Dopo la notizia dell’indagine a suo carico giunta il 7 maggio con un avviso di garanzia per la gestione dei rifiuti, il sindaco di Livorno del M5s, Filippo Nogarin, oggi, nel suo intervento in consiglio comunale, in merito alla vicenda dell’inchiesta Aamps nella quale è indagato con una quindicina di persone, tra cui un suo assessore ed esponenti della passata amministrazione Pd, ha spiegato la sua decisione di non fare un passo indietro.
Con Aamps era inevitabile “sporcarsi le mani”
E ha dichiarato: “Ho sempre detto che occupandomi della questione Aamps fosse praticamente inevitabile “sporcarsi le mani”, ma ribadisco: sono sereno perché la mia coscienza è assolutamente pulita. Tutte le scelte fatte, pure quelle oggetto di indagine, sono state prese sempre e solo nell’interesse dei cittadini”.
Nogarin ha rivendicato la decisione di presentare la richiesta di concordato preventivo per Aamps, spiegando: “Quando siamo stati chiamati alla guida di questa amministrazione Aamps già aveva svariati milioni di euro di debiti e senza un nostro intervento sarebbe stata condannata definitivamente. Debiti accumulatisi negli ultimi venti anni di gestione scriteriata dell’azienda, anni nei quali il socio unico, il Comune di Livorno guidato fino al 2014 dalla stessa forza politica (il Pd), si preoccupasse di capire le ragioni per cui si era aperta questa voragine”.
Il Comune di Livorno provvedeva a ricapitalizzare
“La ricetta dei miei predecessori era semplice e a suo modo efficace: ogni volta che il buco si allargava troppo, il Comune provvedeva a ricapitalizzare, tanto, in ultima istanza pagavano i livornesi attraverso la tassa prima e la tariffa poi. La polvere veniva accuratamente, così, nascosta sotto il tappeto. Noi quel tappeto l’abbiamo tirato via e così abbiamo invertito la rotta”.
Il sindaco 5 Stelle ha ribadito di sentirsi sereno e per nulla sorpreso: “Siamo stati noi, ed io in particolar modo, a portare i libri in Tribunale, non solo me l’aspettavo, ma credo che la magistratura abbia fatto quello che doveva fare”. “Mi viene notificato un avviso di garanzia per concorso in bancarotta fraudolenta per una inchiesta che abbiamo promosso noi per far sì che la magistratura accendesse un faro su tutto quanto riguarda la municipalizzata Aamps e per far sì che la magistratura potesse fare piena luce su quello che è accaduto dal 2012 a oggi, compresi i due anni scarsi del mio mandato”.
Nogarin: “Non ho infranto le regole non scritte”
Il sindaco M5s di Livorno, dunque, ha annunciato di non dimettersi “perchè non ho infranto le regole non scritte che vengono prima della legge e che impongono a un amministratore un comportamento moralmente e politicamente inappuntabile e di non essere neppure investito da ipotesi di reato che ledono totalmente la credibilità dei cittadini e della macchina amministrativa”. E ha aggiunto: “Non sono accusato di aver rubato. Non sono accusato di aver distratto fondi per scopi personali. Non sono accusato di essere un evasore. Non sono neppure accusato di aver essermi comprato calze, mutande o la nutella con soldi pubblici. La procura sta indagando per una mia scelta amministrativa. Sono certo di aver seguito tutte le procedure alla lettera, ma se le indagini dovessero dimostrare che ho agito violando i principi che ho elencato prima, non esiterò a dimettermi. Questo non in nome dei principi del Movimento: è solo buonsenso, quello che dovrebbe guidare l’azione di ogni politico”.
Si è guadagnato una sorta di “fiducia a tempo”
Per il momento i vertici del M5S hanno deciso di difenderlo, avendo Nogarin condiviso tutte le mosse con lo staff e avvisato per tempo della sua situazione, guadagnandosi così una sorta di “fiducia a tempo”. Ma a patto che non escano nuove notizie che lo compromettano direttamente.
Nogarin ha comunque sottolineato che, secondo la sua opinione, la sua vicenda non è per nulla paragonabile con quella del sindaco Pd di Lodi, Simone Uggetti, arrestato con l’accusa di turbativa d’asta. E commentando la vicenda di Parma ha detto: “Pizzarotti farà come me e come tutti i sindaci Cinque Stelle. Collaborerà con la magistratura. Ma di che parliamo però? Qui non ci sono in ballo tangenti, mazzette o favori personali. Io ho le mani pulite. Non siamo Mafia capitale, frutto delle politiche del Pd che le mani se le è sporcate”.
Su Twitter il sindaco di Livorno ha commentato anche la sospensione del sindaco di Parma decisa oggi dal M5s: “#Pizzarotti nel nascondere per settimane l’avviso di garanzia ha commesso un grave errore. La trasparenza è la stella polare del #M5S”.
Una manifestazione di sostegno al sindaco
Prima del consiglio comunale convocato per oggi il Meetup 5 Stelle di Livorno ha organizzato una manifestazione di sostegno e vicinanza al sindaco. Un gruppo di un centinaio di sostenitori si è posizionato davanti al Comune esponendo cartelli “#Io sto con Nogarin” e scandendo il nome del sindaco.
Il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, in merito alla sua sospensione dal M5S, e alla decisione dei vertici del MoVimento di difendere il sindaco di Livorno, ha detto: “Alla fine il comportamento è stato molto diverso rispetto a Nogarin”. E ha aggiunto: “Il confronto è stato sempre negato. Pretenderei che chi si dice pronto a governare deve essere disposto a metterci la faccia. Come facciamo sempre, ogni giorno, noi”.
A cura di Roberta d’Eramo