Sventato l’attentato al procuratore capo Colangelo

Sventato l’attentato al procuratore capo Colangelo

Il procuratore capo di Napoli, Giovanni Colangelo e il consigliere regionale della Campania del M5s, Vincenzo Viglione.

Il 29 aprile scorso nel barese è stato ritrovato mezzo chilo di tritolo che sarebbe dovuto servire per un attentato al procuratore capo di Napoli, Giovanni Colangelo.

Un collaboratore di giustizia ha fornito l’informazione

La “soffiata” è giunta agli inquirenti della Dda di Bari da  un collaboratore di giustizia napoletano legato alla Sacra Corona Unita che, durante il suo periodo di detenzione nel 2015, si sarebbe avvicinato ad alcuni esponenti della Camorra intenti a progettare un attentato a Colangelo.

Giovanni Colangelo.

Immediatamente sono scattate le indagini guidate dal pm antimafia barese Roberto Rossi. Le tempestive ricerche hanno portato al ritrovamento di 500 grammi di tritolo, insieme ad una semiautomatica marca Tokarev calibro 7,62 completa di caricatore con relativo munizionamento, nascosti sotto un albero di fronte all’abitazione di Amilcare Monti Condesnitt, noto trafficante d’armi nonchè boss di Gioia del Colle, ora incarcerato insieme ad altre quattro persone. Secondo le rivelazioni dell’ex camorrista l’attentato al magistrato si sarebbe dovuto compiere proprio a Gioia del Colle, dove il procuratore risiede, dopo lo studio attento da parte del clan barese degli spostamenti di Colangelo tra Campania e Puglia, piuttosto che a Napoli, dove invece la pianificazione sarebbe stata più complicata.

Spiccano i contrasti tra i clan criminali

Le indagini della Dda di Bari erano già iniziate dopo un altro tentato omicidio, lo scorso febbraio, ai danni di Giuseppe Drago, nel quartiere San Pio di Bari. Gli investigatori, infatti, avevano  ricostruito un contesto in cui spiccavano i contrasti tra i clan criminali per il controllo delle attività illegali.

Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando.

Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha spiegato:  “Avevamo già elementi di forte preoccupazione tanto che nel corso del vertice a Napoli abbiamo rafforzato per quanto possibile il sostegno anche in termini di sicurezza ai magistrati napoletani. Avevo espresso vicinanza al procuratore Giovanni Colangelo che rinnovo. Esprimo anche la mia gratitudine: questa aggressività è anche segno di particolar efficacia nell’attività repressiva della procura di Napoli. Sono stati inferti fortissimi colpi al cuore della camorra”.

Secondo i dati della Dia, infatti, l’anno scorso sono stati sequestrati a mafiosi oltre 2,5 miliardi di beni, 95 milioni a ‘ndranghetisti, 30 milioni a camorristi. La Dia però ha sottolineato che esistono nuove forme, come quelle legate al traffico dei migranti.

Una delegazione di consiglieri del M5s ha incontrato Colangelo

Il segretario della Commissione Anticamorra, Vincenzo Viglione.

Una delegazione di consiglieri regionali della Campania del Movimento 5 Stelle, tra cui il segretario della Commissione Anticamorra, Vincenzo Viglione,  ha incontrato a Napoli il procuratore capo Colangelo. Nel corso dell’incontro Colangelo ha ribadito che la Procura della Repubblica è composta e costituita dall’impegno di tutti i magistrati di cui, con orgoglio, è  capo. Il procuratore ha sostenuto che la migliore risposta alle intimidazioni è il lavoro e dimostrare ai cittadini che la Procura continua ad esserci e continua a lavorare in modo incisivo come dimostra l’esecuzione, in questi giorni, di quattro ordinanze di custodia cautelare che riguardano esponenti dei clan e in particolare di alcuni omicidi efferati. L’ufficio continua a lavorare in modo instancabile e Colangelo ha garantito che continuerà a fare il suo lavoro di procuratore  in maniera autenticamente identica  come l’ha fatto fino ad oggi.

Il consigliere regionale del M5s Viglione  ha commentato la notizia del ritrovamento del carico di tritolo destinato a Colangelo, dichiarando: “Il Gruppo regionale del Movimento 5 Stelle esprime incondizionata vicinanza e sostegno al procuratore capo di Napoli, Giovanni Colangelo che con i suoi magistrati sta infliggendo durissimi colpi alla camorra non solo militare  ma soprattutto a quella economica e finanziaria”.  E ha sottolineato: “Il procuratore Colangelo ha dimostrato un profondo senso dello Stato, soprattutto quando richiama tutti alla lotta alla criminalità organizzata coinvolgendo la politica, le istituzioni ed i cittadini”.

Viglione: “Riempire di significati culturali  i territori della criminalità”

Viglione ha spiegato che “La lotta alla camorra non si conduce solo con gli arresti ma, come sollecita lo stesso procuratore Colangelo, riempiendo di significati culturali gli spazi, i territori assediati  dalla criminalità organizzata”.

Vincenzo Viglione.

Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle ha concluso: “Il progetto di  un attentato dinamitardo contro il capo della Procura di Napoli costituisce un drammatico salto di qualità, un segnale di grande insofferenza da parte della camorra ma soprattutto una inedita e allarmante alleanza tra criminalità organizzata partenopea e barese”. Viglione ha detto al procuratore di “aver raccolto le sue sollecitazioni per quanto riguarda l’importanza della riappropriazione del territorio, così da evitare che le nuove leve, in maniera anche molto violenta, occupino lo spazio lasciato libero dai clan colpiti dalle indagini”. E ha aggiunto: “Stiamo lavorando sulla legge per il riordino dei beni confiscati un altro impegno che ci siamo presi è una campagna di vicinanza alle scuole e sottoscrivere un protocollo d’intesa con le università”.

 

A cura di Roberta d’Eramo

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