Mercoledì 11 maggio 2016 ore 19 Istituto Italiano di Cultura, Patission 47, Atene
“Lontani dalla cultura, più vicini alle crisi: un rinascimento euro mediterraneo è possibile?”. Questa la traccia che verrà seguita dal giornalista Francesco De Palo il prossimo 11 maggio, quando sarà ospite dell’IIC di Atene per una conferenza sulla crisi ellenica e sulla risposta culturale che è mancata da parte dell’Europa, alla presenza di SE Luigi Efisio Marras, Ambasciatore d’Italia in Grecia e della dott.ssa Monica Zecca, direttrice dell’IIC di Atene. L’occasione è data dall’uscita in lingua greca (in versione ebook) del libro “Greco-eroe d’Europa” di Francesco De Palo, grazie al contributo dell’IIC di Atene e della Farnesina.
Il libro, edito da Albeggi nel 2014 e vincitore dell’Alexandria Scriptori Festival 2014, è la rivisitazione in chiave positiva e propositiva della crisi greca, dove accanto a numeri nefasti e trend in peggioramento, si stimoli il vecchio continente a riformarsi per non esaurire la propria spinta propulsiva, sulla scorta degli auspici dei padri fondatori dell’Unione: De Gasperi, Adenauer, Spinelli. E coinvolgendo storie di eroi ellenici, del passato e del presente, che possano essere un pungolo per cittadini e classe dirigente, nella consapevolezza che l’Europa o è mediterranea o non è. Nel 2015 il Ministero degli Affari Esteri italiano e l’Istituto Italiano di Cultura di Atene lo hanno ritenuto meritevole di essere tradotto in lingua greca per fini sociali e culturali.
“Millenni prima di Cristo la Grecia ha prodotto un qualcosa da cui si sono abbeverati nel corso dei secoli tutti i popoli e tutti gli Stati: la civiltà – osserva De Palo – . Il cosiddetto “politismòs” è stato il collante di successi e trionfi, proliferazione di altre civiltà e progresso scientifico, curvoni della storia, discese e risalite. No, non è questo un cocciuto e retorico invito alla nostalgia, bensì una scommessa: rischiosa ma affascinante. La rivoluzione, sin qui dimenticata, del grande bagaglio storico e culturale della Grecia potrebbe oggi essere nuova linfa per il tanto auspicato Eurorinascimento Mediterraneo, che occorre come l’aria tanto alla Grecia quanto agli altri stati membri. Punirne uno per educare altri ventisette non scongiurerà i rischi che sono, evidenti, sul tavolo. La questione della messa in comunione dei debiti, il
tentativo di sviluppo europeo senza incrinare i rapporti di buon vicinato a oriente e a occidente, la mancanza strutturata di una politica culturale, il dossier migrazioni, le dinamiche energetiche con i nuovi intrecci geopolitici, il fronte caldo caldissimo del Medio Oriente, le interlocuzioni con i Paesi Brics. In una sola parola: un’agenda europea condivisa e forte che non releghi il vecchio continente a comparsa”.
Secondo De Palo “tutto questo ha un suo peculiare cordone ombelicale con l’Egeo. Se è pur vero che ne La Repubblica Platone istruiva al compito principale di “invitare a pensare sul destino della vita individuale e sociale degli uomini per un destino da immaginare, argomentare e costruire”, è altrettanto vero che negli ultimi cinque lustri è mancata clamorosamente una seria e lungimirante programmazione sociopolitica anche da parte delle elites. Queste ultime anziché fare da pungolo alla politica europea si sono assopite in una mescolanza, limacciosa e afona, che ha prodotto l’euroimmobilismo a cui oggi si assiste. Una politica che fa a meno di domande, spunti, analisi e dita alzate per eccepire è una politica che non ha vita lunga. E che in quella breve parabola non produce buoni frutti, ma rattoppi o ancora peggio danni”.
E conclude: “Società e politica devono tornare a parlarsi e a capirsi, a dibattere e a decidere per il meglio, a scontrarsi per consentire che nasca l’idea. Devono imitare i dialoghi socratici, quando le ore trascorse a discutere di tesi e contro tesi, a smontare le opinioni altrui per rimontarne una più corretta, non erano mai troppe”.
“Essere un filellina non significa ingegnarsi per reperire tout court giustificazioni o per essere ciechi partigiani di un popolo. Essere un filellina vuol dire inchinarsi a quello sterminato alfabeto di civiltà che è proliferato millenni fa per farne tesoro, per attualizzarlo in tempi di globalizzazione selvaggia, per distillarlo nelle giovani generazioni affinché non crescano scoraggiate, per inculcarlo nelle anime di chi è classe dirigente ma ne dimentica ruolo e funzione sociale, per rafforzarlo nei veri grandi eroi dell’Europa che vuole scacciare il medioevo 2.0 in cui ci troviamo: i maestri che, già oggi, alleveranno i cittadini futuri”.
PROFILO Francesco De Palo: Giornalista, analista, scrittore, ghostwriter, spin doctor. Classe ’76, barese, laureato in Giurisprudenza. Ha scritto e scrive di politica estera da freelance per varie testate nazionali italiane e straniere (Il Fatto Quotidiano, Il Giornale, Left, Formiche, Osservatorio Balcani e Caucaso, Il Calendario del Popolo, Il Corriere del Ticino, Rivista Il Mulino, Gli Altri. Ha fondato e dirige il magazine Mondogreco (primo giornale online in Italia che si occupa di Grecia) e il mensile Prima di tutto Italiani sugli italiani all’estero e sul made in Italy.
Ha scritto due libri. “Onde-diario di un immigrato”, un racconto per ragazzi sullo ius soli e sull’immigrazione (Aletti ed. 2011); “Grecoeroe d’Europa” (Albeggi ed. 2014) sulla chiave culturale e storica per raccontare la crisi greca, con cui ha vinto il premio Alexandria Scriptori Festival 2014. Frequenta assiduamente la Grecia dal 1996, ha spostato un’italogreca e da due anni è padre di Fedra Maria.
Parla il greco moderno e dal 2011 ha seguito in loco le tre elezioni greche e la crisi finanziaria ellenica, tema di cui è chiamato a discutere in qualità di opinionista in trasmissioni radiofoniche e televisive (Unomattina, Gr1, Radio 3, Funkhaus Europa, Radio In Blu, Radio Vaticana). Una sua inchiesta sulla Lista Lagarde, pubblicata dal Fatto Quotidiano nel 2012, è stata messa agli atti del Parlamento ellenico dall’apposita Commissione parlamentare. Dal 2006 De Palo è tra i fondatori dell’Associazione Internazionale di Cultura “Mondo Greco” che edita l’omonimo magazine on line (www.mondogreco.net) di cui assume da subito la direzione. Si tratta del primo ed unico punto di riferimento del mondo ellenico in Italia e speaker della Federazione delle comunità elleniche nel nostro Paese, contribuendo fattivamente a veicolare al pubblico nostrano l’insieme delle informazioni relative a cultura, politica, economia, arti che riguardano la Grecia. Non solo gemellaggi o mostre, quindi, ma anche analisi approfondite sui legami che storicamente investono Italia e Grecia, anche andando al di là della mera contingenza economica che l’emergenza quotidiana della crisi economica ci offre, nel tentativo di mettere in rete anche potenziali gruppi imprenditoriali dediti allo scambio di competenze e know how sull’asse ItaliaGrecia.
Inoltre si occupa approfonditamente del dramma di Cipro, l’isola divisa dal 1974, quando in risposta ad un tentativo di colpo di stato greco, la Turchia ne ha invaso la parte settentrionale restandovi con 50mila militari sino ai giorni nostri e perpetrando una distruzione dell’intero patrimonio artistico e culturale presente, come le preziose icone. Sull’argomento nel 2008 è chiamato a relazionale in lingua greca in occasione del IV Sinedrio Internazionale di Studi Cipriologici a Nicosia, sul tema “Il Piano Annan e il ruolo delle differenti comunità religiose sul territorio turco” dove analizza a fondo il piano Annan proposto dall’allora capo dell’Onu per riunificare l’sola, ma bocciato da un referendum popolare in quanto palesemente svantaggioso per i greco ciprioti. Da allora è membro onorario della Società di Studi Cipriologici di Nicosia.
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