Il premier Matteo Renzi ha salutato la firma a Palazzo Chigi del protocollo di vigilanza sulle procedure per la bonifica delle ex aree industriali di Bagnoli. Presenti alla firma dell’atto il commissario di Bagnoli, Salvo Nastasi, il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, e l’ad di Invitalia, Domenico Arcuri.
Renzi: “Bagnoli sarà ripulita e risanata”
In conferenza stampa il presidente del Consiglio ha detto: “E’ finito il tempo delle chiacchiere, se riparte Bagnoli, riparte Napoli, il Mezzogiorno e l’Italia”. “Bagnoli sarà ripulita e risanata. Lo dobbiamo ai napoletani e alle napoletane, agli italiani e alle italiane che fino ad oggi hanno speso 300 milioni, uno scandalo”. Il premier ha aggiunto che quella di Bagnoli “è stata la più grande sciagura dal punto di vista dell’opportunità che l’Italia abbia mai avuto negli ultimi 20 anni”, ma da oggi “sarà la più grande opera di riqualificazione ambientale d’Europa”.
E, polemizzando indirettamente con il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha proseguito: “Se quelli che devono fare le cose a cominciare da alcuni enti locali non fanno, toccherà a noi con il commissario e usando le procedure più all’avanguardia sul fronte della trasparenza”. Il premier ha spiegato che la firma al documento è stata apposta a Roma e non a Napoli “per evitare polemiche per evidenti responsabilità”. Renzi ha detto: “Non siamo a Napoli, non siamo andati a fare un’iniziativa sul territorio perchè ci sembrava anche opportuno evitare le naturali polemiche che per evidente responsabilità continuano ad esserci tutte le volte che si parla di Bagnoli… Siamo a palazzo Chigi, sede istituzionale e diciamo con farza che Bagnoli sarà risanata, lo dobbiamo a tutti i cittadini, ma soprattutto a coloro che hanno speso quasi 300milioni di euro in passato, non dico buttati via, ma quasi ed è un’autentica vergogna, uno scandalo.
“È finito il tempo delle chiacchiere”
E lo dobbiamo a chi pensa che se quelli che devono fare le cose, a cominciare da alcuni enti locali, non le fanno, toccherà a noi. E lo vogliamo fare con le procedure più all’avanguardia per la lotta alla corruzione. Se riparte Bagnoli, riparte Napoli, il Mezzogiorno e l’Italia. Siamo qui per fare. È finito il tempo delle chiacchiere”.
Una battuta anche sulle comunali: “Per rimettere a posto le tante partite che abbiamo in Campania occorrerà qualche colpo alla Higuain, ci vuole un’impresa eccezionale. Gli accordi anticorruzione diventano un punto di riferimento, che porterò all’attenzione anche del prossimo G7”. E ha proseguito: “Dobbiamo mettere in fila le cose Pompei è una scommessa alla quale stiamo lavorando giorno dopo giorno, per la Reggia di Caserta ci sono 40-50 milioni, il museo di Capodimonte e quello archeologico hanno delle potenzialità. Poi c’è l’investimento che stiamo facendo sulle scuole”. Renzi ha sottolineato: “Se siamo riusciti a far piegare la testa alla corruzione in diverse partite, anche se la battaglia non finisce mai, questo vuol dire che l’Italia è all’avanguardia. È in prima fila grazie all’Anac”.
“Grazie al lavoro dell’Anac abbiamo salvato Expo”
E ha aggiunto: “Gli accordi anti corruzione che stiamo siglando sono un punto di riferimento nel mondo. Cantone ha fatto due presentazioni a Londra e in Serbia. Dovranno esserlo anche a livello del G7 ed io in Giappone porterò questa nostra esperienza come esempio di lotta a corruzione”.
Renzi ha sottolineato come la lotta alla corruzione sia portata avanti grazie anche al lavoro degli amministratori onesti che “sono la stragrande maggioranza di tutti i colori politici e partiti, come purtroppo ci sono disonesti in tutti i partiti politici e vanno cacciati”. “Grazie al lavoro dell’Anac abbiamo salvato Expo, che era una scommessa per il Paese. Farlo a Bagnoli vuol dire giocare la partita più difficile”. “Una responsabilità incredibile ma serve per restituire dignità a Napoli e all’Italia. Bagnoli è stata la più grande sciagura e oggi sarà la più grande opera di riqualificazione ambientale”. E ha annunciato che “nell’arco della prossima settimana è pronta la partenza delle prime ecoballe”.
Il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, ha detto: “Su Bagnoli abbiamo fatto un protocollo che ricalca in tutto e per tutto quello già fatto con l’Expo, abbiamo utilizzato l’unità operativa speciale che era prevista per Expo con la presenza dei controlli svolti dalla Guardia di Finanza. È lo stesso gruppo di lavoro sia perché ha funzionato ma anche, fatemi dire da napoletano, per ragioni scaramantiche. Ovviamente è una sfida molto più significativa di quella dell’Expo perché la situazione di Bagnoli è più complicata ma noi ci crediamo”.
Dalla Guardia di Finanza un controllo più alto possibile
E ha spiegato “La presenza della Guardia di Finanza ci consente di svolgere un controllo approfondito, a 360 gradi, tenendo lontani i mal intenzionati. Conosco bene la realtà napoletana, so bene quali possono essere i problemi che riguardano non solo il sistema degli appalti ma anche altri tipi di infiltrazione. Il tema delle bonifiche è sensibile sotto più profili, la presenza della Guardia di Finanza deve consentire un controllo più alto possibile, che sarà fatto in tempi velocissimi”.
Secondo quanto prevede il protocollo firmato oggi, lo stesso Cantone, avvalendosi di una specifica unità operativa, verificherà in via preventiva “la legittimità degli atti relativi all’affidamento e all’esecuzione dei contratti di lavori, servizi e forniture per la realizzazione della bonifica” di Bagnoli, con riguardo anche “al rispetto delle disposizioni in materia di trasparenza” e “al corretto adempimento, da parte di Invitalia, del Protocollo di legalità” da essa sottoscritto. Se l’atto sottoposto a verifica è giudicato legittimo “l’Autorità esprime parere positivo”. Se invece l’Autorità individua “irregolarità o non conformità”, formula un rilievo e lo trasmette al Commissario e ad Invitalia, evidenziando le ragioni del parere negativo. In caso emergano rilievi da parte dell’Anac, Invitalia si adegua modificando o sostituendo l’atto se ritiene fondato il rilievo.
De Magistris: “Le parole di Renzi sono gravissime, scorrette e false”
Se invece non lo ritiene fondato “presenta le proprie controdeduzioni all’Autorità ed assume gli atti di propria competenza” informando il Commissario. L’iter di verifica si svolgerà rispettando i cronoprogrammi per la realizzazione delle opere.
Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha ribattuto alle parole del premier. De Magistris ha replicato: “Le parole di Renzi sono gravissime, scorrette e false e per di più registriamo un ulteriore intervento del premier a poco più di sette giorni dal voto”. Il sindaco ha detto: “Renzi deve smettere di fare campagna elettorale visto che ha affermato che le amministrative non sono politiche”. “Smascherare la falsità” delle parole del presidente “è molto semplice perché lui sa perfettamente che essendo Bagnoli un sito di interesse nazionale la bonifica la deve fare il Governo”. Secondo de Magistris Renzi avrebbe dovuto dire che “siccome per 15 anni i Governi nazionali non hanno fatto nulla, ora in piena campagna elettorale ci pensava lui”. Per il sindaco uscente comunque, Renzi “non avrebbe detto tutta la verità. Se oggi si iniziano i piani di bonifica è grazie all’ordinanza “Chi inquina paga” che ho emesso il 3 dicembre del 2013″. L’ex pm ha ricordato che in quella ordinanza, impugnata dal Governo e confermata dal Consiglio di Stato, si obbliga il Governo “a risarcire Napoli, i napoletani e le famiglie delle vittime e a rimuovere la colmata. Quella ordinanza costringe giuridicamente Renzi a fare la bonifica di Bagnoli”.
A cura di Roberta d’Eramo