrare le unioni civili”. Il segretario del partito radicale, Riccardo Magi, ha accusato l’imprenditore di essere contro “la libertà e i diritti dei cittadini”.