Ddl Unioni civili. Dalla Camera ok alla fiducia

Ddl Unioni civili. Dalla Camera ok alla fiducia

Il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi.

La Camera ha votato la fiducia al governo sul ddl Unioni civili con 369 voti a favore, 193 contrari e 2 astenuti. I deputati presenti erano 564.

La Camera conferma la fiducia

Ad astenersi sono stati due deputati del gruppo Misto Vincenza Labriola e Rudi Franco Marguerettaz. Come annunciato, hanno votato contro la fiducia i due deputati di maggioranza: Alessandro Pagano di Ap e Mario Sberna di Ds-Cd. Il voto finale e definitivo è atteso per le 19.00.

Il capogruppo di Forza Italia, Renato Brunetta.

Dopo la scelta del governo di mettere la fiducia, votata anche da Ala, le opposizioni sono rimaste sulle barricate. La reazione del capogruppo di Forza Italia, Renato Brunetta è stata: “Ala vota fiducia a governo @matteorenzi salga a Colle, spieghi a Mattarella mutati assetti maggioranza e poi chieda nuova fiducia a Camere”.

Anche il candidato sindaco di Roma, Giorgia Meloni, su Facebook ha attaccato il governo: “A Montecitorio per votare no alla legge sulle unioni civili di Renzi. Porre la questione di fiducia su temi delicati come questo rappresenta l’ennesimo abuso di parte di un governo arrogante, che senza aver ricevuto alcun mandato popolare usa le istituzioni a suo piacimento”.

Le opposizioni invocano Mattarella

Il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

Anche i parlamentari di Area popolare, Maurizio Sacconi e Alessandro Pagano, si sono rivolti direttamente al Colle, dicendo: “Tutte le persone di buona volontà a partire dal Presidente Mattarella, non possono non condividere le preoccupazioni circa le lacerazioni oggettivamente prodottesi nel tessuto della nazione con il cambiamento della Costituzione formale sottoposto a referendum e con quello della Costituzione materiale attraverso la legge sulle unioni civili. Ci sarà ben poco da festeggiare sulle macerie dell’unità nazionale dopo il secondo voto di fiducia sulla legge Cirinnà”.

Gandolfini: “Oggi si uccide la democrazia”

Il promotore del Family Day, Massimo Gandolfini.

Mentre il commento del presidente del Comitato Difendiamo i Nostri Figli, promotore del Family Day, Massimo Gandolfini, è stato: “Oggi si uccide la democrazia”.

Intanto il centrodestra si prepara a dare battaglia già da domani. Alle 12, presso la Sala stampa della Camera dei deputati, molti parlamentari (Eugenia Roccella, Gaetano Quagliariello e Carlo Giovanardi di Idea, Maurizio Gasparri e Lucio Malan di Forza Italia, Gian Marco Centinaio e Nicola Molteni della Lega, Francesco Bruni e Lucio Tarquinio dei Conservatori e Riformisti, Fabio Rampelli ed Edmondo Cirielli di Fratelli d’Italia, Gian Luigi Gigli e Mario Sberna di Ds-Cd, Guglielmo Vaccaro di Italia Unica e il presidente della Commissione Lavoro del Senato Maurizio Sacconi)  terranno una conferenza stampa per presentare iniziative per l’indizione di un referendum abrogativo in materia di unioni civili.

Renzi: “Oggi è un giorno di festa per tanti”

Soddisfatto, invece, il premier Matteo Renzi che, in un post su Facebook, ha scritto: “Oggi è un giorno di festa per tanti”. E, ricordando un’amica in prima fila per le unioni civili,  ha aggiunto: “In queste ore decisive tengo stretto nel mio cuore il pensiero e il ricordo di Alessia. E questo mi basta. Perché le leggi sono fatte per le persone, non per le ideologie”. Il riferimento del premier Matteo Renzi ad Alessia è per Alessia Ballini, morta a 41 anni in seguito ad un tumore. Ballini era originaria di San Piero a Sieve (Firenze) di cui era stata anche sindaco. Dal 2006 aveva ricoperto, alla Provincia di Firenze, il ruolo di assessore alle politiche sociali, sport, cooperazione internazionale e pari opportunità nella giunta allora guidata da Matteo Renzi. Poi, sui banchi del consiglio regionale, era stata vicecapogruppo del Pd. Ballini, paladina delle battaglie per i diritti civili, si era battuta in prima persona contro l’omofobia. Renzi ha scritto ancora: “Lo facciamo mettendo la fiducia perché non erano possibili ulteriori ritardi dopo anni di tentativi falliti”.

Orlando: “Sono diritti attesi da tempo”

Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando.

Anche il ministro della Giustizia, Andrea Orlando ha spiegato che “sono diritti attesi da tempo”. Poi Orlando ha replicato alla presa di posizioni di ieri del segretario della Cei, monsignor Nunzio Galantino, che aveva detto: “Il governo ha le sue logiche, le sue esigenze, probabilmente avrà anche le sue ragioni, ma il voto di fiducia, non solo per questo governo ma anche per quelli passati, spesso rappresenta una sconfitta per tutti”. Orlando ha detto: “Ho rispetto per la Cei ma ritengo quella scelta necessaria e anche un pò tardiva rispetto a ciò che si è sviluppato nel tempo nella società e a diritti che da troppo tempo chiedono un riconoscimento, e da ministro della Giustizia aggiungo che da anni la Corte di Strasburgo ci segnala che categorie di cittadini non hanno un riconoscimento per legge dei propri diritti”.

Magi: “Il voto di oggi segna solo un primo passo”

Il segretario di Radicali Italiani, Riccardo Magi.

Il segretario di Radicali Italiani, Riccardo Magi, il segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti, Yuri Guaiana e il segretario dell’Associazione Luca Coscioni, Filomena Gallo, hanno commentato la fase finale dell’iter parlamentare delle unioni civili: “Il voto di oggi segna solo un primo passo verso la conquista in Italia di diritti che in tanti altri paesi sono già storia: le unioni civili che usciranno dalla Camera dei deputati, infatti, sono lontane dall’essere la soluzione definitiva ai problemi delle coppie omosessuali e dei loro figli, esclusi dal provvedimento nel corso della bagarre al Senato. Non sono l’azione di riforma complessiva di un diritto di famiglia che da decenni non riflette più le esigenze di una società in mutamento. Oggi, quindi, siamo felici per le coppie che da troppo tempo aspettavano questo momento, già da domani saremo di nuovo al lavoro, anche con tutti gli strumenti giuridici a nostra disposizione, per una riforma della legge in senso egualitario. Continua la battaglia radicale per assicurare davvero pari diritti a tutti i cittadini”.

 

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