L’ultima trovata del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è la mobilitazione di domani, con l’allestimento di banchetti Pd in mille piazze d’Italia per mostrare il lavoro svolto dal partito in particolare sul fronte fiscale.
Domani il Pd celebrerà la scomparsa dell’Imu
Il premier, infatti, in un’intervista al Quotidiano Nazionale, e nella sua e-news, ha invitato, domani 16 giugno, tutti i cittadini a celebrare la scomparsa dell’Imu-Tasi, la tanto odiata tassa sulla prima casa.
Nella sua enews Renzi ha scritto: “Giovedì 16 milioni di italiani non pagheranno la Tasi sulla prima casa. Come pure non pagheranno Imu e Irap agricola, vedranno finalmente lo sconto sull’Irap, non pagheranno l’Imu imbullonati. Una riduzione di tasse che non ha precedenti per qualità e intensità nella storia degli ultimi vent’anni. Per questi motivi il Partito Democratico scende in piazza incontrando i cittadini, mostrando concretamente i risultati di queste scelte”. “Ciò che è stato fatto è oggettivamente impressionante ma spesso non lo valorizziamo bene neanche noi. Dunque il 16 giugno, come previsto da tempo, una grande giornata di mobilitazione del Pd per raccontare cosa stiamo facendo in concreto. Perché criticare è facile, ma cambiare è bello. E noi siamo la dimostrazione che cambiare concretamente si può. Chi dice sempre di no, chi mette veti su tutto condanna il Paese alla palude”. “Ho chiesto ai parlamentari del mio partito, agli amministratori territoriali e ai militanti che possono dedicare mezza giornata a questo impegno di scendere in piazza e di andare incontro alle persone. Con orgoglio, senza timidezza”.
Uno stratagemma a pochi giorni dai ballottaggi
Si direbbe che l’evento sia proprio uno stratagemma messo a punto a pochi giorni dai ballottaggi per le elezioni amministrative 2016, che si svolgeranno domenica 19 giugno, nelle principali città già andate al voto lo scorso 5 giugno tra cui Roma, Milano, Torino, Bologna e Napoli. Per Renzi la quasi concomitanza dei due avvenimenti è solo una casualità. Il premier, infatti, scherzando con l’intervistatore, ha dichiarato: “Perché i ballottaggi saranno il 19? Certo che il ministro Alfano fissa delle date… Che vuole che le dica. In Italia si vota spesso”.
Al contrario del premier, invece, i vicesegretari e capigruppo del Partito Democratico, Debora Serracchiani, Lorenzo Guerini, Luigi Zanda, Ettore Rosato, inviando una lettera ai parlamentari Pd, hanno apertamente considerato, in vista dei ballottaggi, quella di domani “un’occasione da non sprecare”. Nelle missiva si comunica che “Giovedì 16 giugno il Pd nazionale ha chiesto di organizzare sui territori una giornata di tavolini, volantinaggio, iniziative per andare incontro ai cittadini. E per raccontare ciò che di buono stiamo facendo”, per non essere sempre “in ritardo rispetto alla narrazione delle opposizioni che descrivono l’Italia come un Paese pieno di problemi e privo di speranze”. Nella lettera si legge: “Naturalmente il fatto che questa iniziativa targata Pd si svolga a qualche ora da ballottaggi impegnativi in alcune tra le più grandi città italiane è un’occasione da non sprecare, sia per creare un clima favorevole nell’opinione pubblica ai nostri candidati, sia per alimentare la giusta tensione organizzativa delle nostre strutture”. “Chi di noi ha esperienze amministrative, infatti, sa benissimo che il ballottaggio si gioca soprattutto sulla capacità di riportare le persone a votare. Se riportiamo i nostri a votare, con i consensi della volta scorsa vinciamo nel 90% dei casi”.
La minoranza Pd non parteciperà
Il capogruppo del M5S alla Camera, Laura Castelli, sul blog di Beppe Grillo ha scritto: “Nel magico mondo di Renzie domani il Pd festeggia il No Tax Day, anche se una parte del partito, forse per pudore, ha annunciato che non parteciperà. Nel mondo reale domani sarà ricordato dagli italiani come il #BallePdDay. Le tasse locali e le bollette pagate dalle famiglie sono esplose, chi fa i conti a fine mese lo sa. Gli 80 euro, per chi non ha dovuto restituirli (1,4 milioni di italiani sono stati costretti a restituirli in un’unica rata di circa 1.000 euro e tra questi 341.000 incapienti), sono andati a coprire il boom di bollette, utenze e imposte locali. Stessa cosa per l’abolizione della Tasi sulla prima casa, compensata dall’esplosione di tariffe e balzelli comunali, Tari in testa”.
L’obiettivo del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è anche quello di chiamare a raccolta tutto il Partito Democratico in un momento molto delicato politicamente per gli equilibri interni al partito in cui la tensione resta alta.
Zoggia: “Non tutti sono d’accordo con le decisioni del governo”
La minoranza Pd, infatti, ha messo le mani avanti, annunciando che non parteciperà alle manifestazioni del 16 giugno per festeggiare l’abolizione di Imu-Tasi. Davide Zoggia ha spiegato: “Noi siamo impegnati sui ballottaggi e riteniamo che le questioni politiche nazionali vadano lasciate fuori. Non tutti sono d’accordo con le decisioni del governo, mentre per vincere i nostri candidati hanno bisogno del voto di tutti”.
L’ultima frattura all’interno del partito è di oggi, a causa di un’articolo di Repubblica in cui si sostiene che l’ex premier, Massimo D’Alema, si sarebbe detto pronto in diversi colloqui e riunioni con i “suoi” addirittura a votare nella Capitale per Virginia Raggi pur di mettere in difficoltà Matteo Renzi. L’articolo è intitolato “La sfida di D’Alema: Pur di cacciare Renzi sono pronto a votare anche Raggi”. E il sommario virgolettato recita: “Direi di sì anche a Lucifero per mandarlo via. Dopo di lui possibile ricostruire il campo della sinistra”. Nell’articolo si parla di diversi incontri, nonché di contatti in Puglia, in particolare con Emiliano, e a Roma, dove Bray e l’ex sindaco Marino sarebbero tra i “più assidui interlocutori” di D’Alema.
Orfini ha invitato D’Alema a farsi vedere ai gazebo del Pd
Il presidente del Pd, Matteo Orfini, ha provato subito a chiudere le polemiche e ha invitato D’Alema a farsi vedere ai gazebo del Pd. E in un tweet, commentando l’indiscrezione pubblicata su Repubblica, ha scritto: “Spero che D’Alema smentisca al più presto. E che venga a darci una mano in questi ultimi giorni di campagna”.
D’Alema ha smentito. La sua portavoce, Daniela Reggiani, ha scritto: “L’articolo pubblicato da Repubblica è falso. I numerosi virgolettati riportati, a cominciare dal titolo, corrispondono a frasi mai pronunciate. D’altra parte, l’autore non precisa né dove, né quando, né con chi sarebbero state dette. Le riunioni di cui si parla non si sono mai svolte. La ricostruzione è frutto della fantasia del cronista e della volontà dei suoi mandanti. D’Alema, che è quasi sempre all’estero, non ha avuto modo di occuparsi della campagna elettorale di Roma”.
Anche Michele Emiliano ha smentito
Anche il governatore della Puglia, Michele Emiliano, ha smentito, mentre Repubblica ha confermato l’indiscrezione: “L’articolo riporta fedelmente quanto ci è stato raccontato da numerose fonti. Le frasi pronunciate da Massimo D’Alema sul suo orientamento di voto a favore di Virginia Raggi, così come sull’intenzione di dare vita ad un comitato per il No al referendum sono state ripetute in più occasioni di fronte ad interlocutori diversi. Parlare di mandanti esterni è grottesco, a muoverci non è altro che il giornalismo che significa raccontare storie di interesse generale. E questa ci pare proprio che lo sia”.
In merito al presunto appoggio di Massimo D’Alema a Virginia Raggi, Gianni Cuperlo, in Transatlantico alla Camera, ha dichiarato: “Per quanto mi riguarda la polemica è chiusa. Tutto il Pd è impegno nella vittoria ai ballottaggi di domenica. D’Alema ha smentito senza ombra di equivoco. Adesso ci si impegna a fianco dei nostri candidati, il resto mi sembra polemica sterile”. E ha aggiunto: “Io sto andando a fare i banchetti per il mio candidato che è Giachetti. Sono stato a Ostia, a Torino, a Milano, a Bologna, a Trieste, a Sesto Fiorentino. Non ci sono ambiguità né equivoci. Vorrei che da parte di tutti gli esponenti del Pd ci fosse impegno sulla campagna elettorale. La smentita di D’Alema pone fine su una polemica che, per quanto mi riguarda, sarebbe stato meglio non iniziare”.
Al termine del Consiglio dei ministri, in conferenza stampa, il premier ai giornalisti che gli chiedevano un commento ha dichiarato: D’Alema “ha smentito quelle dichiarazioni e comunque non sono interessato a commentare le dichiarazioni altrui”.
Sibilia: “Il voto di D’Alema per Virginia Raggi sarebbe solo un voto in più”
Tra i commenti di alcuni degli esponenti del Direttorio Cinque Stelle in merito ad un eventuale impegno di Massimo D’Alema per Virginia Raggi a Roma, quello di Carlo Sibilia, che ha affermato: “Se è vero quello che viene scritto, il voto di Massimo D’Alema per Virginia Raggi sarebbe un voto in più a Roma. Non diamo un significato politico a una scelta di D’Alema. Ci sembra una partita tutta interna al Pd”.
Ai cronisti che gli chiedevano un commento, Luigi Di Maio ha risposto: “Prima bisogna vedere se è vero. Perché, da quello che si legge, non è che si capisca proprio bene…”, aggiungendo che “Sui se fosse non si fanno considerazioni politiche”.