Il premier e segretario del Pd, Matteo Renzi, delle elezioni comunali fino ad oggi praticamente non ne ha parla, come se non esistessero.
Renzi ha monopolizzato l’attenzione sul referendum di ottobre
Il presidente del Consiglio, infatti, sta monopolizzando tutta l’attenzione sulla questione del referendum di ottobre sulla quale si gioca in prima persona faccia e tenuta del governo. Renzi è ben cosciente del fatto che il Pd sia in sofferenza. E personalizzare questa tornata alle urne sarebbe un grosso rischio.
Invece la campagna elettorale per le amministrative è agli sgoccioli e la tensione altissima. A poco più di una settimana dal voto si rincorrono sondaggi, analisi politiche, ospitate televisive e polemiche di varia natura. E anche se queste amministrative non hanno brillato quanto a comunicazione, sui social i politici hanno impazzato e così anche i botta e risposta tra i candidati. Ormai i social rappresentano per la politica uno strumento che consente di dialogare continuamente con gli elettori. I social media amplificano, potenziano e fanno rimbalzare il dibattito, scardinando la logica unidirezionale che ha sempre caratterizzato il vecchio modo di fare politica.
Questa mattina il candidato sindaco del centrosinistra a Roma, Roberto Giachetti, ha annunciato all’agenzia Ansa che gli piacerebbe una “chiusura di campagna itinerante nei 15 municipi” e che il primo giugno parteciperà ad un’iniziativa a cui sarà presente anche il premier Matteo Renzi, che si paleserà al suo fianco, a dimostrazione del fatto che il premier Renzi scenderà in campo con lui. Giachetti ha dichiarato: “Visto che il mondo intero ipotizza che Renzi abbia abbandonato il suo candidato, faremo una manifestazione con Matteo Renzi il 1 giugno alle 21.00 in un teatro romano, così si possono rilassare tutti”.
Venerdì prossimo la chiusura della campagna elettorale
La chiusura vera e propria della campagna elettorale, invece “sarà fatta venerdì prossimo e abbiamo al vaglio due ipotesi, con un occhio al meteo. Una è quella che mi sta più a cuore: vorrei farla itinerante. Anche, però, se giro in moto, dovrei chiudere in tutti i municipi, e i “miei” sono molto tesi per l’effettiva riuscita di un’ipotesi di questo tipo”.
L’annuncio ha scatenato la polemica e un botta e risposta al vetriolo con Virginia Raggi. A chi oggi le chiedeva un commento sull’iniziativa dello sfidante del Pd, il candidato sindaco del M5s ha risposto: “È scandaloso. Il premier non sta facendo il premier. Il fatto che non sia stato eletto non gli ha fatto comprendere qual è il suo ruolo. Deve svolgere quel ruolo in maniera imparziale perché l’ha giurato sulla Costituzione”. E ha spiegato: “Renzi continua a fare campagna elettorale ed attaccarmi. La cosa grave è che noi continuiamo a parlare di Roma e delle soluzioni gli altri partiti continuano a parlare di noi. Poi questo insulto gratuito…il premier deve capire che ha un ruolo istituzionale. Qualcuno dovrebbe ricordargli di fare il suo lavoro”. Virginia Raggi si è riferita alle parole di Matteo Renzi di martedì scorso che, a RepubblicaTv, l’aveva accusata, dopo la sua adesione al codice etico del M5s, di aver “firmato un contratto della Casaleggio come fosse un co.co.pro”. Così il candidato sindaco a Cinque Stelle ha replicato: “Trovo insultanti le parole di Renzi sui cocopro”, aggiungendo: “Se vincerò sarò io, sarò io a rispondere ai cittadini”. Poi l’affondo: “Lui piuttosto, ha imposto all’ex sindaco Marino alcuni assessori e impose ai consiglieri di andare a firmare davanti al notaio per far cadere l’amministrazione capitolina, invece che farlo davanti al Consiglio comunale”, ribadendo così che “Il sindaco sarò io, non c’è dubbio, Grillo sarà solo garante di onestà e trasparenza, i nostri valori”.
Giachetti: “Decideranno i romani cosa è scandaloso”
A stretto giro è arrivata la controreplica di Giachetti: “E’ scandaloso che Renzi sia con me il 1 giugno? Vedo che la Raggi ogni giorno è sempre più attenta ai problemi di Roma. Fa fatica a parlare di Roma e io lo capisco perché è la ragione per cui scappa da ogni confronto. Io non la seguo nelle chiacchiere e nelle polemiche sterili. Pensasse quello che vuole, poi lo decideranno i romani se è scandaloso o meno”. Poi a chi gli chiedeva un commento alle considerazioni postate ieri su Facebook da Virginia Raggi in merito al prossimo talk tra candidati su Sky, il candidato sindaco del centrosinistra ha affermato: “Trovo affascinante che una candidata che è fuggita da ogni confronto si preoccupi di quello che i talk show mettono nel mio sottopancia: siamo stati costretti a fare blocchi di monologhi e non confronti nei talk show, perché puntualmente lei scappa. Lei pensa ai talk show a monoblocco, va dappertutto, ma senza contraddittorio”. “Lo potete chiedere a Vespa: tutti gli altri candidati erano favorevoli al confronto, lei no. Lo potete chiedere anche al CorriereLive. Sarebbe interessante capire perché, oltre alle innovative proposte che fa sulla moneta alternativa, si chiede che cosa c’è scritto sotto agli altri candidati. Forse ambisce a prendere la regia delle tribune politiche di Sky”.
Ho dimostrato di avere le mani libere
Il candidato sindaco del centrosinistra ha tenuto a precisare: “Io, nonostante abbia partiti che mi appoggiano, ho dimostrato di avere le mani libere”. “Io non sono il candidato del Pd, sono l’espressione di primarie di coalizione”. E ha tirato le conclusioni: la candidata del M5s: “Si occupa dei sottopancia di SKYtg24 ma non può prendere decisioni in autonomia”.
Ieri in un lungo post su Facebook Virginia Raggi con un hashtag ha attaccato il suo avversario dem, accusandolo di prendere le distanze dal suo partito. La campagna elettorale delle elezioni a Roma, infatti, si è infiammata anche sul confronto tra i cinque principali candidati (Stefano Fassina, Roberto Giachetti, Alfio Marchini, Giorgia Meloni, Virginia Raggi) a Sky di martedì prossimo, quando ci sarà una vera e propria sfida televisiva. Nel momento del sorteggio sulle postazioni e sull’ordine delle risposte, tra i candidati è scoppiata una lite su cosa mettere nel “sottopancia“. Alla fine, dopo varie polemiche, è stato deciso che ci sarà solo il nome del candidato.
Nel post si legge: “#Ilpdsivergognaperchè? Dall’inizio della campagna il Pd (e non solo) le sta provando tutte e oltre alle diffamazioni prova anche a nascondere il suo simbolo. Date un’occhiata ai post, alle locandine e ai manifesti di Roberto Giachetti: tutti senza il logo Pd. Sapete perché? Perché se ne vergogna”. “L’ultima dimostrazione è arrivata ieri, durante una riunione per stabilire le regole di ingaggio al confronto Sky, in programma il prossimo 31 maggio.
Dal Pd un ricatto vero e proprio
Sembra che dal Pd abbiano chiesto esplicitamente di non citare il Partito democratico nel sottopancia che verrà attribuito a Giachetti. È stato un ricatto vero e proprio: o così, oppure noi non ci siamo. In alternativa sembra abbiano preteso che sotto Roberto Giachetti compaia la sola dicitura “candidato del centrosinistra”, perché loro – dicono – sono una coalizione”.
La candidata del M5s, poi, è andata all’attacco del Pd, un partito che “si permette di dare persino lezioni di moralità, quando della morale ne ha fatto carta straccia, che si vergogna di se stesso tanto da nascondere il simbolo. A Roma si vergogneranno di cosa secondo voi? Di essersi mangiati la città più bella del mondo insieme alla destra? Di mafia capitale? Di aver ricevuto finanziamenti da Buzzi e Carminati? #ilpdsivergognaperché”. A questo punto Virginia Raggi ha invitato gli utenti a commentare. “Dite la vostra. E magari, se se la sentono, si esprimessero anche Giachetti e la Meloni”. Nel post scriptum la pentastellata si è rivolta alla redazione di Sky, dopo le polemiche per la sua assenza al confronto tra tutti i candidati (12 i presenti, più una sedia blu lasciata vuota per lei) nella Tribuna elettorale del Tgr del pomeriggio su Rai3. Raggi ha sottolineato quindi la sua presenza a Sky al dibattito di martedì 31 maggio, che ha ringraziato “per averci dato questa opportunità di un confronto corretto, con chiare regole e concentrato sui temi.
Raggi: “A Sky ho dato il mio sì incondizionato al confronto”
È quel che chiede il m5s da sempre: parlare di temi e in questo caso di Roma. Il mio sì al confronto, a differenza di quanto minacciato dal Pd, è ovviamente incondizionato. Ci vediamo il 31 e sarà un piacere sbattere in faccia a questi trasformisti dell’ultima ora la realtà che non riescono ad accettare, ovvero che siamo sul punto di mandarli a casa una volta per tutte. È la nostra occasione. E Roma sarà solo l’inizio”.
Anche in questo caso è arrivata la risposta di Roberto Giachetti: “Ricordo umilmente alla Raggi che ho partecipato alle primarie della coalizione di centrosinistra e le ho vinte: io sono il candidato certamente del Pd ma anche di altre sei liste. Che nel dibattito televisivo io venga rappresentato unicamente come candidato del Pd è un’offesa verso i partiti della mia coalizione e una pretesa singolare. A questo punto dovrei chiedere di mettere sotto al nome della Raggi la scritta “Casaleggio Associati”. Il problema non è mettere una targhetta in televisione ma firmare un contratto in cui è prevista una penale da 150.000 euro se non ci si attiene a esso”.
Poi Giachetti ha lanciato una frecciata alla proposta della candidata a cinque Stelle di istituire un circuito di “moneta complementare” per Roma che già esiste in Sardegna (Sardex) e il Tibex che riprendendo il modello di Sardex è già attivo a Roma e nel Lazio. Giachetti ha detto: “Sicuramente è una cosa che in periferia la gente ti chiede quasi con le lacrime agli occhi”.
Nell’era di Youtube non si può non puntare su un video
E poichè nell’era di Youtube non si può non puntare su un video sia Giachetti che Raggi hanno appena lanciato i loro spot.
Così sullo sfondo del Gazometro il vicepresidente della Camera in corsa per il Campidoglio ha registrato un video-appello: “Ora tocca a te, il tuo voto è la linfa del cambiamento, il motore della rinascita, la lettera d’amore ad un città abbandonata”. Poi d’un tratto si ferma : “No, ragazzi fermi tutti”. E in romanesco dice che quella non è roba per lui, che tutti i giorni parla alla gente di programma, buche, Olimpiadi. Il video di Giachetti, pubblicato sulla sua pagina Facebook, ha ottenuto quasi 250mila visualizzazioni, anche se non si tratta di una novità assoluta perchè un video molto simile lo aveva già girato, nel 2014, il candidato alle primarie in Puglia del centrosinistra, Guglielmo Minervini.
Ogni video della piccola serie ideata dal M5s, invece, è dedicato ad un personaggio storico: Nerone, Lucrezia Borgia e Giulio Cesare. E, come racconta l’hashtag #cambiastoriaimpegnati, la storia cambia se a riscriverla sono i Cittadini a Cinque Stelle.
A cura di Roberta d’Eramo